Se vuoi gestire la tecnologia, prima gestisci la sostenibilità
Se vuoi gestire dati, devi conoscere e gestire la sostenibilità. Se vuoi implementare o migliorare la struttura tecnologica della tua azienda, devi conoscere e gestire la sostenibilità.
Fino a ieri erano due temi simili alle rette parallele: potevano coesistere sullo stesso piano, ma nessuno pensava si potessero incontrare.
Oggi è vero il contrario. Secondo il report Modern Data Infrastructure Dynamics di Hitachi Vantara, «le aziende prevedono che entro il 2025 dovranno gestire il doppio dei dati rispetto a oggi. Questa crescita non solo aumenta la complessità delle infrastrutture necessarie, ma solleva anche importanti questioni di sostenibilità energetica e efficienza delle risorse».
In sintesi: la sostenibilità è ormai una priorità per ogni moderna infrastruttura dati, e le aziende devono ridurre l’impatto energetico e adottare pratiche più eco-sostenibili per rimanere competitive.
Formarsi su questi temi è diventato non solo fondamentale, ma un’opportunità per affrontare le sfide del futuro.
Un approccio ben strutturato alla gestione dell’energia o dei sistemi di gestione sociale può fare una reale differenza. Con percorsi mirati, puoi acquisire le competenze giuste per affrontare questi cambiamenti.
In Dimitto abbiamo creato un Pacchetto SOSTENIBILITÀ, una guida pratica e strategica per la transizione sostenibile, con quattro corsi qualificati AICQ SICEV pensati per affrontare le sfide della sostenibilità aziendale e tecnologica:
Consigliati da LinkedIn
Per scoprire come questi corsi possono fare la differenza per la tua azienda o per la tua professione, clicca qui per maggiori dettagli.
E se ancora pensi che tecnologia e sostenibilità siano temi su cui non investire, ti lascio con le parole di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda: «continuare a ignorare i tre pilastri fondamentali della transizione - neutralità tecnologica, oggettività scientifica e gradualità - comporta con certezza il rischio di uscire dal mercato per fondamentali settori della nostra industria».
Buon futuro
Nunzio