PINOCCHIO: LA METAFORA DELLA VITA
Ho pensato alla favola di Pinocchio: Pinocchio e' l'uomo che entra nel mondo della materia, che nasce come materia semplice(il legno) La fatina rappresenta il soprannaturale(chiamatelo, Dio..Spirito. .come volete) che aiuta la crescita di questa materia che deve evolversi(cioe' gli uomini, noi). Geppetto rappresenta il calore e l'Amore senza condizioni che questo uomo/materia semplice, cioe' Pinocchio, trova nel suo cammino.Le bugie di Pinocchio rappresentano l'indole dell'uomo, gli istinti che lo portano sulla cattiva strada. ll Gatto e la Volpe, sono le tentazioni. .che ogni giorno ci vengono incontro ,cercando di portarci nella strada sbagliata.Quella strada sbagliata che imbocca Pinocchio che poi viene trasformato in asino, perché non ha imparato la lezione, seguendo l'istinto e non cio' che la fatina gli aveva detto.
Il grillo, naturalmente e' la coscienza.. ma chi l'ascolta? E poi la balena, il ventre buio che indica il ritirasi in noi stessi quando il dolore per essere diventati somari diventa troppo forte. Veniamo ingoiati da noi stessi e qui chi ritroviamo? Geppetto, l'amore semplice, quello con la cui presenza e il suo conforto ci fara' diventare veri uomini
E' buffo come ogni favola esprime molto piu' di quanto sembrerebbe..
La morale di Pinocchio è che nella vita bisogna sempre essere buoni figli. Non basta essere buoni. E non basta essere figli. Bisogna scegliere un padre e seguire quello che dice per essere degni di diventare uomini, o per sempre saremo a metà, burattini senza fili, ma pur sempre burattini. Il paese dei Balocchi sarà sempre lì ad aspettarci, e per quanto ne conosciamo le conseguenze rimane comunque la tentazione di chiudersi lì e pensare che è tutto a posto, che il mondo non ha bisogno di noi e che alla fin fine meglio divertirsi oggi perché “del doman non v’è certezza”. E sempre lì rimane la tentazione di credere che ci sia un modo o un luogo – reale o virtuale – in cui seminare quattro monete e raccoglierne intere ceste. Ma se tra tutte queste tentazioni non ci fosse il desiderio di far contento quel nostro babbo che ci ha forgiati con tanta cura e con tanta cura ci ha vestiti, se non ci fosse l’aiuto materno di una fata sempre disponibile ad aiutare ma non a farsi prendere in giro, cosa ne sarebbe dell’uomo? Emerge una profonda verità se si analizza attentamente la favola di Pinocchio, il burattino chiamato ad essere figlio…
La verità sul mistero di un creatore che vuole essere Padre…Pinocchio creatura di legno è creato dalle mani di chi è diverso da lui; è costruito come una cosa ma dal suo creatore è chiamato subito figlio..quindi c'è già un amore filiale….. Il burattino, chiamato sorprendentemente a essere figlio, fugge dal padre. E proprio la fuga dal padre è vista come la fonte di tutte le sventure
Un ‘altra verità è quella del mistero del male interiore e del male esteriore. Nelle avventure di Pinocchio è acutissimo il senso del male. Pinocchio sa cosa è il suo bene, ma sceglie sempre l’alternativa peggiore ( scappa da casa, non fa il suo dovere, va al campo dei miracoli, incontra il gatto e la volpe, fugge nel paese dei balocchi, ha amicizie disoneste e poco sincere) .In più la sua storia, la sua vita come la vita di tutti gli uomini è aggravata dal fatto che sono all’opera, esteriormente a noi, le potenze del male che sono forze che violentemente e prepotentemente si accaniscono contro la nostra salvezza. Nella fiaba queste forze del male sono rappresentate vivacemente nelle figure del Gatto e della Volpe