Native Advertising e Content Marketing: IAB Seminar 2015
Ecco una mappa degli interventi e dei contenuti principali (clicca per aprirla).
Ecco 10 cose da ricordare di quello che si è detto:
Native Advertising non vuol dire nulla
Il termine Native Advertising raccoglie una serie vastissima di iniziative e formati pubblicitari, in continuo cambiamento. Il termine è sconosciuto alla maggior parte delle aziende a anche gli stessi professionisti del settore hanno difficoltà a capirsi parlando semplicemente di "Native". In poche parole, anche se fa molto figo dire "Io faccio Native Advertising" ti sconsiglio di utilizzare il termine con i tuoi clienti.
Native = Content
Native Advertising non vuol dire prendere un banner (o uno spot video) e mascherarlo o affondarlo nel contenuto. Una strategia native sceglie la strada dell'informare, insegnare ed emozionare le persone attraverso qualsiasi tipo di contenuto (testi, audio, video, grafica) per creare un terreno fertile alla germinazione spontanea di clienti appassionati.
Molti la vendono, ma pochi la fanno
Seat Pagine Gialle sta cercando di fare business vendendo pubblicità online, ma vuole lavorare con le PMI più sempliciotte che fino a ieri campavano solo di volantini e cartelloni per la strada. Per far questo dice di vendere "Native advertising su Facebook", ma in realtà ha semplicemente trovato il modo di vendere pubblicità al Kilo anche sul Web.
Native vuol dire (ultra)personalizzato
La Native Advertising non è per chi vuole genericamente "portare più gente" al proprio brand o prodotto e "spendere il meno possibile". Non esistono formati standard o processi industrializzati (come per i banner), anche se in molti vorrebbero standardizzare per vendere di più. Al momento una strategia Native è ultra-personalizzata e richiede a chi la vuole fare di mettersi in gioco sulla comunicazione e la creatività. La Native advertising è come un vestito su misura: costa tanto, ma ti viene cucito addosso.
Devi giocare pulito
La linea di demarcazione tra contenuto editoriale e contenuto pubblicitario non deve essere mai oltrepassata, per questo motivo è necessario essere estremamente trasparenti con l'audience. Questo significa inserire il classico testo "Contenuto sponsorizzato da X" e differenziare graficamente i contenuti promozionali Native per non incorrere in problemi legali e accuse di pubblicità occulta.
Gli editori la sanno lunga
Se la pubblicità diventano i contenuti, allora i professionisti dei contenuti scendono in campo. Gli editori online possono scendere in campo e dialogare direttamente con aziende e inserzionisti che gli vogliono affidare la creazione di contenuti Native. Attenzione però: per far lavorare bene editori e publisher è necessario dargli la giusta autonomia.
Content is King, Engagement is Queen
I due ingredienti principali di una buona campagna Native sono l'estrema qualità dei contenuti e la loro capacità di coinvolgere le persone nella diffusione o nella creazione stessa del contenuto. Se volete avere il pieno controllo di tutti gli aspetti della campagna pubblicitaria e volete utenti che passivamente si bevano il vostro messaggio, la Native Advertising non fa per voi.
Nuova pubblicità, nuove metriche
La Native Advertising non può essere misurata né venduta con modelli tradizionali come CPM, CPC o CPA. Tutti i player stanno cercando metriche più o meno complesse per permettere agli inserzionisti di misurare l'efficacia di una campagna native, ma al momento la cosa migliore è che lo stesso inserzionista stabilisca i suoi propri KPI e scelga la strategia (native o non) che si adatta meglio.
Video, video, video
I numeri sulla crescita della diffusione di contenuti video sono impressionanti. Se vuoi fare Native advertising devi usare i contenuti e i migliori contenuti sono i video. Ergo la Video Native Advertising è la fuoriclasse della categoria. Attenzione però a non cedere alla tentazione dello spot televisivo.
Piccolo schermo, grande pubblciità
Su mobile la pubblicità che performa meglio è la Native Advertising, anche perché sugli schermi piccoli i banner danno solo fastidio. Nella tua strategia mobile non investire su altro che su Native Advertising.