Quali adulti con questi adolescenti? creatività e generatività
“Certe notti, zitto fisso il soffitto
Prego un dio diverso da quello che mi han descritto.
La vita è un brivido che vola via veloce in un soffio
o in uno schiocco di dita.
Questa è la mia, so che non dura in eterno,
per questo ne lascio i segni sopra un quaderno,
…racchiudo amore, odio, pace e sclero in 21 grammi”
21 grammi – Duplici
La creatività all’inizio non è improvvisazione,
alla fine si…forse…
All’origine invece è un allenamento da viandanti.
“Sogni appesi”, sogni attesi, turbamenti e tormenti.
Un allenamento a uscire dal proprio sguardo: l’incontro con l’ignoto in quanto nuovo è complesso e faticoso. È una scoperta.
Un allenamento a sentire la fiducia in sé stessi e osare quella nel mondo: la creatività è fiducia, ciò che ho davanti agli occhi può trasformarsi. Diversamente il desiderio di cambiamento sarebbe solo un lamento.
Il gesto creativo trasforma dunque una parola
un progetto
un momento di quotidianità
un incontro
una manciata di colori
evitando la seduzione del sempre uguale (anche se rassicurante) per scorgere qualcosa di nuovo.
Forse è solo un sogno, proviamo a immaginare però lo sguardo dell’adulto
rivolto al giovane adolescente “pigro”, “svogliato”, “potrebbe dare di più”, “scoraggiato”.
Se quello sguardo fosse creativo (curioso, solido, fiducioso, decentrato) aprirebbe,forse, nuovi sentieri.
La creatività, in fondo è uno sguardo innamorato di chi ha già tanto camminato.