"Quando lui critica o ironizza sul mio lavoro mi sento ferita e divento una iena"​. Come far rispettare te stessa mantenendo la serenità?

"Quando lui critica o ironizza sul mio lavoro mi sento ferita e divento una iena". Come far rispettare te stessa mantenendo la serenità?

Quando il tuo partner ironizza sul tuo lavoro o lo scredita sparando giudizi o sentenze può essere molto fastidioso. Questo avviene soprattutto quando un partner svolge un lavoro molto operativo e pratico mentre l'altra persona svolge un lavoro più intellettuale o che comunque coinvolge meno il "fare" e pertanto appare all'altro meno tangibile.

La sensazione è quella di sentirsi impotenti, non prese sul serio, giudicate e addirittura in pericolo; non tanto un pericolo fisico quanto un pericolo psicologico in cui sentiamo che l'altra persona non è dalla nostra parte.

Per quanto sia comprensibile il dispiacere nel sentire che l'altro non ci valorizza, spesso dietro questa ferita si nasconde il nostro 𝙗𝙞𝙨𝙤𝙜𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙖𝙥𝙥𝙧𝙤𝙫𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚.

Un po' come se ci fosse una vocina che dentro di noi che ci dice: "𝗽𝗲𝗿𝗼̀ 𝗳𝗼𝗿𝘀𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗼' 𝗵𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲".

Il problema quindi non è tanto ciò che l'altro ci dice quanto i 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒊 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒎𝒂𝒕𝒊𝒄𝒊 𝒆 𝒍𝒂 𝒓𝒆𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆𝒎𝒐𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒊 𝒔𝒖𝒔𝒄𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒆.

Se ci pensi, lo stesso comportamento può attivare reazioni molto diverse in persone divere. Questo perchè ogni persona attribuisce un significato personale diverso alle azioni degli altri.

Il bisogno di approvazione ci spinge a sentirci adeguate solo se l'altra persona ci dà la sua "benedizione" e ci dice che andiamo bene. "𝐼𝑜 ℎ𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑚𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑎𝑟𝑒" è una frase che sento molto spesso e che, per quanto comprensibile, ci rende dipendenti dagli altri portandoci ad allontanarci dai nostri valori, aspirazioni e desideri.

Così quando riceviamo disapprovazione, sentiamo la "vocina", e investiamo energie per convincere l'altro che sta sbagliando sul nostro conto. Con quale obiettivo? dimostrare che abbiamo ragione e lui sta sbagliando per sentirci finalmente "giuste".

Ma riesci a vedere quanto in questo schema permanga sempre una dipendenza dal giudizio dell'altro? investire energie per convincere l'altro a guardarci nel modo in cui noi desideriamo è una lotta rischiosa oltre che faticosa.

𝐈𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐞 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 (𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨) 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐓𝐔𝐄 𝐚𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐝𝐞𝐢 𝐓𝐔𝐎𝐈 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐓𝐔𝐄 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢. 𝐋'𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐮𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐥 𝐓𝐔𝐎 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞.

Puoi scegliere se la sua critica (per quanto fatta male!) può servirti a migliorare ma in funzione dei TUOI progetti di crescita. Puoi scegliere anche che quella critica non ti serve.

Una volta che ti senti sicura di te, di ciò che guida le tue scelte, le critiche e i giudizi degli altri avranno molto meno potere perchè non metteranno in discussione il tuo valore, non avrai bisogno di esplodere per dimostrare all'altro che lui sbaglia e tu vali. Ed è così che si arriva a rimandare indietro la critica al mittente con un pacato: "mi spiace che pensi questo del mio lavoro ma io ho una visione molto diversa".

Questo non vuol dire fai le cose che ti pare e fregatene!! vuol dire però che occorre orientare le proprie azioni tenendo conto prima di tutto di ciò che è importante per noi.




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Marcella Cencetti, Elena Ercoli e altri 5


Luisa Fossati - psicologa psicoterapeuta

Ho aiutato oltre 200 persone a superare traumi e convinzioni limitanti, per vivere relazioni autentiche e riscoprire leggerezza e soddisfazione.

3 anni

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