Smartphone e design
Il design nei cellulari è sempre stato una competizione di nuove forme e tecnologie sempre nuove, nei primi 2000 riconoscevi la marca del telefono dal design, il logo era superfluo perchè ogni brand caraterizzava il suo dispositivo con un’estetica e delle caratteristiche diverse.
Magari i meno giovani si ricordano le linee semplici e indistruttibili di Nokia o il design elegante di Sony Ericsson Telecommunications Inc. o Motorola Solutions che ha inventato il telefono a conchiglia o ancora Samsung con la telecamera ruotabile, fino ad arrivare a BlackBerry .
Blackberry è il primo ad aver dato la svolta, ha avvicinato il cellulare al computer e ovviamente al web, inserendo una tastiera QWERTY che facilita la digitazione e ingrandendo lo spazio dedicato ai tasti, aumentando l’esperienza utente nell’utilizzo del web da mobile e inserendo servizi dedicati di mail, navigazione e messaggistica.
Tutto questo fino al 9 gennaio 2007, quando ci arriva la svolta ovvero la presentazione di Apple IPhone 1 e l’applicazione di uno standard di design che ci ha accompagnato nei 15 anni a venire, 15 anni di specchi neri.
Black Mirror è infatti il titolo di una famosa serie tv Netflix , che ha come tema conduttore la distopia e gli specchi neri, appunto gli schermi degli smartphone.
In 15 anni siamo infatti cambiati, abbiamo sviluppato un’ossessione compulsiva per l’uso di questi dispositivi di cui dovremmo cercare di attenuarne l’utilizzo, ma non siamo qua per parlare di sociologia ma di design, anche se molto spesso sono argomenti correlati.
Infatti Apple con Iphone 1 e i relativi modelli successivi, al momento siamo al 14 (saltando il 9 ma con qualche modello SE in mezzo) hanno alzato l’asticella, creando un design iconico e di conseguenza uno standard che tutti hanno imitato portando il design di questi dispositivi ad un appiattimento, senza un logo non riesci nemmeno più a capire che modello di smartphone hai in mano.
Per cui come tutti i trend che si protraggono nel tempo ogni tanto qualcuno svolta e cerca di portare l’attenzione su altri particolari, altre tecnologie e altri design.
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Per cui Nokia se ne esce prima con un concept, quello del 6600 5G che richiama il design del Nokia 3310 ma con l’inserimento sul posteriore di una camera dedicata con obiettivo ad espansione, e lente Hasselblad , in questo modo diventa una macchina fotografica compatta tascabile.
Ma se questo è un concept Nokia riesce a distinguersi con un altro modello, seguendo il filone della sostenibilità e riparabilità del prodotto, esce con il G22 uno smartphone Android Developer completo di kit di riparazione per essere riparato nei suoi componenti.
Con questo device segue il filone di Fairphone il primo smartphone completamente riparabile e aggiornabile nei suoi componenti, in diretta conseguenza a Framework che adotta lo stesso modello per i suoi pc.
Ma tornando all’ambiente smartphone il vero punto di svolta è stato quello degli schermi pieghevoli, non tanto per la tecnologia che può essere ancora sviluppata, ma per il design che riesce a caratterizzare e distinguere dispositivi come l’ OPPO find N2 che si distingue per il suo minischermo esterno e il comodo laccetto che gli da uno stile più da accessorio di moda che da smartphone.
Infine se vogliamo parlare di design, estetica e tech qua i veri innovatori sono quelli di Nothing che con il loro Phone1 hanno portato un’estetica completamente rivisitata e che si distingue dalla massa. Un design caratterizzato soprattutto dall’inserimento di elementi luminosi e dalla coraggiosa scelta di far trasparire tutti quegli elementi interni del dispositivo che tutti i concorrenti tendono a nascondere.
Questo design lo possiamo vedere anche sui dispositivi in ear caratterizzati appunto dalla scocca trasparente e il design dall’estetica industriale.
E voi cosa ne pensate? Stiamo tornando a fare un po' di design branding nell'ambito tech?