Superbollo, una storia italiana
Si avvia verso il tramonto - speriamo - il supplemento che ha frenato per anni una fetta importante del mercato automotive.
Spesso ci siamo fatti infatti condizionare nell’acquisto di una nuova auto, magari scattante e sportiva, dall’incombenza del superbollo, il supplemento rispetto al bollo “normale” che da circa un decennio è applicato ad alcune categorie di auto.
Era il 2011 quando il cosiddetto Decreto Salva Italia introduceva il superbollo, l’imposta addizionale rispetto al bollo tradizionale applicata ai veicoli con potenza maggiore di 185 kW.
Il tributo, inizialmente da 10 euro a kW e successivamente passato a 20 euro a kW, ha fatto molto discutere in questi anni: l’imposta aggiuntiva era stata pensata per raccogliere un maggior gettito fiscale tassando i proprietari delle auto di lusso, ma la sua introduzione non aveva fatto altro che impattare negativamente sul gettito stesso, facendo crollare le vendite delle vetture di grossa cilindrata.
Si è arrivati dunque così alla volontà di abolirlo. Il governo Meloni sta infatti valutando di cassare una serie di micro-imposte, come quelle relativa all’iscrizione all’università, agli apparecchi di intrattenimento o alla tredicesima mensilità dei lavoratori, e tra queste ci sarebbe anche questo balzello.
Le altre notizie della settimana automotive
Ripartono i lavori stradali dopo i rallentamenti dell’anno scorso. Il 2022, infatti, aveva segnato un’importante frenata alla crescita della produzione di asfalto, uno dei principali indicatori dello stato di manutenzione della nostra rete viaria. Secondo i dati raccolti dall’associazione SITEB Strade Italiane e Bitumi, l’inizio del 2023, però, lascia ben sperare: nel primo trimestre dell’anno la produzione del conglomerato che pavimenta le nostre strade è aumentata del 23% e le opportunità legate al PNRR potrebbero essere il volano decisivo per una crescita ancora maggiore.
E a proposito di crescita, aumentano in Italia i centri autorizzati ad effettuare revisioni. Secondo le ultime elaborazioni dell’Osservatorio Autopromotec, dal 2013 ai 2022 i centri sono cresciuti di oltre il 20%, a sottolineare l’importanza del settore, più che mai strategico per garantire una maggiore sicurezza e sostenibilità dei veicoli. La regione che ha registrato il boom maggiore è stata la Campania, seguita da Sardegna, Calabria, Sicilia e Lazio. Nonostante questa impennata nel centro-sud, la Lombardia resta stabile al primo posto per numero di centri.
E restiamo in tema sicurezza: torna il caldo, la voglia di vacanza…ma anche i controlli stradali in vista dell’esodo estivo. A partire da questo mese e fino alle prime due settimane di giugno, Assogomma e Federpneus, in collaborazione con la Polizia di Stato, promuoveranno la campagna “Vacanze sicure”. L’iniziativa metterà sotto la lente di ingrandimento lo stato degli pneumatici delle nostre auto attraverso controlli in Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Toscana, Marche e Puglia. I dati saranno elaborati su modello del Politecnico di Torino e saranno utili a fare previsioni per un’estate in sicurezza.
Se la sicurezza è una delle priorità del mondo automotive, sicuramente lo sono anche, soprattutto in questo periodo, la sostenibilità e l’efficientamento energetico. Proprio a questo lavoreranno insieme Enel X e Ferrari. Le due aziende hanno annunciato un accordo per lo sviluppo della prima Comunità Energetica Rinnovabile in ambito industriale d’Italia al servizio dei Comuni di Fiorano e Maranello, interamente alimentata da un impianto fotovoltaico con una potenza di circa 1MW. Lo start dei lavori è previsto per dicembre 2023 con l’obiettivo, per il futuro, di estendere questa comunità virtuosa anche ad altri territori.
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1 annoSarebbe anche ora!!! Il Superbollo è una delle più grandi porcherie italiane. Andy Cavallini