Quando "o questo"​/"o quello"​ diventa "sia questo"​/"che quello"​

Quando "o questo"/"o quello" diventa "sia questo"/"che quello"

Fin dall’inizio dei miei studi paralleli in ambito counseling e consulenza d’immagine, mi sono sentita porre la domanda: “ti senti più Counselor o più Consulente d’immagine?”. Ogni volta la domanda creava in me un qualche disagio, ogni volta mi arrampicavo nella risposta, a volte ho scelto una delle due.

Come succede in altri ambiti della vita, non sempre una scelta esclude l’altra, a volte possono anche convivere insieme e si possono integrare, come nel mio caso, in una bellissima e innovativa professione.

A conferma di questo mio pensiero e a spiegazione di come tutto ciò sia possibile, riporto lo speech che feci durante il convegno, il cui titolo “Counseling una professione, un modo di essere”, contribuisce ancor più a testimoniare il mio modo di lavorare.

§Seppur possano sembrare all’opposto dato che una si occupa dell’esterno e l’altra dell’interno hanno in realtà molti punti in comune.

Primo tra tutti la centralità della persona che nel counseling emerge grazie alla creazione di un clima autentico, empatico e accettante in maniera incondizionata e nella consulenza d’immagine grazie all’analisi dei bisogni, delle caratteristiche personali e dell’ambiente in cui si muove il Cliente.

Altro punto è l’attenzione all’unicità dell’individuo e all’affermazione di essa come risorsa e valore e come allontanamento dagli stereotipi che la società ed i media sponsorizzano.

Un altro aspetto riguarda la fiducia riposta nelle risorse del Cliente che insieme alla tendenza attualizzante  intrinseca in ogni individuo potrà portare all’autonomia dello stesso. Un autonomia che dal lato consulenza d’immagine si ritrova nell’aiutare la persona ad avere una conoscenza più tecnica (e oggettiva) delle sue caratteristiche personali fornendole suggerimenti e strumenti in modo da poterle poi applicare da sola nella vita di tutti i giorni.

La consapevolezza è un altro aspetto trasversale. Da una parte abbiamo quella che anche attraverso l’ascolto attivo ci permette di entrare maggiormente in contatto con le nostre modalità di operare ed i relativi bisogni, dall’altra quella ci permette di (ri)vedere il nostro corpo ed il nostro aspetto in maniera più imparziale. Il focus che fino ad allora poteva essere prevalentemente concentrato sul nascondere i pregi sarà spostato e  bilanciato tra pregi e difetti ma soprattutto sarà arricchito di nozioni da poter applicare per ottenere un risultato soddisfacente per la persona.

Anche l’aspetto della responsabilità è un comun denominatore. Essere padroni della propria vita e delle proprie scelte, essere gli autori della nostra esperienza e quindi ambire a voler cambiare noi stessi invece di pretendere di farlo negli altri è la prima regola verso un reale cambiamento ed è uno dei pilastri sui quali si basa il lavoro del counselor.  Nella consulenza d’immagine tutto ciò si riflette ad esempio nel non seguire bovinamente la moda ma nel sapere come adattarla alla propria persona ed al proprio stile e gusto personale. In una scelta colore non prenderemo solo quello più ci piace o che è di tendenza ma andremo a ricercare la sfumatura o la tonalità che meglio si adatta alla palette che madre natura ci ha donato.

Ultimo punto in comune ma non meno importante è la coerenza. Coerenza tra ciò che sento e ciò che faccio e anche coerenza tra ciò che sono e ciò che dimostro all’esterno. Un percorso di counseling d’immagine può aiutare a modificare anche quei comportamenti tenuti solo per compiacere chi ci sta di fronte e che allo stesso tempo causano disagio interiore.

Volendo dare una descrizione riassuntiva e sintetica posso dire che il meta-obiettivo finale è quello di creare un’armonia tra l’interno e l’esterno della persona, un’armonia che inevitabilmente si rifletterà anche su autostima, assertività e benessere generale."

 

(non riesco, purtroppo, a condividere il post originale di AICI -Associazione Internazionale Consulenti d’immagine- che diceva……: “LA CONSULENZA D’IMMAGINE INCONTRA I COUNSELOR. Sabato 14 giugno a Firenze la consulenza d’immagine si è presentata ai Counselor professionisti riuniti al convegno nazionale REICO. Ai quasi 200 Counselor riuniti per l’importante evento Sarah Cossu, Presidente di AICI Italy Chapter ha proposto una riflessione sullo stretto legame tra immagine e benessere personale, ha incuriosito illustrando le aree d’intervento della nostra professione ed ha invitato i professionisti counselor ad una collaborazione sinergica con i consulenti d’immagine. La testimonianza di Silvia Sorelli Silleros, Segretario AICI italy Chapter ha sottolineato la vicinanza tra le professioni nella posizione di ascolto e grande rispetto per la personalità del cliente. Altissimo l’interesse, che riassumiamo con la frase di una Counselor al termine del convegno “ Mi avete illuminato, ho scoperto oggi aspetti della vostra professione molto interessanti e che ignoravo”. Here we are! Missione compiuta. Alla prossima…”

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