Potevi fare di più

Potevi fare di più

Capita così a volte, il cervello ha un input e tu cominci a pensare, poi lo trasmette al cuore, in senso figurato e ti lasci andare alle sensazioni. Quando sono potenti le accogli in te e cerchi di dar loro forma e sostanza.

La musica per me funziona spesso da input, note e parole mi portano in giro per strade mai percorse o solo dimenticate e poi mi dicono: e adesso?

E adesso di tutta ‘sta fatica nel farti pensare ed emozionare che ne facciamo?

La trasformiamo in azione?

Potevi fare di più

Potevi fare di più mi ha cantato Arisa, quante volte è stato vero e temo ancora lo sarà.

Va anche bene quando hai prodotto qualcosa di fisico ed in seguito ti vengono in mente miglioramenti possibili ed attuabili, a me capita sempre con i post, le conferenze ed i corsi, ogni volta che li riapro ripenso, aggiungo, cambio inserisco qualcosa di più.

Problemino assai più serio è quando il potevi fare di più riguarda il mondo sociale che ci circonda e soprattutto la cerchia degli affetti.

Potevo fare di più con i figli, con le donne che mi hanno amato, con i genitori?

Certo, tutti avremmo potuto e ci viene in mente dolorosamente quando mancano, specie se è per sempre.

Il passato non si cambia

Età ed esperienza mi hanno fatto capire che il passato non si cambia, non è vero che un rapporto deteriorato, un’offesa ricevuta, un dolore arrecato possano guarire, però possono evolvere.

Mi viene in mente una vecchia canzone, che riprendeva uno slogan del movimento hippie:

Mettete dei fiori nei vostri cannoni (I Giganti)

Ebbene questo lo possiamo fare, mettere metaforicamente fiori sulle nostre ed altrui cicatrici, con un effetto benefico e duraturo che lascia il ricordo, ma torna a dare vita al futuro.

Non scordare il passato, ma costruirci sopra del futuro.

Una nuova alba è possibile! Servono solo tempo, impegno e fatica.

Il futuro è nostro

Al di là degli eccessi di frasi come “puoi conquistare il mondo se solo lo vuoi”, che sono pure illusioni, nel 99% dei casi è vero che sono le nostre azioni future a dargli la direzione.

Il caso non è molto affidabile.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Poco tempo fa ho scritto che:

Il presente si basa sul passato.
Il futuro meglio di no.

Servono creatività ed amore per costruire un futuro felice.

Creatività per uscire dalla comfort zone della nostra abitudine quotidiana e amore, prima di tutto verso noi stessi, per inserire nel nostro agire il desiderio possente del cambiamento.

(Hai notato che non parlo del dire, ma dell’agire? Non nei propositi, nei fatti troviamo la vita nuova)

Parlando di lavoro

Questi miei post li leggono soprattutto titolari di studi o laboratori odontotecnici, persone che hanno avuto capacità e coraggio per aprire un’attività imprenditoriale.

Certamente i loro cambiamenti professionali ricominciano almeno da tre, come diceva Troisi, da un legittimo orgoglio per quello fino ad ora realizzato.

Impresa e sforzo a cui adesso serve un salto quantico in avanti, trovare l’umiltà per dire: potevo fare di più.

Il resto è solo discesa.

Perché inizi veramente a fare di più solo quando hai accettato i tuoi errori passati, o più spesso la tua indolenza al cambiamento, conscio che la professione odontoiatrica stava evolvendo, ma era più facile posporre per un altro po' le decisioni, che c'è sempre tempo.

Non c'è più, da tempo.

Una strada sbagliata non ti porta alla meta che desideravi.

Non è questione di metodo di lavoro o investimenti, quelli vengono dopo, sono le scelte quelle che cambiano la vita.

Abbinate alla speranza che qualcosa si sia imparato, dopo tante volte in cui ci siamo detti: potevo fare di più.

Buon futuro non solo professionale, che vita è assai di più

Gaetano

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