"Più e-commerce per tutti!". Nuove opportunità per le PMI (finalmente).
Qualcosa inizia a muoversi, timidamente, ma si muove. Che le aziende in Italia, soprattutto le PMI, siano ancora molto indietro quando si parla di e-commerce, non è una novità. Una delle ultime ricerche (fonte TNS) sull’e-commerce riporta che
il 92% delle aziende interpellate ha dichiarato di non aver mai preso in considerazione l’e-commerce nonostante più della metà (52%) ha un sito internet.
Questo dato è sintomatico di una mancanza di supporto verso le aziende da parte di professionisti capaci di stimolare il bisogno di esplorare nuovi canali di comunicazione e di vendita, soprattutto in un mercato - quello italiano - che è cresciuto nell’ultimo anno del 24% in termini di volumi e del 15% in termini di ricavi.
In questo contesto due sono le novità a mio avviso molto importanti: primo, è di pochi giorni fa la notizia che eBay e Confcommercio hanno siglato un accordo per aiutare le PMI ad sviluppare i canali online di vendita. L’iniziativa mi piace perché - udite udite! - il primo passo è decisamente “1.0”, ovvero la realizzazione del manuale “Vendere su eBay”, oltre che ad una serie di incontri volti a spiegare il progetto. E’ un dettaglio non da poco: non possiamo pretendere di cambiare il modo di pensare e agire di una azienda, di un artigiano, di un commerciante, con i canali online quando lui è il primo a non utilizzarli. Dobbiamo porci - almeno all’inizio - al suo livello di comunicazione.
L’altra iniziativa, decisamente più “2.0” ma altrettanto interessante, è la nascita di Amazon “Made in Italy”, ovvero una vetrina di prodotti realizzati da artigiani in Italia. In sintesi, Amazon vuole mettere le “botteghe” online aprendo loro un canale di vendita nuovo.
Non è un caso se i due colossi dell’e-commerce - eBay e Amazon - si stiano muovendo in questa direzione. E questa è una opportunità eccezionale per le piccole e medie imprese, perché con queste mosse vengono resi disponibili nuovi strumenti a costi accessibili. Ovvero: oggi pianificare l’apertura di un canale e-commerce non richiede più investimenti considerevoli.
E’ però necessaria una importante considerazione: se i costi scendono e gli strumenti aumentano in numero e funzionalità, è fondamentale dotarsi anche un “regista”, un professionista che guidi l’imprenditore nel disegnare il giusto percorso.
Le PMI non sono ancora in grado - per la maggior parte - di utilizzare strumenti “self service”: rischiano di non ottenere risultati e quindi avvalorare la condizione che “l’e-commerce non serve a nulla”.
Ecco perchè c'è bisogno di qualcuno che le supporti: diffidate da chi vi racconta che basta andare online per avere più clienti e vendere di più.
Consulenza per business online
9 anniMolti approfondimenti utili su piattaforme che rientrano a pieno titolo nelle strategie che le piccole e medie imprese devono integrare nel piano marketing generale.
Sales & Mkt Consultant
9 anniC'è tanto da fare ancora, anche qui in Francia le Aziende non si rendono conto del bacino potenziale che l'@commerce rappresenta e del fatto che fare dell'@commerce prevede una strategia precisa....
Digital Creator🔹#ConnectedCreativity
9 anniOttime riflessioni. Tre giorni fa ho postato un articolo sul mio blog che recitava più o meno così: "se pensi che basti aprire un e-commerce con qualche prodotto buttato alla rinfusa, senza una strategia di web marketing, per avere successo, stai sbagliando di grosso". Un tizio mi ha commentato: "Mai letta cosa più stupida". Valli a capire...