Parole... soltanto parole
Ma se ognuno di noi provasse a parlare al prossimo come se quelle parole le dicessero a lui/lei, le direbbe allo stesso modo?
La comunicazione (in particolare di cattive notizie) deve essere come la bottega di un sarto. Le parole da dire dovrebbero essere aderenti alla realtà, ma anche laddove la realtà non sia quella sperata, la trasmissione di comunicazioni dovrebbe tener conto della capacità dell'altro di comprendere, di assorbire nonché della volontà dell'ascoltatore di ricevere in quel momento un tipo di informazione in una data quantità. La modalità della comunicazione non può prescindere daIl' assetto biografico di chi si ha di fronte. Il modello americano della full disclosure, al netto delle maggiori garanzie rispetto ad eventuali problematiche medico-legali, tiene solo conto della bocca di chi parla ma non delle orecchie di chi ascolta. Il danno generato da una parola detta male puo' talvolta essere maggiore a quello di 10 parole non dette.
Comunicare è complesso e complicato, ma comunicare male rende tutto ancora più complesso e complicato.
La "sartorializzazione" dell' approccio comunicativo prevede oltre "cosa dire", il "come dirlo". La comunicazione è un processo, altrimenti sarebbe un fax. Si può essere predisposti alla corretta comunicazione ma alcune cose vanno studiate e richiedono la dedizione e l'impegno che si impiega in qualsiasi cosa voglia farsi con passione e nel rispetto del valore riconosciuto a chi ho di fronte a me!