Quello che ho capito di AI

Quello che ho capito di AI

Questo è quello che ho capito finora dell'intelligenza artificiale.

  1. Ci sono i big data. Sono i dati che regaliamo a ogni nostro piccolo paso nel digitale. Pare che le «etichette» con cui le nostre azioni digitali vengono registrate si aggirino intorno al numero di 650.000
  2. C'è l'aumento esponenziale della potenza di calcolo. Qualcuno ricorda la legge di Moore sul raddoppio dei transistor nei microchip ogni 12 mesi? Oggi, pare, vada un po' più lentamente, ma, comunque avanza.
  3. Infine il buon vecchio metodo statistico. Metodo che comprende il calcolo delle probabilità.

In conclusione quella che oggi chiamiamo Intelligenza artificiale è uno strumento molto potente che ci permette di fare cose che, anche se straordinarie, prima era complicato o impossibile fare senza un team specializzato a supporto.

È una rivoluzione?

Direi di no, almeno nel senso classico del termine. La chiamerei piuttosto un'evoluzione.

È un avvicinamento all'AGI (Intelligenza artificiale generale: quella che vuole essere anche coscienza?

Per qualcuno sì, ma ci sono anche altre scuole di pensiero che sostengono che questa, se mai ne scoprissimo una, non è la via da percorrere.

-

E tu, cosa ne pensi?

-

#IntelligenzaArtificale #AGI #RivoluzioneArtificiale #DatiCalcoloStatistica

-

Ps.: Guarda la mia intervista che ti racconta chi sono e come lavoro

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate