Personal Purpose: mai smettere di chiedersi “cosa voglio fare da grande?”

Personal Purpose: mai smettere di chiedersi “cosa voglio fare da grande?”

Non è un semplice “mai sentirsi arrivati”, ma è molto di più.

Il Personal Purpose è il nostro scopo personale, che cambia e si evolve insieme a noi

Gli incubi, come anche i sogni, intervengono a lanciarci messaggi nel momento in cui la nostra mente è più libera: nell’incoscienza del sonno. Abbandonati il raziocinio e la ragione, possiamo entrare in contatto con altri “me”, che hanno a loro volta da comunicarci importanti messaggi sul nostro benessere. 

Il 2020 è stato un incubo ad occhi aperti, ma chi ci dice che non sia venuto con lo stesso scopo di un sogno? Ossia quello di comunicarci qualcosa di molto importante riguardo alla nostra vita personale e, a volte, conseguentemente professionale? 

A discapito di quanto si potrebbe pensare, secondo una ricerca di Yolo Economy riportata da Forbes, non sono stati pochi coloro che hanno drasticamente rivoluzionato la loro vita professionale proprio in questo periodo.

Personalmente, ti dirò, che anche per me è stato un periodo di grande intensità. Dietro ogni ostacolo si nasconde un’opportunità, dietro ogni problema un importante messaggio per la nostra crescita.

Motivo per cui, presto, ti parlerò di un’importante, bellissima novità.

Nel frattempo, cerchiamo di indagare questo profondo dialogo personale, che deve essere continuo in quanto in costante evoluzione.

Tempo fa, ti ho parlato di Ikigay. Il personal purpose è qualcosa di molto simile, ma che deve avere contorni ancora più precisi e soprattutto deve essere continuamente passibile di modifiche evolutive: il termometro di questa evoluzione sarai tu, il tuo benessere e la tua felicità.

Addio zona di comfort, il proprio scopo si trova esattamente oltre quel muro


È legittimo aver paura dell’ignoto, è comune ed è condiviso, ma come sai, sono la prima sostenitrice del “lanciarsi in nuove avventure” affrontando le paure, perché la nostra vocina interiore ci parla; io ho imparato ad ascoltarla…

Inizia dall’indagare il contesto professionale in cui ti muovi e poniti le domande giuste, senza paura.

  • Quali sono le cose che mi fanno stare bene?
  • Se fossi veramente libero di scegliere, mi occuperei del business di cui mi sto occupando?

Alla luce di questo, quali impegni attuali aumenteresti? Quali ridurresti? E cosa, invece, dovresti eliminare per darti la possibilità di raggiungere il tuo scopo? E su quali nuove attività punteresti?


Questo significa “buttare all’aria” il lavoro che apparentemente ci ha sempre fatto battere il cuore?

Ovviamente la risposta è no. 

In moltissimi casi si tratta semplicemente di revisionare il proprio business model, di puntare su nuovi servizi, di elaborare un nuovo concept per la propria attività, sempre più coerente con quello che ci piace fare e ciò che il mercato chiede.

Nella ricerca della personal purpose, specie per quel che riguarda l’ambito professionale (che parliamoci chiaro è fondamentale anche nel benessere quotidiano) una delle vie più efficaci è quella di confrontarsi con professionisti esterni.

Parlando di business, fare domande a un esperto significa ricevere una indicazione qualificata che spesso ci permette di fare luce sulle nostre intuizioni confuse e soprattutto rendere chiaro il nostro personal purpose.

E tu, hai già trovato il tuo personal purpose? Scrivimelo nei commenti. 

Stefano Colombo

Business Builder in NanoTechnology Revolution ⏺️ Smart NetWorking Trainer ⏺️ Divulgatore di BenEssere

3 anni

Il famoso perché faccio qualcosa e se questo coincide con il mio scopo è la causa primaria di felicità o infelicità professionale. Questo poi inevitabilmente influenza in modo importante, gli altri aspetti della vita di una persona. Per questo motivo ho cercato per tutta la vita il mio personal purpose e l'ho trovato. Si dice che la maggior parte delle persone fa un lavoro che non piace, ma è anche evidente che il disagio e l'urgenza non basta a spingerle a cercare altrove. Il motivo è che tutto ha un prezzo da pagare, questo in particolare costa tempo, lavoro e pazienza. Non tutti sono disposti a pagarlo, ma il premio in palio è veramente così importante? Secondo me SI, anche perché la vita prima o poi, ti presenterà il conto.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Simonetta Rota

Altre pagine consultate