Più lauree per tutti e lavoro per pochi
Sapete qual è la parte più interessante di un post o un articolo pubblicato su un social on-line? La sezione dei commenti. Lì dentro si può avere un saggio di tutte le reazioni possibili, immaginabili, e anche molto discutibili, alla notizia. Così, qualche giorno fa ho appreso dal Corriere della Sera che anche in Italia sarà possibile ambire ad una doppia laurea e iscriversi a due facoltà contemporaneamente. Quello che dovrebbe essere accolto come un passo in avanti nella cultura e nella formazione italiana in realtà ha fatto molto discutere e a me ha fatto molto riflettere. Analizziamo Pro e Contro.
Pro: beh, basterebbe chiedere ai nostri nonni ma anche ai nostri genitori per renderci consapevoli della fortuna che abbiamo oggi, la fortuna di poter disporre di un'istruzione per ogni grado e per ogni gusto, di poter essere costantemente informati e curiosi, di avere mezzi e possibilità per realizzarci, tutte cose che qualche anno fa erano soltanto un miraggio. Spesso siamo combattuti tra due scelte e finiamo per dover rinunciare a qualcosa che ci piace allo stesso modo e adesso, magari, non dovremmo più preoccuparci di questo, se ci avanza la buona volontà e, soprattutto, se ci avanza il tempo.
Ecco, il tempo è un Pro o un Contro?
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Contro: imbarcarci nell'impresa della laurea parallela di certo implicherebbe un maggiore impegno e un maggiore impiego di risorse, una tra tutte il tempo, e ritarderebbe l'ingresso nel mondo del lavoro che già tanto immediato non è. Completare un percorso di studi sembra non bastare, a volte, perché ci sono sempre "extra" da aggiungere al curriculum, perché si esce dall'università perlopiù privi di un'esperienza lavorativa degna di nota. Sarebbe lodevole ambire ad un doppio titolo ma sarebbe altrettanto conveniente?
Tutto si riduce sempre ad una scelta. Quantità o qualità, dovere o piacere, si può fare di più o è meglio far bene il giusto? Quello che ho imparato è che davvero non si smette mai di imparare; che, fuori o dentro l'università, gli esami non finiscono mai e che chi ha pronunciato queste massime aveva già capito tutto.