Quale fiducia?
Qual è la fiducia che manda avanti un'organizzazione?
Si parla spesso di fiducia, proviamo ad indagarne le diverse sfaccettature.
Senza la fiducia esterna una organizzazione non sopravvive.
La fiducia da parte dei clienti, delle banche, dei fornitori, è fondamentale per rimanere ben posizionati nel mercato e per garantirsi la sopravvivenza e una buona reputazione.
Altrettanto importante è la fiducia interna, in se stessi, reciproca e nella propria organizzazione. Ma cos'è la fiducia?
"La fiducia è quando mi assumo il rischio di adattare un atteggiamento positivo e collaborativo verso la controparte (me stesso, un collega, la direzione, il diretto responsabile), aspettandomi da questa controparte un atteggiamento altrettanto positivo nei miei confronti, pur non avendone la certezza".
Con questo approccio genero fiducia nella mia organizzazione, innesco un circolo virtuoso e aumento la consapevolezza e l'autostima nelle persone che fanno parte del mio ambiente lavorativo.
Facciamoci qualche domanda, per capire a che punto siamo in questo percorso che genera la fiducia:
- Ho fiducia nel giudizio lavorativo del mio collega di scrivania con cui condivido un progetto o competenze affini o diverse?
- Ho fiducia nelle sue abilità e competenze e nei suoi suggerimenti?
- Mi fido di lui al punto di farmi sostituire da lui eventualmente su un progetto qualora io non riesca a portarlo avanti?
- Mi fido del collega in situazioni difficili in cui occorre prendere decisioni importanti?
- Mi sento libero di dire onestamente come mi trovo con lui anche esprimendo eventualmente sensazioni negative o di disagio o pensieri divergenti senza logorare il rapporto perché posso contare sulla comprensione e ascolto?
La fiducia va coltivata di giorno in giorno, va allenata, supportata dal nostro impegno fattivo nel renderci credibili, nell'accrescere la nostra ed altrui autostima, nel metterci nei panni della nostra controparte anche quando non ne condividiamo le posizioni o le decisioni. Questo per guadagnare e dare fiducia.
Fidarci significa credere innanzitutto che il nostro collega, il nostro responsabile, la nostra organizzazione sta facendo tutto quello che ritiene opportuno per le sue risorse e per l'obiettivo comune.
Quando viene meno la fiducia nella direzione, nell'organizzazione, nelle scelte aziendali e si rischia di mettere tutto in discussione, i casi sono due: o la direzione sta sbagliando clamorosamente, o siamo noi che non siamo in grado di adeguarci al cambiamento e rimaniamo invischiati nella nostra zona di confort e diventiamo elementi di disgregazione.
A quel punto le strade divergeranno.
Prendiamo coscienza di quante volte in una giornata lavorativa ci lamentiamo di qualcosa che non va e non vediamo tutti i passi avanti e gli sforzi che la nostra organizzazione sta facendo verso il miglioramento continuo.
Se si ha fiducia nella propria organizzazione, i primi a percepirlo saranno i nostri clienti, sia esterni che interni (=i nostri colleghi), che potremo trascinare e coinvolgere grazie al nostro giusto approccio.
Contagiamoci di fiducia positiva e lasciamo la lamentosità fuori dalla nostra organizzazione!!!
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