revisione ponte crollato in Genova


A mio modestissimo avviso e senza alcun dubbio omettendo “lascia il tempo che trova” che, in tutta questo disastro vi è solo una grande colpa che è quella di avere progettato ponti che non hanno tecnicamente alcun senso sia sotto l’aspetto strutturale che sotto l’aspetto geometrico. La brutalità nel copiare le progettazioni Altrui tipo quello dell’uso dei tiranti metallici ancorati a piloni che si sviluppano in altezza per poi ancorarli al camminamento con supporto all’asfalto in cemento armato o come quella delle arcate paraboliche metalliche dalle quali si sviluppano funi che verticalmente si dirigono verso il basso per collegarsi alla struttura del camminamento con lo scopo di trattenimento, è accettabile a condizione che non si leda l’esclusività acquisita. Il dovere ricopiare una progettazione altrui impone, prima di eseguire una nuova struttura concettualmente identica o pressoché simile a quella a cui si desidera riferirsi, occorre in modo certosino spulciare ogni minimo particolare per scoprire quali positività la struttura presenta ma, soprattutto, quali potranno essere le negatività, anche se ritenute insignificanti, al fine di apportare modifiche che annullano totalmente le negatività presenti nella struttura da imitare.

Il Processo Archimede è un esempio di spuderata imitazione che è stata divulgata senza avere eseguito la benché minima analisi per la ricerca di negatività che erano già state evidenziate dai Promotori statunitensi. L’innovativa archimediale ha avuto origine nel 2001 in forma del tutto cartacea ed i promotori sono stati: Enel, Enea, Rubbia. A tutt'ora nulla è stato fatto anche se il governo italiano ha erogato la modica cifra di 42 milioni di euro (se si desiderasse sapere come è stato impiegato tale ammontare, nessuno del triunvirato è in grado di dare una risposta). Il progetto Solar Two è nato concretamente a Barstow in California nei primi anni 90 e cioè 10 anni prima dell’innovativa Rubbia, Enel, Enea ed è interessante sapere quale è la differenza tra il Sito statunitense che è stato smantellato per avere presentato una resa del 12% circa (inferiore al F.V. il che è tutto dire) e che aveva presentato notevoli inconvenienti tra i quali quello della solidificazione dei sali (diverse volte si è dovuto rifondere nelle varie condutture il veicolo termo energetico KNO3/NaNO3 60/40 con la fiamma ossidrica per poi sostituire tutte le varie elettrovalvole). La sola differenza tra il cartaceo Progetto Archimede e Solar Two deriva dal fatto che l'Archimede era intenzionato a fondere il mix di sali alla temperatura di 550°C con concentratori parabolici solari seriali (Parabolic trough) mentre, il Solar Two ha adoperato degli specchi singoli automaticamente orientabili che concentravano i raggi solari su di un tank con i sali posto sulla sommità di una torre. Ma ciò che più lascia perplessi non è stato quello di avere imitato ciò che gli Statunitensi avevano compiuto ma, anche quello di avere tentato di imitare le parabole lineari che furono progettate e impiantate negli anni 80 - 84 nel progetto, Almenia/Andalusia con le loro parabolic trough. Non è finita, nell'ambito del progetto: "Industria 2005”, sono stati richiesti e concordati ciò che il Triunvirato aveva richiesto ulteriori 4 milioni di euro per tentare di migliorare i condotti in acciaio al Cr che scorrevano sul fuoco delle parabole (presentavano scarsa conduttività termica, bella scoperta) e 12 milioni di euro per riscontrare se le lenti Fresnel potevano sostituire le parabole lineari che per ombreggiamento avrebbero occupato notevole spazio (ad essere buonisti, questa richiesta ha il sapore di una sostanziale truffa. Il mondo intero sa che tali lenti presentano una efficienza di gran lunga inferiore a quella dei captanti parabolici lineari.

Il cemento armato con una armatura particolarmente pesante rispetto a quella del cemento, dopo avere visto le condizioni in cui si trovano alcuni ponti e cavalcavia in Sicilia. Abruzzo, Sardegna (scorrimento veloce che da Sassari dovrebbe raggiungere Palau). Il cemento non si deteriora con il tempo, il ferro contrariamente, è soggetto a pesanti ossidazioni se esposto all'ambiente e all'umidità che in poco tempo perde totalmente le sue iniziali caratteristiche meccaniche eccezionali. Si riporta lo stato di degrado avvenuto in 5 anni di fermi ad avvitatura per il fissaggio delle rotaie a traversine in legno di un camminamento ferroviario in Sardegna tenuti non in operatività ed esposti totalmente nell’ambiente (vedere fig 1).


Fig 1

Oltre a quanto sopra, sono state notate nello stesso tratto ferroviario sopra menzionato dei pilastrini in cemento di altezza 1,25 m e di sezione trasversale quadratica (80 x 80 mm) che avevano lo scopo di delimitare il tratto di camminamento ferroviario con l’esterno per sostentamento di una rete metallica. Dai riporti fotografici (fig 2 e fig 3) si notano 2 pilastrini che, per sola dilatazione termica di un tondino da Φ = 8 mm inserito al centro di ciascuno dei 2 sopra menzionati, sia riuscito a dividere in 2 parti uguali i sostegni per poi, il primo abbattersi al suolo per tondino metallico deteriorato dall’ossidazione ed il secondo, pur essendo rimasto in stato verticale, con in mostra uno squarcio impressionante dovuto sempre a dilatazione termica radiale del ferro inserito sull’asse.      


Fig 2


Fig 3


Attenendomi alle 2 ultime fotografie sono del parere che la causa del collasso del ponte non sia stata dovuta alla coppia di 2 tiranti quanto alla soppressa protezione del cemento verso l’armatura centrale in ferro che con il tempo è stata corrosa e da difficilmente poterla raggiungere per apportare le relative manutenzioni di ripristino.

Sono del parere comunque, visto la frattura netta delle due zone in cui i tiranti agivano, che anche questi hanno contribuito, sia pure in minima parte, al crollo. E’ da immaginare che all’inizio del periodo costruttivo, la taratura dei tiranti sia avvenuta con la presenza di una temperatura ambiente di valore medio e con l’ottenimento di una angolazione tra l’asse primario del camminamento ed una linea verticale immaginaria di valore pari a 90°. Evidentemente l’angolatura di 90 gradi ha subito delle variazioni giornaliere, sia pure impercettibili ma continue, › a 90° con temperature ambientali più basse rispetto a quella media e ‹ a 90° con temperature più alte.    

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