Sul senso della fiducia in scenari ad alto rischio
«Sono molto lieto che lei me lo chieda, signora Rawlinson. Il termine ‘olistica’ si riferisce alla mia convinzione che il punto importante sia la sostanziale connessione di tutte le cose.» (Douglas Adams, "Dirk Gently. Agenzia investigativa olistica")
Un interessante articolo del professor Giuliano Castigliego (assolutamente da leggere [1]) ci fa riflettere sulla relazione che intercorre tra #Incertezza e #Fiducia, laddove la domanda più significativa è: «Quanta incertezza riusciamo a sopportare prima di crollare?».
Torna quindi, con prepotenza, il tema della #Resilienza, in contrapposizione alla sfiducia sociale (#Mistrust), a maggior ragione se parliamo di eventi emergenziali che si prolungano nel tempo.
L'autore dell'articolo cita, a sua volta, un saggio del professor Luciano Floridi dove viene rivalutata l'importanza del #Dubbio (o, per meglio dire, di una giusta dose di incredulità), sostenendo che «[...] l’incertezza lascia la porta aperta a nuove possibili domande e possibili risposte impedendo in tal modo l’intolleranza della certezza pregiudiziale».
Un passaggio chiave, quest'ultimo, per comprendere come, nella #SocietáLiquida teorizzata dal sociologo Baumann, la ricerca dinamica di un continuo (e difficile) equilibrio tra fiducia e senso critico sia "la soluzione"; di certo potrebbe essere la risposta alle nostre necessità di #SoluzioniAdattative (tanto collettive quanto personali) ogni volta che ci ritroviamo di fronte alla #ComplessitàSistemica di una crisi.
E, se oggi il termine #Olistico (in merito vi segnalo un ottimo articolo di Valerio Eletti [2]) richiama alla mente tutta una serie di concetti criticati in ambito epistemologico, rimane il fatto che una visione d'insieme (dall'alto) ci rivela spesso come gli elementi di alcuni domini della realtà siano realmente collegati da una fittissima e (molto) sensibile rete di interrelazioni.
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In questo senso, comunicare male un dato o un concetto scientifico alla base di una scelta gestionale (magari in un contesto ad alto rischio), non può che innescare sfiducia nella popolazione e, con un gigantesco effetto domino, il suo rifiuto su posizioni pregiudiziali irrevocabili.
La citazione iniziale del romanzo di Douglas Adams e del suo (cialtrone e geniale) protagonista non è dunque un caso: riconoscere con ironia l'incertezza della realtà e saper riconoscere dove (e in chi: nemmeno la foto a corredo di questo post è casuale) riporre la nostra fiducia [3], negli scenari di crisi prossime venture (dove tutto si scoprirà interconnesso) potrebbe fare realmente la differenza...
«Ogni particella dell'universo» continuò Dirk infervorandosi e cominciando a mostrare un certo sguardo spiritato «influisce su ogni altra particella, per quanto debolmente o indirettamente. Ogni cosa è interconnessa con ogni altra cosa. Il battito delle ali di una farfalla in Cina può influire sul percorso di un uragano nell'Atlantico. Se io potessi interrogare la gamba di questo tavolo in un modo che avesse senso per me o per la gamba del tavolo, essa potrebbe darmi la risposta a ogni interrogativo sulla natura dell'universo. Potrei porre a una persona qualsiasi, scelta a caso, tutte le domande che mi vengono in mente; e le sue risposte, o l'assenza delle risposte, sarebbero in qualche modo pertinenti al problema di cui sto cercando la soluzione. È solo questione di sapere come interpretarle. Anche lei, che ho incontrato in modo del tutto casuale, probabilmente è a conoscenza di cose che hanno un'importanza fondamentale per la mia investigazione, se solo sapessi che cosa chiederle, cosa che non so, e se solo me ne prendessi la briga, cosa che non voglio.»
Fonti e link per approfondire