Primum non nocere

Primum non nocere

Può capitare a tutti nella vita di avere dei bei progetti.

Impegnarsi, studiare, dedicarsi con tutta l'anima a qualcosa in cui crediamo.

Investire, formarsi, allenarsi. Ancora, ancora, ancora (direbbe Mina).

I campioni olimpionici ce lo stanno dimostrando, ma questo in effetti avviene in tutti i contesti.

Per esempio, in quello del lavoro.

Pensiamoci.

Noi passiamo circa 8 ore al giorno per almeno 5 giorni a settimana (in media) a fare qualcosa di produttivo per noi e per gli altri.

Quindi se trasliamo questo calcolo nel corso degli anni (lasciamo perdere la pensione...), trascorriamo un bel po' di tempo significativo a lavorare.

Se uniamo gli ingredienti di cui sopra (impegno, dedizione, sacrificio, compromessi) al tempo che impieghiamo nel mescolare questi ingredienti, abbiamo una prima sensazione di quanto il lavoro sia veramente impattante nella vita di ognuno di noi.

Per questo, è importante essere consapevoli di quello che accade e di come possiamo trasformare quello che ci capita.

Come in ogni progetto, è saggio calcolare un margine di incertezza, ma anche i possibili rischi. Però non tutto è sempre prevedibile.

Uno di questi rischi, forse il più increscioso, sono le persone che non hanno idee.

Quindi provano a prendere quelle altrui.

In effetti, non esiste periodo storico che non abbia posto così tanta attenzione alla proprietà intellettuale come il nostro: quello dell'intelligenza artificiale generativa.

Oggi puoi pubblicare online qualunque cosa possa essere innovativa e originale.

Uno (annoiato, senza idee proprie, dunque creativamente sterile) decide di prenderle, buttarle su OpenAI e farci un chatbot (con la tua fatica) che venderà su uno store online.

Cosa te ne fai di quello che hai costruito fin qui?

Se vuoi, tu puoi fare le migliori esperienze lavorative e formative in Italia e all'estero. Investimenti economici, affettivi, temporali. Insomma, ti impegni davvero.

Un altro, semplicemente in una posizione più "autoritaria" (perché autorevole è una qualità che si guadagna col rispetto), vuole capire come hai fatto tu per creare dei corsi proprio su quello che fai tu e farci un business. Solo che tu l'hai imparato sul campo, l'altro (crede) in un'intervista di 30 minuti.

Tu vuoi disegnare uno studio clinico per testare una nuova molecola su un gruppo di pazienti, per confrontarne la risposta rispetto allo standard di cura e ne parli con l'azienda. Però l'NDA non l'hai firmato e il tempo passa... e il progetto l'azienda lo sviluppa con qualcun altro.

Oppure. Tu puoi creare un metodo didattico super innovativo, co-crearlo con i tuoi collaboratori e magari firmare degli NDA. Domani uno tra questi si sveglierà, cambierà un paio di elementi minimi, se ne approprierà e lo venderà.

Tu puoi avere una teoria sconvolgente e bellissima che cambierà il paradigma della tua disciplina. Ma ti fidi della persona sbagliata e qualche mese dopo è pubblicata con il suo nome oppure ci fa un evento a pagamento.

Tutti questi esempi, purtroppo, sono storie vere sentite (talvolta, vissute) molto spesso.

Come nei precedenti numeri di Pedagogia e Trasformazione, sono molto grata a chi mi scrive in privato, perché in queste tematiche si ritrova. Grazie di cuore.

Sono esperienze di vita striscianti, di cui difficilmente si trovano punti di riferimento utili e spesso, siamo lasciati a noi stessi.

Questa newsletter nasce per tutti coloro che vivono situazioni particolari nel mondo del lavoro, per far capire che alcune dinamiche sono comuni, che si possono trasformare, e che non sono soli.

Ma torniamo a noi...

Se è vero che il mercato è spietato, che il mondo del lavoro è una guerra, che la competizione è alle stelle, è anche vero che (in qualche modo) uno strumento potentissimo come l'osservazione può farci anticipare cosa implichi collaborare con qualcuno (posto che non si possa prevedere tutto).

Quando lavorate con qualcuno, fate molta, moltissima attenzione ad alcuni aspetti prima di condividere un'idea nella quale credete:

  1. Onestà intellettuale. La persona tende ad appropriarsi indebitamente di meriti non suoi in altri contesti?
  2. Umiltà professionale. La persona tende a voler avere rilievo a tutti i costi (talvolta "regalando" i tuoi sforzi a chi non ha contribuito) o riconosce i giusti meriti a chi ha lavorato effettivamente?
  3. Etica professionale. La persona è coerente tra quello che dice, quello che fa e quello in cui crede oppure va dove lo porta il vento?
  4. Trasparenza. La persona ha il coraggio di confrontarsi intelligentemente o cerca di sviare i diretti interessati per ottenere informazioni da persone a loro vicine?
  5. Istinto. A pelle, che impressione ti sei fatto di questa persona la prima volta che lo hai visto? Perché probabilmente ci hai visto bene...
  6. Investimento. Cos'è / stata disposta a fare per te (solo per te) questa persona senza che tu glielo abbia chiesto?

Infine, ma non per ultimo: la fiducia.

Se collabori con qualcuno che ti dimostra affidabilità gratuita, hai ricevuto una delle grazie più importanti nella tua carriera professionale e della vita.

Quando sai di poter contare su una squadra nella quale ci si protegge e ci si difende senza la necessità di dirsi nulla (l'intesa...) sei già ricchissimo.

E soprattutto, quando sei integro con te stesso perché come valore hai il "primum non nocere", magari è possibile che qualcuno si appropri comunque di qualcosa verso cui hai tanto faticato...

Ma sebbene lo sconcerto sia temporaneo, non desistere. A vision without execution is hallucination.

Potranno forse prendere una parte di quanto hai fatto, ma solo tu ne conosci le origini e i presupposti. Solo tu hai preventivato pro e contro della situazione, dunque hai eseguito. Quando si presenteranno delle criticità, tu saprai come risolverle perché ne conosci la genesi.

Quando sei integro, quindi, sei anche interiormente pulito e puoi andare a letto dormendo con serenità, perché sei allineato alla tua missione più profonda, fedele verso quella fonte interiore di eterna creatività che l'altra persona ha perso.

E dovrà correre tra un'idea innovativa e un'altra (di altri), perché non saprà fare altro.

Mentre tu, che ci metti fatica, impegno, notti insonni e conosci il sapore vero della soddisfazione di vedere un sacrificio trasformarsi in successo, continuerai a tracciare la strada che solo tu stesso puoi percorrere.

E per quanto sudore la tua strada possa farti gettare, abbi sempre l'onore di vestire i tuoi panni e non quelli altrui: perché non ci sono detersivi per lavare la coscienza.

Un brindisi virtuale a tutte le anime libere di camminare scalze, ma con la pace nel cuore.

Primum non nocere.

Marika

Francesca Lucci

An experienced philanthropy fundraiser and executive manager keen to share knowledge and promote good practices; - Board Member of EFA and ASSIF

4 mesi

Cara Marika grazie di aver condiviso questi tuoi pensieri. Ne farò tesoro. Incontriamoci presto 🩷

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