Sei un tipo cauto o fiducioso?

Sei un tipo cauto o fiducioso?

Il mondo si divide in due: da una parte ci sono i cauti, dall'altra i fiduciosi. C’è chi tende ad aspettare il momento giusto per fare una cosa (rispettando i cosiddetti tempi tecnici) e c’è chi invece preferisce buttarsi a capofitto in un’avventura senza vederne chiaramente confini e rischi.

Vediamo il vocabolario, e iniziamo con la definizione di cauto.

Cauto: (agg.) che procede con cautela, attenzione e avvedutezza; che rivela prudenza, circospezione e diffidenza.

Sinonimi di cauto: prudente, accorto, assennato, attento, avveduto, circospetto, diffidente, debole, giudizioso, guardingo, oculato, ragionevole, riflessivo, sveglio.

La persona che tende a muoversi con cautela, quindi, pare avere in sé sia tratti positivi che negativi: se da un lato si espone al mondo con attenzione e prudenza, dall'altro potrebbe essere considerata diffidente, con atteggiamento guardingo, quindi potenzialmente debole.

Facciamo un esempio: il risparmio. Chi tende a gestire i soldi con cautela assume un saggio e lungimirante atteggiamento prudente preoccupandosi più del futuro che del presente: meglio sacrificarsi oggi per ottenere un vantaggio futuro, evitando la gratificazione immediata. Ma da alcuni il risparmiatore viene visto (solitamente dai non risparmiatori) come esagerato, troppo prudente, un po’ tirato. E l’avarizia, si sa, rimanda sempre all’idea di una persona infelice, che non sa godersi la vita.

Il cauto, quindi, non si gode la vita?

Chi c'è dalla parte opposta.

Veniamo ora al contrario del cauto, ovvero il fiducioso.

Fiducioso: (agg.) intimamente convinto delle proprie possibilità o capacità o dell’avverarsi delle proprie aspettative.

Sinonimi di fiducioso: candido, certo, convinto, fidente, giovane, ingenuo, innocente, ottimista, sicuro, sereno, speranzoso, tranquillo.

Il fiducioso è sicuro di sé, sembra volerci suggerire il vocabolario, è uno che si butta, che accetta di correre i rischi. Ma allo stesso tempo questa eccessiva sicurezza di sé potrebbe essere frutto dell’inesperienza o, peggio ancora, di una incauta leggerezza, tipica di chi tende a sottovalutare le conseguenze delle proprie azioni. Anche il fiducioso, come il cauto, possiede dunque alcuni tratti desiderabili, altri meno. Del fiducioso invidiamo forse la leggerezza che accompagna il processo di scelta: ce lo immaginiamo sorridente mentre decide. Al contrario, pensando al cauto difficilmente ci viene in mente un viso sereno e disteso.

Queste le definizioni teoriche, riferite a tipi personologici con prevalenza di un tratto. Si sa, gli esseri umani non hanno caratteristiche pure, nel senso che difficilmente un tratto caratteriale si presenta nella sua modalità completa e persistente nel tempo. Ci sono sempre delle vie di mezzo, delle gradazioni di colore. Il cauto non è cauto del tutto, e il fiducioso non è sempre fiducioso al 100%.

Fortunatamente, cautela e fiducia sembrano aver caratterizzato la crescita e lo sviluppo di ognuno di noi, probabilmente non in egual misura: se guardiamo a ritroso, nel nostro passato, troveremo di certo episodi in cui abbiamo agito con cautela, altri in cui abbiamo improvvisato, con sicurezza e convinzione non supportate, ahimè, da prove ragionevoli.

La prova del 9.

E così, ieri, con fiducia e serenità, sono andato dall’estetista e mi sono sottoposto alla mia prima ceretta alle gambe. Chi corre sa quanto i peli possano diventare fastidiosi, soprattutto d’estate. E dopo anni di fermo e maschile rifiuto, ieri ho ceduto a favore della gamba più femminea.

“Sei pronto?” mi ha chiesto l’estetista.

Perchè mi chiede se sono pronto, mi sono chiesto.

“Certo!” ho risposto fiducioso e candido, ricordando la definizione di cauto, che non si gode la vita. L’abbiamo detto: il fiducioso affronta la vita col sorriso.

Guardo l'estetista con sguardo fermo: sono pronto, sono sorridente, vai!

Al secondo strappo sulla caviglia sinistra (il primo era riservato ai quattro peli del mio alluce) il mio sorriso idiota ha lasciato il posto all'espressione contratta e incredula di una partoriente durante il travaglio. Tiene duro perché non vede l’ora di abbracciare la creatura che, a breve, lacererà il suo ingresso vaginale, mentre pensa (ma non lo dice a nessuno) giuro che è l’ultima volta.

Provare per credere.

Sonia Tumminia

Psicoterapeuta presso Studio quattro Milano e studio privato a Saronno

7 anni

Una cosa non esclude l'altra, anzi la completa: essere cauti permette osservazione accurata, indispensabile per poter far emergere il proprio potenziale ( per chi ce lo possiede) di aprirsi all'idea progetto e renderla concretezza

Giovanni Pisati

Experienced IT manager with a demonstrated history of working in an international environment. Professional, Team Leader, with strong skills in problem solving, project management. No sales/marketing request.

7 anni

Prendere una decisione... a volte sembra più facile scalare l'Everest

Daniela Ginepro

Impegnata a tempo pieno a...vivere!

7 anni

Ma dai... sono fiduciosa che al momento giusto farò la cosa migliore che saprò fare...tutto va sempre per il meglio ..

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