Sgarbi quotidiani
Sgarbi è una persona a cui l'opinione che hanno gli altri su di lui non interessa minimamente. A tutti, o quasi tutti, piace l'ammirazione della gente e soprattutto la sua approvazione. Infischiarsene è difficile, la vita diventa dura. Ci hanno provato nei secoli molti anticonformisti, spesso anche veri geni, e per quanto spavaldamente abbiano affrontato il mondo mostrando indifferenza e disprezzo per la disapprovazione, il ludibrio e lo sfottò, sotto la crosta dell'apparente arroganza e la corazza dell'inscalfibilità emotiva dell'anticonformista sappiamo tutti che le ferite fanno male. Sotto certe corazze c'è sempre comunque un cuore. Spesso, sorprendentemente, più fragile degli altri. Non so se questo sia il caso di Sgarbi, perché non lo conosco. O almeno non lo conosco personalmente. Conosco però l'uomo pubblico, lo storico dell'arte fra i massimi in circolazione, il politico (eletto dai cittadini, a diferenza di altri), spesso scomodo ma sempre libero di pensiero, lo scrittore, il polemista, l'erudito (pochi quanto lui), il rompiscatole, il bastian contrario, l'irriverente, l'antipatico di professione, il divulgatore d'arte, il parlamentare, l'insofferente. Ecco, forse l'aggettivo che più lo descrive è insofferente. Insofferente ai luoghi comuni, alla stupidità, all'ignoranza, alla banalità grossolana, alla pedissequità (spero esista la parola), al gregge. Non lo siamo tutti, alla fin fine? Lui ha solo la smargiasseria di dimostrarlo. Il suo "capra!" non è in fondo l'urlo liberatorio che chiunque vorrebbe dire ogni tanto a qualche testa di rapa che si trova davanti? Quasi quasi dovremmo ringraziarlo. Dicendolo lui, infatti, quel "capra!" così liberatorio, se ne assume la colpa e ci dà anche l'occasione, non solo di liberarci pure noi con quella catarsi, per interposta persona, la sua, ma addirittura di redimerci, consentendoci di assumere il ruolo di "bravi ragazzi", un po' giudici e molto moralisti, che si possono permettere di condannarlo per le intemperanze e le parolacce. Una sorta di "vorrei tanto poter urlare anche io capra a chi dico io ma lo fai tu per me quindi posso anche fare il solone col sopracciò e sentirmi meglio, condannando il tuo agire". Sgarbi attira su di sé, come un parafulmine attira i fulmini, tutti i rimproveri, gli attacchi, le offese, le imboscate e gli insulti personali che dizionario comporti. E se ne infischia. Ieri in Parlamento Sgarbi ha chiesto che si nominasse una Commissione d'inchiesta sui recenti fatti e scandali che interessano settori della Magistratura. Ne è nato un battibecco con una parlamentare che asseriva che lui avesse accusato "tutta" la Magistratura e il nostro irrefrenabile eroe per rafforzare il concetto che lui aveva parlato solo di frange della magistratura le ha lanciato un paio di epiteti da par suo. Ebbene Sgarbi è stato espulso e trascinato di peso fuori dall'Aula, in quanto antifemminista, sessista, ecc. Ora, può darsi che abbia esagerato, ma gli scambi vivaci dialettici in parlamento ci sono sempre stati e non s'era mai vista una scena simile: un uomo trascinato mani e piedi fuori dal consesso dove siede per volere dei cittadini e da dove ne rappresenta i diritti e e le volontà. Scambi vivaci e parolacce in Parlamento sono sempre avvenuti, addirittura si è stati vicini a darsele di santa ragione, ma nessuno è stato espulso, se ben ricordo. Sgarbi sì. Credo sia perché in questo mondo di psicocensure alla Minority Report, di pensieri unici assemblati con l'ignoranza e l'oscurantismo, di vessilli ideologici speciosi e settoriali, di tempi in cui pure le pulci hanno la tosse, di censure alla Divina Commedia perché non è "inclusiva" (povero Dante meno male che è morto e non può vedere lo sfascio), di statue che si abbattono e capolavori che si cancellano, e dove tra poco parleremo a gesti perché la metà delle parole non si potrà più dire in quanto implicitamente discriminanti, sessiste, razziste, fasciste , leniniste, sandiniste, sardiniste, populiste, antifemministe, colonialiste, imperialiste, fashioniste, antieuropeiste, anticretiniste, antidiotiste, e antistatuiste, uno come Sgarbi dà fastidio. Dà fastidio a tutta l'impalcatura. E anche ai singoli, Sgarbi dà fastidio a tutti. Anche a me, spesso. Molto spesso. Ma mai e poi mai vorrei che sparisse. Mai e poi mai tollererei che sia fatto tacere, mai e poi mai accetterò che sia stato portato via a braccia dal Parlamento. Dirà fesserie, a volte, dirà parolacce, altre volte, offenderà, spesso, ma nella maggior parte del tempo sarà una delle persone più competenti del nostro panorama politico e culturale, una spanna sopra moltissimi. In ogni caso farà riflettere, o, come ieri, chiederà semplicemente come suo diritto e dovere di parlamentare, una commissione d'inchiesta su fatti gravissimi che ci riguardano tutti. I fatti della Magistratura. E che forse nessun altro vuole chiarire. Sgarbi è insopportabile sì, ma, come diceva Orwell "Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario". Forse Sgarbi la dice male, avventatamente, a volte non la dice nemmeno lui, ma spesso ci prova. E nel porto delle nebbie dove siamo attraccati vuol dire tanto.
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bracciante agricolo presso me stesso
4 anniHo visto il presidente che scende in piazza a dire agli italiani che promette...sicuramente erano suoi alleati e complici.Italiani popolo di creduloni ancora...Ha...anche Zingaretti parla sempre al futuro.Mio Dio...
Owner - CEO presso Air Compressor Solution
4 anniSgarbi è un provocatore, come tanti ultimamente su LinkedIn. Lui non si limita a parlare civilmente esponendo la sua tesi, provoca, insulta, manca di rispetto, insomma, non mette in condizione nessuno di poter avere un dialogo senza arrivare a mettere da parte l’argomento per piantargli 2 sberloni! Esagera e la pazienza ha un limite, sempre. Persone come lui dovrebbero stare al circo o confinate in casa loro. Quando avrà imparato a dialogare con educazione e rispetto, troverà persone disposte ad ascoltare ciò che dice.