Si celebrano a Londra le esequie di un impero già morto da tempo ed ora in avanzato stato di decomposizione
La bandiera del Regno Unito viene rimossa dall'edificio del Consiglio europeo a Bruxelles (afp)

Si celebrano a Londra le esequie di un impero già morto da tempo ed ora in avanzato stato di decomposizione

È fatta! "C'è nebbia nella Manica, il Continente è isolato". Parafrasando un titolo giornalistico mai accertato nella sua autenticità ma fatto proprio dagli isolazionisti britannici, potremmo dire, nella giornata in cui si consuma uno dei più importanti eventi che la democrazia del Regno Unito abbia mai vissuto, che ad essere isolati - a dire il vero - sono, in questo tristissimo frangente, Scozzesi e Nordirlandesi, che hanno indirettamente espresso, attraverso il loro voto, la volontà di rimanere in Europa, a prescindere dallo stolido programma elettorale laburista presentato da Corbyn alla ultime elezioni, tanto da spingere la leader del Partito nazionale scozzese a chiedere un nuovo referendum per l'indipendenza della Scozia.

Gli effetti della Brexit saranno disastrosi per tutti, per l'Europa come per Londra (che sarà chiamata a risarcire somme difficilmente quantificabili, ma comunque multimiliardarie, per gli impegni assunti in sede europea); ma una consolazione a molti di noi rimane ed è quella di esserci liberati del fantasma ingombrante di una dinastia che ha "regalato" agli Italiani prima Garibaldi e poi la Repubblica. È una consolazione assai magra, in verità, di fronte alla importante menomazione che fa esultare i nemici dell'Europa al di là e al di qua dell'Oceano, dalle rive del Potomac fino alle praterie della Steppa profonda. Ed intanto a Bruxelles, vadan come vadano le cose a settentrione del Vallo di Adriano e ad occidente del Canale del Nord, ci si prepara a passare all'incasso risarcitorio con metodi cha spaziano da accordi equilibrati in sede bilaterale a guerre economiche e finanziarie nel caso in cui l'irrigidimento britannico dovesse assumere posizioni intransigenti ed ingestibili, mentre c'è già chi pensa di abolire l'inglese quale lingua ufficiale dell'Unione Europea, parlata ormai da meno dell'un per cento (Malta e Irlanda) della popolazione totale degli stati membri; magra consolazione anche questa, ma significativa dell'ulteriore smembramento dei resti di un impero già scomparso da tempo ed ora in avanzato stato di decomposizione.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate