Stare sul mercato con Trasparenza, Genuinità e Empatia.
Come un Archetipo.
Quante volte le aziende e le marche si ricordano che parlare alle persone può essere alla base del loro successo? Troppo spesso le aziende e le marche credono di comunicare e non si accorgono che stanno semplicemente informando. Eppure sono diversi i benefici che dovrebbero far comprendere l’importanza di sostituire la conversazione all’informazione: alle persone piace fare conversazione, se poi ne ricavano informazioni utili sono ancora più contente; la condivisione di una conversazione ne aumenta il valore, in modo esponenziale.
E nel momento in cui le marche decidono di partecipare alle conversazioni con le persone dovranno assumere comportamenti “da persona” nel loro modo di proporsi. Assumere caratteri riconducibili e riconoscibili come appartenenti al genere umano.
Avremo allora marche capaci di creare intorno a se un’aurea di positività per superare le diversità e farne un punto di forza, apprezzando il valore del cambiamento. Il tono di voce sarà liberatorio, positivo. Queste marche ci ricorderanno Tim Cook.
Oppure ci saranno marche che ci daranno un nuovo senso di identità, amplificando i tratti comuni delle persone, facendo leva sulle passioni popolari, come la moda, la musica e lo sport, come fece Nelson Mandela con il rugby.
Oppure potranno decidere - le marche - di tiraci fuori dalla nostra zona di comfort per farci comprendere fino in fondo che la crescita personale passa anche attraverso il benessere che procuriamo agli altri. Come ci ha insegnato Maria Teresa di Calcutta.
Le marche più pragmatiche si sforzeranno invece di rendere estremamente chiaro il problema e saranno generose nel riportare i dati e i fatti che lo descrivono. Come ha fatto Al Gore quando ci ha raccontato “Una scomoda verità”.
Ci saranno poi le marche che ci coinvolgono facendoci innamorare della loro versione di un mondo migliore, come fece John Lennon.
Per un mondo migliore lotteranno anche i leader più illuminati che compiono il loro cammino con grande determinazione, chiedendoci di seguirli faccendo appello al nostro senso del dovere. In questo è stato maestro Bill Gates.
E le marche che voglio sovvertire lo status quo? Ci spingeranno oltre e ci insegneranno che dobbiamo lottare per restare padroni del nostro destino, attraverso il confronto a l’azione. Come ha fatto Anita Roddick, attivista per i diritti umani, più conosciuta per aver creato The Body Shop.
Ma le marche potranno anche usare l’ironia, a volte feroce, per dirci che il mondo non è come crediamo e che abbiamo smarrito il senso della realtà. Come ci ricorda Banksy con le sue opere.
Riassunto. La globalizzazione ha generato la consapevolezza di quanto siano interconnesse le forze che regolano la vita delle persone e di quanta poca equità ci sia nella distribuzione delle ricchezze, delle risorse, dei rischi e dei benefici. Generando nelle stesse persone ansia e di conseguenza un forte bisogno di stretta appartenenza geografica e culturale. Per le aziende questa è una sfida a diventare punto di riferimento sul territorio e conquistarne la leadership culturale. A definire ulteriormente il nuovo marketing ha contribuito poi la crescente influenza e il ruolo sempre più rilevante che le personalità più creative e innovative hanno nella società contemporanea: per la loro capacità di proporre significati e valori vengono definiti Evangelisti.
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