StradaSicura #2 - La Storia della Sicurezza Stradale
Una settimana fa abbiamo definito che cosa è la Sicurezza Stradale, in che cosa consiste e perché la Sicurezza Attiva è considerata la parte più importante di questo gruppo di norme. Nonostante sia un argomento particolarmente "vivo" al giorno d'oggi, per via dell'enorme sviluppo del settore dei trasporti moderno, la Sicurezza Stradale non è tuttavia un argomento nuovo e la sua origine va ricercata indietro nel tempo fino a quasi 250 anni fa.
Ovviamente gli incidenti con carri e altri mezzi di trasporto sono sempre esistiti da quando esistono i trasporti, ma nel nostro caso vogliamo soprattutto concentrarci sui veicoli a motore. Non è nostro interesse, invece, in questo articolo, realizzare un resoconto storico dettagliato, quanto fornire gli avvenimenti e i nomi principali che hanno portato allo sviluppo della Sicurezza Stradale moderna.
Il Primo Incidente
La sicurezza stradale si è evoluta di pari passo con il diffondersi degli incidenti stradali. Questi sono nati, a tutti gli effetti, in contemporanea con gli autoveicoli stessi. Il primo incidente stradale mai registrato avvenne infatti nel 1770 quando l'inventore Joseph Nicolas Cugnot si schiantò contro una parete mentre era alla guida del suo triciclo a vapore "Fardier" (universalmente riconosciuto come la prima automobile della storia). Questo spinse Cugnot a sviluppare il primo sistema di sicurezza stradale attiva: i freni!
Se il primo incidente è un dato storico comprovato, c'é invece un acceso dibattito su quale debba essere considerata la prima vittima di incidente stradale della storia. Effettivamente, la prima in senso assoluto avvenne nel 1869 quando la scienziata Mary Ward venne schiacciata dalla macchina a vapore sperimentale costruita dal cugino William Parsons. Tuttavia questo può essere definito solo marginalmente come incidente stradale visto che non aveva le tipiche caratteristiche di quest'ultimi. Caratteristiche che diventeranno così tristemente comuni negli anni successivi.
La Prima Vittima
Molti storici preferiscono quindi indicare come prima vittima effettiva l'inglese Bridget Driscoll. Questa stava attraversando la Dolphin Terrace del Crystal Palace a Londra con la figlia ed un'amica quando venne investita da un automobile Roger-Benz guidata, per una dimostrazione, da Arthur James Esdall. La donna morì sul colpo quando il veicolo (che si stava muovendo a 6,4 km/h) le fratturò il cranio. I testimoni dissero che Bridget sembrava disorientata, immobilizzata dalla paura, nonostante Arthur le avesse urlato di farsi da parte, suonando anche il clacson.
Le conseguenze dell'incidente furono, ovviamente, enormi. Dopo sei ore di inchiesta, il tribunale emise la sentenza di "morte accidentale", ma l'avvenimento rimase ben impresso nella mente degli uomini dell'epoca e portò all'attenzione generale il problema della sicurezza stradale. Sono rimaste nella storia le dichiarazioni del medico legale Percy Watson che, dopo aver constatato le cause del decesso, disse di sperare che "una simile fatalità non si verifichi mai più." Una speranza che si è rivelata tristemente vana.
Il Padre della Sicurezza Stradale
E' a questo punto che entra in scena una figura importante: l'imprenditore statunitense William Phelps Eno. Questi è considerato il Padre della Sicurezza Stradale. Un titolo che ha ottenuto nonostante l'automobile si diffuse solo quando era ormai anziano e nonostante egli stesso avesse ben poca fiducia nei veicoli, al punto che non ne guidò mai uno pur sostenendo l'educazione stradale ed essendo l'esaminatore per il conseguimento delle patenti di guida per tutti i conducenti di veicoli di New York del tempo!
Come ha fatto Eno ad ottenere questo riconoscimento? Si è semplicemente limitato a scrivere nel 1903, spinto dai problemi causati dai carri trainati da cavalli nelle aree urbane di New Tork, "le regole della strada". Questo è considerato il primo codice di comportamento stradale al mondo e contiene i principi per la regolamentazione del traffico che hanno fatto da modello ai moderni Codici della Strada (non a caso quello di Parigi è definito "Le Systeme Eno"). Fra le innovazioni che Eno ha portato nella Sicurezza Stradale vanno inoltre segnalate: il semaforo, gli attraversamenti pedonali, il segnale di Stop, la rotonda, le strade a senso unico e l'obbligo di segnalare una svolta. Queste furono, a tutti gli effetti, le prime misure di Sicurezza Stradale mai adottate e sono alla base della materia moderna (al punto che molti automobilisti le considerano anche troppo scontate). Da allora la Sicurezza Stradale ha continuato ad evolversi in modo naturale, spesso in risposta a richieste pubbliche o a incidenti troppo frequenti, ma sono mancati veri e propri punti di svolta decisivi come quelli elencati qua sopra.
Con la storia della Sicurezza Stradale si chiude la serie di articoli dedicati a questo argomento per il mese di Febbraio, ne torneremo a parlare nella seconda metà di Marzo mentre tra sette giorni riprenderemo l'argomento delle Revisioni! Continuate a seguirci per non perdervi neanche un articolo!