Se il tuo problema è chi si "SVENDE", il vero problema sei TU.

Se il tuo problema è chi si "SVENDE", il vero problema sei TU.

La spartana locandina che vedete nella foto è stata la causa scatenante di un'animata discussione all'interno del sito del mio amico Riccardo Scandellari. Il motivo? L'autore della locandina aveva osato proporre un'offerta di siti web a soli 99 Euro, comprensiva anche di altri servizi.

La questione ha generato una serie di battute ("sembra un necrologio, ci manca solo la vendita dei materassi, etc") e di insulti al tizio, reo di "svendere" ciò che gli altri facevano pagare a prezzi ben più alti, a fronte di una (tutta personale e non comprovata) maggiore professionalità.

Ovviamente veniva ricordato che i complici di questo sfacelo sarebbero i clienti bifolchi e tirchi, incapaci di comprendere tali abissali differenze, nonché ignari di cosa significhi (e qui cito testualmente) "indicizzazione, posizionamento, metatag, seo, serp, risi e bisi".

Me-ra-vi-glio-so.

Il mio umore è andato immediatamente alle stelle perché ho avuto l'ennesima conferma che per i prossimi anni avrò ancora tantissimo lavoro. Che di questi tempi, voglio dire, non è poco.

Ho quindi deciso di approfondire la questione, con una serie di riflessioni da condividere con tutti questi eccellenti professionisti  che si ingastriscono contro il mediocre rubaclienti.

La prima: siete davvero sicuri che, nonostante la grafica bruttina, questa locandina sia la dimostrazione di poca competenza?

Per quello che mi riguarda la risposta è netta: no. Questa locandina è perfettamente "in target" con il potenziale pubblico che vuole colpire. Così come i discount devono "minimalisti" (non perché non possano essere fighi, ma perché creerebbero una incongruenza rispetto al loro posizionamento "low cost") anche la grafica qui è giusto che sia essenziale.

Poi non sappiamo se è frutto di vera consapevolezza o di una effettiva incompetenza grafica, ma sta di fatto che non possiamo definirla con certezza una lacuna che indichi scarsa professionalità.

Ergo: rubaclienti 1 - professionisti 0.

La seconda: tu che parli di incompetenza altrui, hai mai compreso il concetto vero di posizionamento? 

Che non significa "chi costa molto è figo" e chi costa poco "è uno sfigato"? Anche perché abbiamo una serie imbarazzante di esempi di aziende "low cost" che avrebbero molto da insegnare in termini di marketing a coloro che "siccome io valgo non devo anche vendermi".

Mi spiace dirtelo, ma oggi eccellenza è anche saper trasferire questo tuo essere "migliore" di altri al cliente. Il che non significa, nel caso specifico, indottrinare il cliente su cosa significa metatag o serp (machissenefrega) bensì trasferirgli i vantaggi che tu gli puoi dare in più rispetto a chi "si svende". Il cliente non lo capisce? Bello mio, hai tu un problema. Neanche tanto piccolo, dal momento che in teoria dovresti essere un esperto di "comunicazione".

Ergo: rubaclienti 2 - professionisti 0.

La terza: Se temi la concorrenza di questa gente ("oddio, per colpa loro adesso dovremo abbassare tutti quanti i prezzi!") significa che, di fatto, vali come loro.

Sì, lascia stare la narcisistica ed autoreferenziale attribuzione di doti e competenze superiori. Qualcuno bisogna che te lo dica chiaro e tondo: se la tua unica arma è abbassare i prezzi, di fatto sei un professionista mediocre, a prescindere da "quante competenze tecniche hai". Non ne vuoi prendere atto? Pazienza, il mercato te lo ricorderà tutti i giorni nonostante il tuo ego si ribelli come una scimmia.

Ergo: rubaclienti 3 - professionisti 0.

La quarta: Il cliente decide e, quando lo fa, ha comunque ragione.

Se la preferisci detta in altro modo: ogni cliente si sceglie il fornitore più congeniale. E fa bene. Se voglio comprare la pasta del discount ho tutto il diritto di farlo, e se la mia vicina, che fa la pasta a mano, mi dice che non ci capisco nulla di gastronomia ha perfettamente ragione. Ma io posso comunque preferire per mille ragioni la pasta del discount piuttosto che rimanere un'ora in casa ad impastare. Dov'è il problema?

Ergo: rubaclienti 4 - professionisti 0.

La quinta: Il mondo è un posto difficile, la vita è spesso ingiusta e le persone si comportano in modo irrazionale. 

Distrattone, non te ne eri mai accorto prima, vero?

Dai, questo non vale per la gara con il rubaclienti, ma prenderne consapevolezza aiuterebbe, te lo garantisco.

Luca Bertozzi

CTO Insights&Data at Capgemini

8 anni

Fabrizio, sono perfettamente d'accordo col tuo post. Qualche tempo fa ho avuto una discussione simile su Linkedin a proposito di un commento che avevo fatto ad un articolo che accusava i cinesi di far chiudere le piccole aziende di vestiario italiane, e sono stato accusato di essere dalla parte degli "svenditori". E ho fatto presente che se non vendi, quasi sempre e' perche' non sei competitivo. Non solo in termini di costi; ma anche, e sopratutto, in termini di messaggio al mercato, di posizionamento e cultura industriale. Se punti sulla qualita', devi spiegare alla gente la differenza fra il tuo prodotto e quello altrui. La scritta "made in Italy" temo non basti piu'.

Anna Gargiulo

Senior Online Marketing Manager presso CornuCopia Webservices GmbH

8 anni

Dale Carnagie docet: se li prezzo é la leva che non ti consente di acquisire Il cliente, allora non sai "venderti"

PierMauro Blasi

Formatore professionista in Digital Marketing, Comunicazione, UX design, Figma, Adobe suite, WordPress, e-learning

8 anni

Salve Fabrizio, per me è necessaria una crescita culturale e professionale complessiva, che dovrebbe partire davvero dalle scuole. In passato, mi è capitato di fare degli incontri formativi a Roma in una scuola pubblica (un IIS di grafica e moda). Bene, all'ultimo anno i ragazzi non sapevano correttamente neppure cosa fosse l'interlinea!

Fabrizio Cotza

Mentore di Imprenditori Sovversivi // accademiasovversiva.it

8 anni

PierMauro Blasi, ovviamente c'è un perché. Mi piacerebbe sentire il tuo, sono sicuro che collima con il mio ;) (già espresso in altri post)

PierMauro Blasi

Formatore professionista in Digital Marketing, Comunicazione, UX design, Figma, Adobe suite, WordPress, e-learning

8 anni

Salve, condivido alcuni punti espressi nel suo interessante (e provocatorio) articolo, ma mi chiedo: ci sarà un perché se questa querelle la sento da circa 20 anni? Ci sarà un perché se l'Italia è un paese che in media vince pochi D&AD o Cannes Lions? Ci sarà un perché se non trovi quasi mai in questo paese un annuncio in cui mettano anche un dettaglio come lo stipendio annuo? Ci sarà un perché la cultura della comunicazione visiva è così poco considerata da noi (o vogliamo dire la cultura tout court, che come disse un ex ministro non si mangia)? Ora, non è per fare il tafazzista, ma sono sicuro che c'è un perché...

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate