L'Accessibilità alle Cure: Il Lusso che Non Dovrebbe Esserlo

L'Accessibilità alle Cure: Il Lusso che Non Dovrebbe Esserlo

La Salute a Portata di Tutti? In Italia 1,9 Milioni Rinunciano per Motivi Economici

Se prenotare una visita o un esame è sempre più complicato, curarsi sembra essere diventato un vero e proprio lusso in Italia. I dati dello scorso anno parlano chiaro: ben 1,9 milioni di connazionali hanno dovuto rinunciare a curarsi per difficoltà economiche. Un numero preoccupante, che certifica anche il divario tra Nord e Sud del Paese.

La Spesa Privata Continua a Salire

Nel 2022 la spesa sanitaria out-of-pocket, ovvero quella sostenuta direttamente dalle famiglie, è arrivata a quasi 37 miliardi di euro. Oltre 25 milioni di nuclei familiari italiani hanno dovuto mettere mano al portafogli, spendendo in media 1.362 euro per curarsi, con un aumento di 64 euro rispetto al 2021.

A livello regionale il quadro è molto disomogeneo. I maggiori incrementi della spesa sanitaria privata si sono registrati in Puglia (+26,1%) e in Toscana (+19,3%), mentre cali significativi si sono visti in Valle d'Aosta (-24,3%) e Calabria (-15,3%).

La Povertà Limita l'Accesso alle Cure

Fin qui i numeri sulla spesa out-of-pocket, che però non raccontano l'intera storia. Come sottolinea Nino Cartabellotta, Presidente di Fondazione Gimbe: "L'entità della spesa sottostima le mancate tutele pubbliche, perché viene arginata da fenomeni come la limitazione delle spese per la salute, l'indisponibilità economica temporanea e la rinuncia alle cure".


Infatti, mentre la spesa privata è aumentata dell'1,6% annuo dal 2012, sempre più famiglie hanno dovuto tagliare le spese sanitarie o rinunciare del tutto alle cure. Nel 2022, oltre 4,2 milioni di nuclei hanno limitato le spese mediche, mentre ben il 7% della popolazione (4,13 milioni di persone) ha saltato visite o esami di cui aveva bisogno.


Il problema è particolarmente grave al Sud, dove il 28,7% delle famiglie ha limitato le spese sanitarie contro il 10,6% del Nord-Est. E l'8% dei nuclei familiari meridionali non ha avuto soldi per curarsi in alcuni periodi.


Con l'aumento della povertà assoluta, che ha raggiunto l'8,3% delle famiglie nel 2022 (stime al rialzo per il 2023), il rischio è che sempre più italiani debbano rinunciare alle cure essenziali. Una prospettiva drammatica, che minerebbe la salute e l'aspettativa di vita delle fasce più povere del Paese.


Il Potenziale Salva-Costi dell'Intelligenza Artificiale

Per affrontare questa crisi e garantire il diritto universale all'assistenza sanitaria, una soluzione potrebbe arrivare dall'intelligenza artificiale. Numerosi studi hanno evidenziato l'enorme potenziale di risparmio dell'IA nel settore medico:


- Diagnosi e trattamenti più accurati grazie all'analisi di big data clinici potrebbero evitare miliardi di euro di costi dovuti ad errori.


- L'ottimizzazione AI dei flussi ospedalieri potrebbe aumentare l'efficienza delle risorse del 35%.

- L'IA accelera la scoperta di nuovi farmaci, riducendo i costi di sviluppo di centinaia di milioni per ogni nuovo medicinale.

- La telemedicina basata sull'IA potrebbe evitare visite non necessarie, con risparmi stimati fino a 20 miliardi in Italia.

- L'applicazione dell'IA alla prevenzione di malattie croniche potrebbe prevenire decine di miliardi di costi di ospedalizzazione.

In totale, vari studi concordano che un utilizzo pervasivo dell'IA potrebbe ridurre i costi sanitari del 10-20%, generando risparmi potenziali tra 13 e 26 miliardi di euro l'anno solo in Italia.

Queste enormi risorse risparmiate potrebbero essere reinvestite per ampliare l'accesso alle cure e ridurre o azzerare i costi out-of-pocket per i cittadini, specialmente per le fasce economicamente più fragili.

Tuttavia, l'adozione di questa rivoluzione tecnologica dovrà avvenire in un quadro etico e regolamentato, per garantire la privacy dei dati sanitari e prevenire discriminazioni o bias.

Con un utilizzo responsabile, l'intelligenza artificiale potrebbe davvero rappresentare la chiave per rendere la salute un diritto accessibile a tutti in Italia, non più un lusso per pochi.

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