SUPER SLOW MOTION (ovvero l'arte di cogliere i dettagli del contnuo mutamento)
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SUPER SLOW MOTION (ovvero l'arte di cogliere i dettagli del contnuo mutamento)

Oggi ho letto un messaggio rivolto alle aziende in cui si proponevano consulenze per "far ripartire l'azienda".

Io credo che un imprenditore saggio non dovrebbe rivolgersi a chi promette di far ripartire la sua azienda.

Perchè chi propone di far ripartire l'azienda forse non sa cos'è VERAMENTE un'azienda.

Le aziende non si fermano e poi ripartono . Se si fermano ...muoiono.

L'immagine di un'azienda è quella di una sfera su un piano inclinato : non ha un punto di staticità su cui fermarsi ... o sale o rotola verso il basso.

Non ci sono , purtroppo, punti di equilibrio. E questo è il dramma di ogni imprenditore : ogni giorno deve mettere nuove energie , risorse, impegno, idee perchè si continui a salire e non si rotoli verso il basso.

Il motivo è che, anche se si fosse cosi' bravi e potenti da poter cristallizzare le condizioni operative di un'azienda, le "condizioni al contorno" continuano a cambiare e richiedono quindi una sorta di correzione continua , un ritocco perenne alla rotta .

Le aziende non si fermano o ripartono, le aziende sono organismi in continuo divenire e movimento, al massimo possono avere una velocità diversa in momenti diversi della loro esistenza ,ma non sono mai ferme e quindi in una condizione per la quale procedere ad una ripartenza.

E' chiaro che il termine "ripartire" lo si usa in senso esteso e quindi è facilisismo sentirlo dire da politici, industriali, professionisti, giornalisti: "il mercato dell'auto è ripartito" , oppure "l'inflazione è ripartita" o ancora "c'e' aria di ripartenza nel settore industriale".

Non mi formalizzo quindi, come poteva sembrare all'inizio, per chi promette alle aziende aiuti per ripartire, ma vi invito a ragionare su questo pensiero perchè nasconde una ulteriore , tragica difficoltà.

Le azioni ed il cambiamento nelle aziende , per quanto piccole possano essere, devono essere fatte sempre "in corsa", in "real time" si direbbe usando un termine tipico dei giochi di simulazione al computer.

Gestire cambiamenti in azienda è come giocare una partita a scacchi senza pero' avere il vantaggio di costringere l'avversario ad aspettare di aver fatto la nostra mossa prima che lui possa replicare con la sua.

E' una stuazione dinamica in cui occorre pensare, pianificare, analizzare dati e contesti e agire,ma il tutto senza che sia possibile fermare il gioco.

La dinamicità dell'azione è tale che l'imprenditore deve reagire e addirittura prevedere le azioni mentre la realtà si sta modificando ed evolvendo ...a volte con una velocità gestibile, in alri casi invece con rapidità inusitata.

Come fare quindi ?

Ci sono alcuni diversi approcci.

Il primo : lavorare e agire con la massima velocità e reattività.

E' una soluzione...ma molto , molto , pericolosa ...per almeno 2 ragioni :

a- bisogna essere molto bravi e veloci ed avere quindi una presenza ed una prontezza ececzionali : non si parla qui dell'imprenditore soltanto, ma dell'intera sua organizzazione. I cambiamenti, le modifiche, le variazioni di rotta e strategia devono essere applicati in modo rapido da un intera organizzazione , fatta da persone , che quindi sono istintivamnete restie al cambiamento perchè ogni cambiamento comporta un disagio , un malessere, un trauma.

Questo approccio quindi rischia di essere applicato in fretta...(ma non velocemente) ed è quindi foriero di errori che, per essere corretti, richiedono a loro volta , ulteriori cambiamenti e azioni ....

b- essere reattivi , anche se in modo molto rapido, vuol dire essere comunque essere arrivati tardi: quando si reagisce si attua una reazione ad una situazione che si è già verificata . Non c'e' quindi prevenzione o proattività ! E' vero : non tutto può essere previsto, preventivato e "pronosticato" con un anticipo tale da permetterci di mettere in atto quei cambi organizzativi , strutturali, operativi con un margine di vantaggio .. e comunque la prevenzione presuppone comunque un margine di rischio nel dotarsi di contromisure preventive che poi non servono. Ma in ogni caso essere reattivi non vuol dire anticipare e guidare il cambiamento,ma esserne, più o meno , condizionati .

Un secondo approccio è quello di "rallentare la visione degli eventi" (non rallentare l'attività, l'operatività e l'azione!).

Come si fa a "rallentare la visione degli eventi" ? Usando la "moviola" !

In un'azienda saggia occorrerebbe sempre rivedere, riesaminare , rianalizzare cosa si è fatto ed i risultati ottenuti.

Lo si fa spesso quando le cose vanno male ... Ci si chiede "Perchè è successo ?" (A dire il vero sento più spesso una domanda assai stupida : "Chi è stato ? " o "Di chi è la colpa ?" come se identificare un possibile responsabile servisse a risolvere il problema rimuovendo le cause che lo hanno creato...mentre invece si rimuove la persona ..il più delle volte , inutilmente).

Ma se si comiciasse a fare runioni di managemet per chiedersi "Perchè le cose sono andate bene ?" probabilmente si potrebbero identificare quei "fattori di successo" che costituiscono l apietra filosofale aziendale, ciò ch epuò davevro tramutare in ro il piombo !

Non è possibile rallenatare gli eventi mentre accadono,ma possiamo rallentarne la visione del vissuto al fine di trarre indizi, suggerimenti, scoprire le cause degli insuccessi...e dei successi.

Ciò presuppone pero' un sistema di rilevamento di informazioni e di dati.

Se voglio rivedere un azione di gioco al rallentatatore c'e' bisogno che prima io l'abbia ripresa con una telecamera ed abbia il filmato memorizzato ; allo stesso modo in azienda devo avere un controllo di alcuni dati , di indicatori , che mi consentano di monitorare e di analizzare andamenti , trend , prestazioni ...

Le registrazioni del mio sistema sono quelle che mi potranno far capire dove ci sono stati i punti critici che hanno determinato, per esempio, un ritardo in una consegna, sfociato poi in un contenzioso con il Cliente (...e quindi in soldi spesi !).

L'analisi ed il monitoraggio dei processi aziendali serve a fornire all'imprenditore la "visione rallentata" per poter decidere meglio ,in modo più efficace ed anche in modo proattivo.

Le "ripartenze" sono in realtà cambiamenti che necessitano di decisioni solide, basate su dati di fatto e non su impressioni o "istinti" , impegno di risorse, ma oculatezza nel loro impiego e nella loro predisposizione.

Maggiore e accurata sarà la parte di analisi e di valutazione e tanto più efficace (ed anche rapida) sarà l'applicazione del cambiamento e l'arrivo dei risultati attesi.

Il fare tutto ciò operativamente e praticamente , la progettazione degli interventi strutturali a valle di un'analisi oggettiva , obiettiva e soprattutto indipendente è la funzione del consulente aziendale e poi la messa in pratica, "il trovare la strada per uscire dal bosco " è quello che fa il pathfinder .... (vedere su www.ruggeroromano.it chi è il pathfinder !!!)

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