Quanto costa l’università e come pianificarne le spese.
In settimana, durante una visita ad un prospect, parlando di obiettivi che si era posto, mi ha detto che gli sarebbe interessato capire a quale ordine di spese sarebbe andato incontro se i suoi due figli avessero voluto iscriversi ad un corso universitario.
Laurea e master sono premesse quasi scontate per far carriera nel mondo d’oggi, specie per chi ambisce a frequentare una facoltà prestigiosa in Italia o all’estero.
E’ anche indubbio che oggi diventa importante già molto prima che i figli raggiungano il traguardo della maturità porsi il problema di come investire sull'università dei figli.
Pianificare i costi a cui si dovrà andare incontro non è semplice perché tante sono le casistiche di cui dover tener conto come ad esempio il fatto che non tutti gli studenti riescono a rispettare la tabella di marcia degli anni previsti per quel corso di laurea.
Lo studente potrebbe contribuire alle spese dei genitori con un lavoro part-time ma dati alla mano dimostrano che, almeno in Italia, pochi sono gli studenti che riescono a mantenersi durante gli anni di università.
Borse di studio ed altre agevolazioni basate sul merito e sul reddito possono contenere l’esborso ma sommando alla retta universitaria i costi mensili di vitto, alloggio, trasporti ed altri servizi il budget da considerare diventa di tutto rispetto.
Come far fronte a queste spese?
Accantonare la cifra con anni di anticipo è una strategia che diventa quasi obbligata per sostenere, in prospettiva, la carriera dei figli e per far sì che il periodo dell’università sia vissuto con entusiasmo e non come una fonte di preoccupazione.
Un orizzonte di pianificazione ampio rappresenta un vantaggio anche alla luce delle incertezze legate sia al settore d’impiego che all’inflazione.
Prima di capire come investire i risparmi, conviene avere un’idea di massima dei costi a cui si dovrà andare incontro per coprire un ciclo di studi triennale o magistrale.
Quanto costa andare all’università?
Partendo dalle tasse universitarie che dipendono dall’area geografica e dalla fascia di reddito ed utilizzando Federconsumatori come fonte dati, mi sono limitato a prendere ad esempio tre città, Milano, Bologna e Pisa, poli universitari di assoluta eccellenza.
Abbiamo:
Tasse universitarie per fasce Isee
>20.000 >30.000 >50.000
Milano 958,30 1306,30 3388,30
Bologna 894,59 1171,59 1522,00
Pisa 534,00 990,00 2372,00
Se poi il punto di riferimento diventa la Bocconi si dovrebbero preventivare spese ancora più alte.
A queste spese, vanno aggiunti i costi dei libri universitari, costi che possono discostarsi di molto a seconda delle facoltà (ad esempio medicina richiede agli studenti testi anche molto costosi). Potremmo considerare un costo di circa 1000 euro per anno accademico.
Tra le voci con maggiore incidenza sui costi ci sono quelle di vitto e alloggio.
Considerando il prezzo medio di affitto di una camera singola e doppia e moltiplicando tale prezzo per 10 mesi all’anno e presumendo che sia possibile lasciare la stanza libera nei mesi estivi, sono arrivato a calcolare:
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Spese per affitto camera singola doppia
Milano 490 335
Bologna 330 245
Pisa 305 235
Spese per vitto giorno 10 mesi
Milano 30 euro 9000 euro
Bologna 26 euro 7800 euro
Pisa 22 euro 6600 euro
Questi costi possiamo intenderli parametrati con gli indicatori Istat del costo della vita nelle città prese in considerazione nel nostro esempio e si devono intendere come la dotazione per alimentari, attività ricreative, trasporti e spese una tantum.
Quanto è importante pianificare?
Riassumendo, avremo:
>20.000 >30000 >50000
Singola Doppia Singola Doppia Singola Doppia
Milano 15.282,80 13.725,05 15.360,80 14.074,05 17.712,80 16.155,05
Bologna 12.411,09 11.556,84 12.688,09 11.833,84 13.038,50 12.184,25
Pisa 10.599,25 9.895,75 11.055,25 10.351,75 12.437,25 11.733,75
Ovviamente questi sono calcoli utili a dare una stima approssimativa: c’è la possibilità sia di spendere cifre certamente superiori (considerando ad esempio la vicinanza o meno dell’alloggio all’ateneo) così come sostenere importi inferiori ricevendo una borsa di studio o se lo studente contribuirà almeno parzialmente con un lavoro part-time.
Un’altra variabile da considerare è l’età dei figli e gli anni ancora mancanti alla scelta dell’università.
Se tale percorso è ancora lontano avremo il vantaggio di poterlo pianificare con calma ma dall’altra si dovrà considerare (oggi poi più che mai) l’effetto inflazione e mettere quindi in preventivo che il costo che si dovrà sostenere da qui a 10 anni tenderà sicuramente ad aumentare.
Mettere in atto la dovuta pianificazione sin dalla tenera età dei figli è sicuramente quanto di meglio si possa fare avendo il vantaggio di avere tempi certi e l’obiettivo ben chiaro.
Ad esempio con un orizzonte temporale tra i 15 e i 20 anni ed un rendimento medio stimato del 5% annuo, accantonando ed incrementando il proprio investimento si può ottenere un rendimento nominale intorno al 120%, permettendo di più che dimezzare lo sforzo economico e rendere possibile, a fronte di un investimento iniziale di poche migliaia di euro unito ad un contributo mensile minimo, l’accumulo di un capitale sufficiente ad affrontare la spesa (investimento) universitario senza sacrifici eccessivi anche dove si scegliessero le soluzioni più ambite e costose.
Se vorrai pianificare più a fondo come poter raggiungere l’obiettivo stimato potrai contattarmi al 339-6566466 o scrivermi a claudio.cabella@spinvest.com