THE MORNING BRIEFING.

NVIDIA SCENDE E TRASCINA AL RIBASSO WALL STREET.

Sia l'S&P 500 che il Nasdaq sono scesi nella sessione di ieri, il primo dello 0.44%, il secondo dello 0.82%. La ragione è legata alla discesa del titolo  Nvidia (-3%), dopo che la State Administration for Market Regulation cinese ha avviato un'indagine anti-monopolio sulla società. Nel frattempo, il Dow Jones ha perso i guadagni iniziali cedendo lo 0.10%, in un mercato che ormai aspetta la Fed (18 Dicembre) e i dati chiave sull'inflazione, più avanti nella settimana. Sul fronte aziendale, Super Micro Computer è balzata di oltre il 4% dopo aver ricevuto un'estensione dei limiti temporali per presentare il suo rapporto annuale più tardi del previsto. Tesla, intanto, ha invertito i guadagni per perdere l'1,6%, nonostante un forte aumento delle vendite di auto in Cina il mese scorso, come riportato dalla China Passenger Car Association.

 

VALUTE.

Sui cambi, poche novità a parte la discesa delle oceaniche in seguito alla decisione della Rba. Torna a salire il UsdJpy, in assenza di dichiarazioni forti della Boj, mentre Euro e sterlina rimangono nel trading range dell’ultima settimana. Poche novità quindi, con chf sempre fortissimo e Cad in indebolimento persistente. Ci vuole qualcosa di più per veedere le majors muoversi.

 

 

ASPETTATIVE DI INFLAZIONE USA.

Le aspettative di inflazione dei consumatori statunitensi per l'anno a venire sono aumentate al 3% a novembre 2024 dal 2,9% di ottobre, il livello più basso da ottobre 2020. I consumatori si aspettano che i prezzi aumentino più rapidamente per l'assistenza medica e l'istruzione universitaria. Al contrario, le aspettative dei prezzi, sono rimaste invariate al 3% per le abitazioni, mentre sono diminuite per la benzina, alimentari e affitti. Le aspettative di inflazione sono aumentate anche per i tre anni a venire (2,6% contro 2,5%) e cinque anni (2,9% contro 2,8%).

 

 

RBA, TASSI INVARIATI.

La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi invariati al 4.35% per la nona volta consecutiva, in linea con le previsioni di mercato. La banca centrale ha affermato che mentre l'inflazione generale si è attenuata notevolmente e rimarrà più bassa per un po' di tempo, l'inflazione core, ovvero esclusi alimentari ed energia,  rimane troppo alta e superiore ancora rispetto ai target fissati dalla banca centrale, posti in area 2-3%. Il consiglio ha acquisito però una certa fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l'obiettivo. Nel frattempo, altri dati recenti sull'attività sono stati contrastanti ma rimangono coerenti con le previsioni. Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, qualsiasi ripresa potrebbe essere più lenta del previsto, con conseguente continua crescita della produzione debole e un più netto deterioramento del mercato del lavoro. AudUsd è sceso tornando a ridosso dei supporti de dei minimi posti in area 0.6370.

 

 

CINA, CALA L’INFLAZIONE.

 

Il tasso di inflazione annuale della Cina è sceso inaspettatamente allo 0,2% a novembre 2024 dallo 0,3% del mese precedente, non raggiungendo le previsioni di mercato dello 0,5% e segnando il valore più basso da giugno. Questo rallentamento ha evidenziato i crescenti rischi di deflazione nel paese nonostante le recenti misure di stimolo di Pechino e la posizione di politica monetaria di supporto della banca centrale. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati al ritmo più basso degli ultimi quattro mesi. Nel frattempo, i prezzi dei prodotti non alimentari sono rimasti invariati, con ulteriori aumenti del costo dell'assistenza sanitaria e dell'istruzione oltre a ulteriori cali nei prezzi dei trasporti e degli alloggi.  I prezzi al consumo core, escludendo alimentari ed energia, sono aumentati dello 0,3% anno su anno, il massimo in 3 mesi, dopo un guadagno dello 0,2% in ottobre. Mensilmente, l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,6%, superando il calo dello 0,3% di ottobre e il calo stimato dello 0,4%, indicando al contempo la diminuzione più netta da marzo.

 

 

CINA, SI MUOVE IL POLITBURO.

 

Il Politburo, che ha un'influenza diretta sulla posizione della Banca Popolare Cinese, ha dichiarato che adotterà una strategia "moderatamente accomodante" per la politica monetaria nel 2025 in una  documento presentato al Central Economic Work Conference. Si tratta di un aggressivo cambiamento rispetto alla caratteristica posizione "prudenziale" dal 2011,  insieme alla formulazione che preannuncia ulteriori stimoli fiscali, il governo si è anche impegnato a sostenere i mercati immobiliari e azionari il prossimo anno, amplificando i segnali che il governo accelererà il suo sostegno anticiclico alle recenti difficoltà economiche della Cina e manterrà l'ambizioso obiettivo di crescita del PIL del 5% per il prossimo anno. In occasione dell’ultima riunione di politica monetaria, la PBoC ha mantenuto invariati i suoi tassi di prestito chiave. Il tasso primario sui prestiti a un anno, il parametro di riferimento per la maggior parte dei prestiti aziendali e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,1% e il tasso a cinque anni, un riferimento per i mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,6%. Entrambi i tassi rimangono a minimi record dopo le riduzioni dei tassi in ottobre e luglio. Buona giornata e buon trading.

 

Saverio Berlinzani analista ActivTrades

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