Paladin sperimenta l'Erbamatt a Castello Bonomi e va a caccia di Prosecco Superiore
Da sx, Roberto e Carlo Paladin

Paladin sperimenta l'Erbamatt a Castello Bonomi e va a caccia di Prosecco Superiore

Le colline di Conegliano Valdobbiadene nel mirino di Casa Paladin. Da anni il sogno dell’azienda veneta rimane il Prosecco Docg che sembrava fino a 3 anni potersi realizzare con Canevel spumanti, poi però rilevata da Masi agricola per circa 7 milioni di euro (per una quota del 60%): brand cantina e quasi 26 ettari di terreni, di cui 15 vitati.

“Da anni siamo alla ricerca di una cantina nella denominazione di Conegliano Valdobbiadene – conferma Roberto Paladin, co-proprietario con il fratello Carlo dell’azienda di famiglia – ma per un motivo o per l’altro non ci riusciamo. Ci interessava molto Canevel, poi acquisita da Masi. Più recentemente abbiamo visitato alcuni terreni in vendita ma sono in zone talmente scoscese che avrebbero avuto bisogno di grande manutenzione. Comunque anche questi terreni sono stati acquistati da altri produttori. Ma non molliamo: continueremo la nostra ricerca perché il Prosecco Docg è una tappa importante per completare l'offerta di valore”.

La gamma di Paladin è già oggi variegata: spazia dal Prosecco Doc di Casa Paladin (400 mila bottiglie) e Bosco del Merlo, passando dal metodo classico del Franciacorta di Castello Bonomi fino al Chianti della Premiata Fattoria di Castelvecchi. In tutto sono oltre 2 milioni di bottiglie per 12 milioni di ricavi, di cui poco più della metà all'estero.

Diritto di riscatto

Roberto Paladin segue il commerciale e il fratello Carlo la parte tecnica. Recentemente i due fratelli hanno prolungato di 20 anni il contratto d'affitto per Castello Bonomi, stipulato con l'omonima famiglia bresciana (attivi nell'idraulica) che mantiene la proprietà dei terreni e del castello (l'unico della Franciacorta) che sovrasta la tenuta. A fine contratto è prevista un'opzione call per i Paladin che potranno eventualmente esercitare e rilevare beni materiali e brand.

Il Castello Bonomi sorge alle pendici del Monte Orfano, con i suoi 24 ettari di vigneti sviluppati a gradoni. Si producono il CruPerdu, Rosè e Lucrezia Etichetta Nera. In tutto 120 mila bottiglie.

A Castello Bonomi viene attuato un percorso di valorizzazione delle grandi annate, puntando su rifermentazione in bottiglia e riposo dopo la sboccatura, con tempi che superano quelli previsti dal rigido disciplinare della Franciacorta. Castello Bonomi attua inoltre un percorso di valorizzazione delle grandi annate, per mettere in risalto la grande potenza e longevità delle sue bollicine.

L'Erbamat in bottiglia

Castello Bonomi è una delle cinque aziende che circa dieci anni fa decise di appoggiare il recupero del vitigno autoctono Erbamat, anche per la necessità di combattere il cambiamento climatico: le sue uve si raccolgono un mese dopo lo Chardonnay.

Artefice di questo progetto è stato il Consorzio del Franciacorta di Maurizio Zanella che affidò a Leonardo Valenti, docente dell’Università statale di Milano, uno studio per valutare le caratteristiche di questo vitigno, con due finalità: compensare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla qualità dei vini e introdurre un vitigno autoctono che permetta alla Franciacorta di affiancare alle varietà internazionali di Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco, anche una viticoltura di territorio. L’Erbamat (ammesso per il 10% nel disciplinare) presenta inoltre un buon corredo acidico, capace di compensare almeno in parte il rischio di riduzione dell’acidità nei vini base.

Castello Bonomi è stata l’unica a vinificare separatamente queste uve e, per questa scelta, è oggi la sola cantina a disporre di una verticale di annate dalla 2011.

Castello Bonomi ha valorizzato l’Erbamat producendo Cuvée 1564, disponibile in quattro annate. I risultati ottenuti da Valente e gli enologi Luigi Bersini e Alessandro Perletti sono evidenti, ma l'annata 2013 è la più equilibrata.

La Cuvée 1564 ha un uvaggio composto da 40% Erbamat, 30% Pinot nero e 30% Chardonnay, una combinazione che coniuga l’acidità dell’Erbamat, la struttura del Pinot Nero e l’eleganza dello Chardonnay.

e.scarci709@gmail.com

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