Spendiamoli bene !
Ridurre gli spechi idrici è uno degli obiettivi individuati dal Governo all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A questo saranno destinate molte risorse e ciò potrà consentire un reale ammodernamento delle reti acquedottistiche Italiane. Ma perché tale misura possa essere di reale supporto all’industria nazionale è indispensabile che si estenda l'adozione volontaria dell’Art. 137 del “Codice appalti” che prevede di destinare ai prodotti realizzati in Italia ed in Europa almeno il 50% degli importi totali.
Questo, come recentemente osservato dal presidente di Anima Confindustria Marco Nocivelli, porterebbe ad un duplice effetto “virtuoso”: da una parte gli enti appaltanti dovrebbero necessariamente acquistare tecnologie prodotte in Italia ed in Europa, riconosciute qualitativamente superiori a livello mondiale, garantendo così la durata nel tempo degli investimenti effettuati. Oggi, per assurdo, le nostre tecnologie sono molto richieste all'estero, soprattutto dai Paesi più virtuosi che riconoscono la qualità dei prodotti della meccanica Italiana, mentre in Italia tendiamo ad acquistare materiali e tecnologie da paesi terzi, spesso di dubbia qualità, cercando di previlegiare sempre e comunque “il massimo ribasso”.
D’altro lato verrebbe assicurato lavoro alle aziende italiane ed europee, contribuendo concretamente alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro in Italia e in Europa, in un momento in cui le difficoltà causate dalla pandemia sono sotto gli occhi di tutti.
Sono molte le filiere che potrebbero beneficiare da una applicazione sistematica del Codice dei contratti pubblici: dalle infrastrutture dedicate all'energia tradizionale e rinnovabile allo sviluppo industriale e manifatturiero in generale, dalla riconversione o attualizzazione degli impianti siderurgici e della metallurgia fino all'edilizia e, soprattutto, al settore delle infrastrutture idriche.
Esempi virtuosi in questo senso sono ben noti: negli scorsi mesi la Francia, tramite il proprio Ministero dell'Industria ha avviato iniziative significative per favorire l'adozione volontaria dell'articolo 137 da parte delle stazioni appaltanti francesi. Come risultato, già lo scorso autunno ben 80 tra le maggiori stazioni appaltanti pubbliche avevano aderito a questa normativa e sempre più ne sono attese nei prossimi mesi considerando il forte impegno in questo senso da parte del Governo d’oltralpe.
E’ arrivato dunque il momento, anche in Italia di fare un concreto passo avanti: gli strumenti ci sono, i finanziamenti anche; si abbia, finalmente, il coraggio di investire sul nostro Paese, sulle sue imprese e sui lavoratori. Non è più tempo di scelte “al ribasso”.
C.E.O. & Founder GreenEco Wastewater srl
1 annoAndrea, grazie per la condivisione!
Area Manager presso Saint-Gobain PAM Italia
3 anniCondivido pienamente: il Recovery Fund europeo dovrebbe servire a far riprendere l’economia europea, non andare ad esclusivo vantaggio di Paesi Terzi che non hanno aderito ad accordi di reciprocità di libero scambio, inibendo così le opportunità di esportazione delle aziende europee.