Una sigla può cambiarci la vita

Una sigla può cambiarci la vita

C'è chi ne ignora il significato, chi ne ha una conoscenza nozionistica e chi la usa al meglio. Ecco perché la sigla ESG è fondamentale per ogni organizzazione.

Cosa c’entrano le sigle col clima? Può un violento acquazzone dipendere da tre o quattro lettere messe in fila?

La risposta è sì. È una questione di consapevolezza. Tendenzialmente ci lasciamo scivolare tutto addosso, non ci facciamo domande, quindi non andiamo al cuore delle cose e, di conseguenza, non conosciamo nemmeno il significato delle parole che fanno parte della nostra vita.

E così succede che il clima cambia, influisce sull’economia, questa modifica il nostro stile di vita peggiorandolo e siamo poi alla ricerca di un capro espiatorio.

Questa è una mentalità burocratica. Pensiamo che la burocrazia si trovi solo in alcuni uffici invasi dalle scartoffie e invece è un modo di pensare che colpisce tutti.

Ok, mi sono dilungato, ma era necessario: la sigla a cui mi riferisco è ESG: Environmental, Social, Governance.

Da queste tre lettere dipende il nostro futuro, meglio che ce lo mettiamo in testa, sempre che ci importi di continuare a vivere in un mondo ospitale.

Capiamo il perché.

Environmental: considerare la dimensione ambientale di un’organizzazione, aiuta a ridurre l’impatto sull’ambiente e a mitigare i rischi climatici.

Certo, se lo fanno 4 gatti non serve a nulla, ma se lo facciamo tutti il mondo cambia.

Rifletto su una cosa: in Italia operano 760mila PMI, quindi la spina dorsale dell’economia italiana siamo noi stessi. Se non ci pensiamo noi a noi stessi, chi volete che lo faccia, Pantalone?

Per essere ancora più chiaro: in Italia una PMI su quattro è a rischio chiusura a causa dei cambiamenti climatici. Devo aggiungere altro?

Social: non credo di avere una visione distorta della vita se dico che le imprese sono fatte dalle persone (dipendenti, collaboratori, fornitori, stakeholder eccetera). Quindi o gli si dà valore, oppure continueremo a leccarci le ferite e a condurre una vita più simile a una lotta per la sopravvivenza che a un rapporto tra persone civili ed evolute.

Non si tratta di fare come la Caritas, questo è un discorso di affari (ma anche umano). Secondo una recente ricerca del Politecnico di Milano, il 93% dei lavoratori intervistati è infelice. Non è responsabilità di chi comanda? Può essere. Intanto a rimetterci sono la produttività, i soldi e tutto ciò che ruota intorno al benessere delle persone.

Governance: se c’è chi pensa ancora che la leadership non debba avere responsabilità sulle persone, almeno sappia che ce l’ha sul cambiamento. E da qui non si scappa, perché sta cambiando tutto. Quindi, qui o si fanno imprese nuove, o si muore.

Mi rendo conto: non è una cosa semplice. Richiede molto studio e lavoro, anche su se stessi. Servono anche strumenti adatti. Io te ne segnalo uno: è il sito SkilfulTV.com. Qui puoi trovare tutta la formazione che ti serve. Facci un giro, almeno questo non ti costa niente.

A presto

Nunzio

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