SEI UN LEADER?
Come business e mental coach, la domanda che mi sento chiedere più di sovente è:
” Quali sono le doti che un vero leader deve possedere?”
Alcune qualità sono innate e questo è un aspetto della massima importanza. Valgono moltissimo.
Lealtà e rettitudine, intelligenza ed equilibro emotivo sono dei presupposti di personalità, dei given.
Ci sono tratti da leader che possono essere sviluppati con formazione intensiva ed esperienza sul campo.
Dalla mia esperienza di business e mental coach a contatto con imprenditori, manager e professionisti ciò che mi colpisce per prima cosa nei leader è l'energia positiva, cioè la forza di mantenere la rotta e la velocità con un sano vigore sia quando il vento soffia a favore che quando si è controvento, sia “nella buona che nella cattiva sorte”.
La seconda è la capacità di motivare gli altri, di tirar fuori l'energia positiva necessaria a conquistare qualsiasi vetta.
Queste skills, in particolare, le ho viste ed esercitate durante il mio corso di addestramento nella Royal Artillery.
La terza è l'abilità di dare risposte chiare e inequivocabili: sì o no, non “forse” o come diceva un mio ex cliente “Ni” che io trovavo ambiguo, incomprensibile. Segno di incertezza.Il Ni non era un vezzo, ma il sintomo di una confusione mentale dalle gravi conseguenze: l'immobilismo, la chiusura nelle proprie convinzioni e nella propria area di comfort. Il NI crea incertezza, lo capisce anche un bambino.
La quarta è la capacità di eseguire presto e bene un compito. In altre parole far sì che le decisioni vengano applicate, attuate, concretizzate operativamente e misurate nei loro effetti.
Anche per questa skill ho esempi a iosa sia positivi che negativi.
Molte volte ho assistito ai seguenti atteggiamenti di fronte a una decisione da rendere effettiva: c'è chi scappa, chi si nasconde, chi tentenna e, il peggiore, chi sabota l'applicazione pur fingendo di essere il propulsore del fare. Ammiro, e ha successo come leader, chi spiega per primo le ali per raggiungere la meta ed è di esempio agli altri.
La quinta qualità è l'entusiasmo che caratterizza i leader. Si impegnano, sudano, credono fermamente nel sogno, nel progetto che vogliono realizzare concretamente.
Conoscere queste caratteristiche aiuta a selezionare collaboratori che sprizzino energia, che abbiano la capacità d'infondere entusiasmo, che siano disposti ad apprendere -nessuno nasce imparato-materie nuove, tramite training ed esperienze operative; che siano orientati all'esecuzione precisa, veloce e misurabile.
Se hai un sogno (ce l'hai?), inseguilo e non fare compromessi. Soprattutto con chi sta gestendo la prima fase di un'azienda, lo start-up, insisto affinché il sogno diventi un progetto ben formato.
Sono stato il primo business coach efficace ha insistere, e a scrivere, sull'importanza di definire un business model.
Oggi, credo sia più utile, perché più dinamico, avere una road map con le tappe da raggiungere e le distanze (tempo) tra una “casella” e l'altra.
Per il leader è importante circondarsi di persone con gli stessi livelli logici, con la medesima filosofia, modo di vedere e di come si realizza il sogno.
In altri termini o stai cercando di realizzare qualcosa di spettacolare (spettacolare, ripeto) senza compromessi, oppure non lo stai facendo e, se non lo fai, sei un fallimento.
Il leader esige l'impossibile, spinge al limite per arrivare dove gli altri non ci sono già.
Pensa in modo divergente, cambia gli schemi. Ha voglia di apprendere cose nuove.
L'orgoglio non deve precludere il costante miglioramento. Chiedere aiuto e ascoltare chi è più esperto in specifici campi sono attitudini da leader. Essi pongono domande e ascoltano chi ha da insegnare.
Diffida di chi esalta la propria esperienza di 30 anni. Utile, ma non sufficiente, anzi a volte dannosa, in un mondo che muta alla velocità della luce.
Il vero leader non fa battaglie di retroguardia. Si fa saltare i ponti alle spalle.
Il leader percepisce i segnali deboli che gli provengono dal mondo. Rumori di fondo che arrivano non solo dal settore in cui opera, o ha intenzione di operare. Li identifica, si confronta, li pesa e cerca di trarne vantaggio prima degli altri.
Abbiamo spesso tutti i segnali di cui abbiamo bisogno per vincere, semplicemente non li leggiamo abbastanza bene (cit.)
Il leader ha una sensibilità creativa, un dinamismo inventivo che gli permettono di vedere e fare per primo ciò che si paleserà a tutti più tardi.
Chi mai avrebbe detto uno o due lustri fa che avremmo avuto auto elettriche e che avremo auto che si guideranno da sole? Chi mai avrebbe pensato che fosse possibile inviare nello spazio un razzo, farlo atterrare e riusarlo più volte?
Essere un leader significa dare tutto se stesso per un ideale.
Il leader lo dimostra arrivando per primo al lavoro e andandosene per ultimo.
Egli resiste alla fatica, allo stress, portando avanti comunque gli obiettivi. “Batte il tempo”.
Il suggerimento più importante che do ai candidati leader è quello di credere fermamente in se stessi . Questo comportamento viene percepito dai collaboratori ed è per essi fonte di stimolo continuo.
Sapere quello che si vuole ed essere ottimista galvanizza il team di collaboratori, aiuta a superare incertezze e paure.
Se il leader incontra qualcuno che non ha queste affinità elettive e che non vuole aprirsi al nuovo, lo esautora. Se ne libera.
Purtroppo, anche recentemente ho incontrato, presentatomi da un collega, un sedicente leader a capo di una PMI nel settore dei fertilizzanti in microgranuli che a parole sapeva dove volesse andare, e che invece in pratica non riusciva nemmeno ad avere in mano la sua piccolissima azienda.
Questa era stata trasformata in minuscolo centro di ricerca, in un settore dominato da potenti multinazionali, benché la missione enunciata fosse lo sviluppo del fatturato attraverso la creazione di una rete di vendita multiprodotto e multicanale (con tutto ciò che ne deriva). Auguri.
Questa confusione mentale e operativa contraddice tutto quanto è proprio di un leader vero.
D'altra parte essere un leader non è da tutti.
Fortunatamente ci sono imprenditori, manager e professionisti che vogliono rinforzare le qualità innate sopra descritte e apprendere quelle basate su training ed esperienze operative. Magari facendosi affiancare per un periodo da chi può accelerare questo processo e declinare il proprio personale “stile di guida”.
Ci sono profili a cui riferirsi, descritti anche nei miei articoli specifici sulla leadership. Aiutano.
Rimango fermamente convinto che ci si possa ispirare a questi modelli, anche se è più confortevole un abito tagliato su misura.
Per conoscerci meglio: