Pietre sonanti: quando la Natura in-canta
Pinuccio Sciola

Pietre sonanti: quando la Natura in-canta

“Io so di avere una missione: ricreare un nuovo rapporto con la natura” Pinuccio Sciola

San Sperate, in provincia di Cagliari, è un piccolo paese nel sud della Sardegna, uno di quelli che ti capita spesso di incontrare tra uno scorcio di mare e la terra arsa dal sole, immerso nella profumatissima macchia mediterranea. In questo luogo di sole, vento e terra l’artista Pinuccio Sciola (1942-2016) ha trascorso i suoi anni dipingendo di murales le case, trasformando un luogo anonimo in quello che è conosciuto in tutto il mondo come “Paese Museo” in cui vivono a cielo aperto centinaia di opere d’arte.

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Ma non solo, dopo un’esperienza in Messico, l’artista, ha iniziato negli anni ‘90 a  scolpire le pietre del luogo: massi enormi o piccoli sassi che sotto le sue mani forti hanno preso a suonare, incise da tagli profondi e sfiorate con pietre e archi. Il Maestro svela al mondo la magia del suono della pietra, una materia dura e statica, capace di vibrare e di emettere suoni.

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“Il Giardino sonoro” è aperto a tutti, una vera e propria miniera di suoni e rocce dove il vento riesce a creare incredibili melodie grazie ai tagli realizzati dallo scultore sardo, che dopo lunghi e prestigiosi studi in Italia e all’estero, ha deciso di tornare alla sua terra natale per contribuire a far crescere il senso del bello e a dare vita alla sua poetica collegata alla natura.

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Le pietre sonanti di Sciola ci riconnettono alla musica delle stelle, ci portano a immaginare mondi di altre dimensioni, ci consentono di connetterci alla Madre Terra, in un dialogo continuo tra dentro e fuori. L’uomo partecipa dell’incanto della musica della natura in chiave tonale, in un linguaggio accessibile a noi esseri umani, decodificato e comprensibile.


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L'etimologia di “musica” si riconduce al greco antico musikè cui è sottinteso il termine téchné. Musica significa "arte delle muse" e quindi “arte delle arti”: in questo senso lo scultore sardo dona all'uomo la possibilità di godere degli elementi naturali scolpiti che l’aria e altre pietre, per sfregamento, trasformano in melodia, trasportando gli animi ben oltre i sensi. Veniamo toccati negli occhi dalla scultura, nello spirito dalla magia della natura e della musica. Musicisti del calibro di Paolo Fresu o Pierre Favre hanno raccolto questo messaggio e con i propri strumenti, hanno dialogato con le pietre di Sciola al festival Time in Jazz di Berchidda. L’architetto Renzo Piano ha fortemente voluto una scultura nella Città della Musica di Roma a testimonianza di questa connessione.  Nel 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato Pinuccio Sciola Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, riconoscendogli un ruolo chiave nel panorama italiano.

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Scultura, Natura e Musica sono i temi su cui l’artista ha indagato per tutta la vita alla ricerca delle origini: i giardini megalitici di Sciola si ergono come grattacieli, tendono verso il cielo come i nuraghi o le piramidi, anelando a tornare ad essere stelle. La pietra è la struttura portante, la spina dorsale del mondo, dice Sciola, rievocando un modo di dire del popolo inca, che la pietra la conosceva bene.

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