Piano Individuale di Risparmio - PIR “Come funziona e perché ti riguarda”
Il Piano Individuale Risparmio - PIR, costituisce la principale novità fiscale per il risparmio gestito in Italia.
E’ una nuova forma di investimento di medio e lungo termine, il cui scopo è quello di far confluire i risparmi degli Italiani, attualmente fermi su posizioni di liquidità, verso le PMI per consentire loro nuovo approvvigionamento al di fuori del circuito bancario tradizionale.
Questo progetto, già utilizzato in Francia ed Inghilterra ha avuto grande successo tanto da essere inserito in Italia nella Legge di Bilancio del 2017. (Legge 11 dicembre 2016 n. 232)
Quindi la finalità del PIR è indirizzata a consentire lo sviluppo e la ripresa della nostra economia, finanziando direttamente la parte più produttiva del tessuto economico del Nostro Paese: le PMI.
- Di cosa si tratta?
Si tratta come già accennato, di una nuova modalità di investimento, all'interno della quale inserire i propri risparmi.
E’ un sistema che può assumere svariate forme, e può infatti utilizzare quote di fondi, azioni oppure obbligazioni con lo scopo principale di:
⦁ Incanalare le riserve di liquidità, attualmente giacenti sui conti correnti, direttamente verso le PMI per sostenere e stimolare la loro crescita economica;
⦁ Usufruire dell’esenzione fiscale sui redditi prodotti dal Pir, a condizione di mantenere l’investimento per almeno 5 anni. L’esenzione continua anche dopo i 5 anni di detenzione minima.
⦁ Gli eredi, beneficeranno dell’esenzione fiscale sulle imposte di successione.
- I principi del PIR
⦁ Si accede ad un piano PIR soltanto in qualità di persona fisica fiscalmente residente in Italia, non è quindi consentito l’accesso alle partite IVA e non può essere cointestato;
⦁ Ciascuna persona fisica può essere titolare di un unico piano PIR nel corso della sua vita;
⦁ Per fruire delle agevolazioni fiscali, il PIR investe nel medio e lungo termine, ma con la libertà di svincolo in qualsiasi momento;
⦁ E’ necessario però, che il 70% dell’investimento deve essere mantenuto per almeno i due terzi dell’anno solare dal momento della sottoscrizione. Diventa essenziale quindi scegliere il periodo giusto per iniziare un PIR
Esempio: Se si sottoscrive il PIR nel mese di giugno 2017, per l’anno solare in corso, non ci sarà il diritto all'esenzione fiscale. Va da sé che sarebbe meglio come data d’inizio del piano PIR il prossimo mese di gennaio;
⦁ Sottoscrizione minima → € 500; sottoscrizione massima → € 30.000 per ogni anno solare;
⦁ La cifra totale per ogni codice fiscale non può superare i 150.000 euro in 5 anni.
- Come sottoscrivere un piano PIR?
L’accesso al piano PIR avviene attraverso un rapporto di amministrazione, custodia titoli, gestione del portafoglio, o sottoscrivendo quote di Fondi comuni d’investimento o SICAV.
- I requisiti normativi per comporre un PIR
Almeno il 70% del capitale deve essere investito in strumenti finanziari emessi o stipulati con imprese italiane o dell’Unione Europea, o dello spazio economico europeo con stabile organizzazione in Italia.
Il 30% del 70% sopracitato = 21% deve essere investito in strumenti finanziari emessi da imprese diverse da quelle presenti nell'indice di Borsa FTSE MIB o in indici equivalenti.
Purché la loro attività sia diversa da quella immobiliare.
- I vantaggi
Pertanto, come detto finora, se si rispettano le normative e la scadenza minima fissata dei 5 anni, i piani Pir avranno:
⦁ L’esenzione totale dal capital gain attualmente fissata al 26%;
⦁ L’esenzione dalle imposte di successione agli eredi.
E’ importante tener presente che le attuali tasse di successione italiane sono destinate ad aumentare in misura considerevole nei prossimi anni.
- Le forme di sottoscrizione
Si possono sottoscrivere quote PIR:
⦁ Attraverso la formula PIC (Piano Investimento Capitale) versando in un’unica soluzione;
⦁ Attraverso la formula PAC (Piano Accumulo Capitale) ove la somma verrà versata in forma rateizzata.
In questo modo si possono aggiungere i vantaggi di un investimento a piccoli gradi che andrà ad “mediare il valore delle quote” tipico degli investimenti in forma PAC, e di conseguenza, acquisire “posizione di mercato” diluendo i rischi legati alla volatilità implicita di ogni investimento.
- Se si disinveste il piano PIR prima dei 5 anni?
In caso di disinvestimento anticipato, tutti i redditi ad esso collegati, saranno sottoposti alla tassazione ordinaria del 26% senza penali.
- Conclusioni
I PIR rappresentano un’ottima opportunità di diversificazione del proprio portafoglio e sono particolarmente adatti a chi crede nell'obiettivo di questi strumenti che è:
“Indirizzare il risparmio verso le piccole e medie imprese italiane con il risultato di stimolare l’economia nazionale”.
Personalmente ritengo che nella composizione di un PIR, per la sua architettura un po’ complessa, è fondamentale la presenza del professionista che selezioni con attenzione il portafoglio più indicato per ciascun investitore, partendo dal proprio profilo di rischio Mifid.
- Adesso tocca a te,
⦁ Ritieni che un piano PIR potrebbe essere considerato una diversificazione interessante per gestire parte della tua liquidità?
⦁ Ritieni vantaggiose le due esenzioni “pressoché totali” delle imposte?
Non esitare a darmi il tuo pensiero su questo argomento nei commenti, ed io sarò lieta di poter rispondere alle tue domande, o chiarire ulteriori dubbi.
P.S.
Se desideri invece ottenere delle risposte in forma più riservata puoi contattarmi direttamente su Alfabeto.
Consulente Finanziario
7 anniE’ una nuova forma di investimento di medio e lungo termine, il cui scopo è quello di far confluire i risparmi degli Italiani, attualmente fermi su posizioni di liquidità, verso le PMI per consentire loro nuovo approvvigionamento al di fuori del circuito bancario tradizionale.