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I percorsi per chi perde il lavoro

Come dicevo, chi perde il lavoro, che abbia diritto o meno alla NASPI, ha diritto ad una “Dote lavoro”, erogata dalla Regione (Lombardia nel mio caso) che gli permette di ottenere assistenza e formazione in modo gratuito.

Ho già accennato ai corsi, che spaziano in modo notevole, dalla formazione prettamente manuale a quella più concettuale.

Volevo ora soffermarmi sull’aiuto che ho ricevuto e che sto ricevendo così come tutti i miei colleghi partecipanti al programma, dagli addetti dell’AFOL Metropolitana di Milano.

Questa struttura infatti, oltre a organizzare i corsi di formazione, si occupa dell’aiuto alla redazione del Curriculum Vitae degli ex lavoratori e lo fa, devo dire in modo molto approfondito, valutando le persone nei loro molteplici aspetti che sono sicuramente quelli professionali, ma prende in considerazione anche tutte quelle “Skills” che derivano dalla vita di tutti i giorni.

Soprattutto per persone come me, di una certa età che hanno esperienze di vita vissuta traducibili in caratteristiche che hanno un nome e cognome nella pletora di termini utilizzati oggi nell’esposizione delle cosiddette “Soft Skills”.

Per esempio: avete presente le skills relative al “Problem Solving” e alle “Capacità Organizzative” ? Richiesto praticamente da tutte le aziende per qualsiasi mansione andreste ad occupare?

Ecco, pensate ad un padre o una madre che ha due o tre figli e che deve districarsi tra tutti gli innumerevoli impegni dei pargoli dei nostri giorni, pensare a preparare pranzi, cene, merende, trasportare a destra e manca, far quadrare i conti, affrontare imprevisti di tutti i tipi etc. etc. Secondo voi può essere considerato/considerata un’esperta in “problem solving”, con “capacità organizzative” e “lavoro sotto stress” una persona che è uscita da un’esperienza del genere e si vuole reinserire nel mondo del lavoro?

Vuoi non inserire queste capacità nel Curriculum?

Io che ho avuto una piccola attività commerciale, è vero che ho dovuto cederla perché non riuscivo a crescere in modo adeguato per mancanza delle conoscenze di base che deve avere un imprenditore (il quale, dice Frank, è un esperto di Marketing che sa leggere un bilancio) ma portandola avanti, nel bene e nel male per 12 anni, ho acquisito delle competenze e ho fatto esperienze in tutti i settori dell’attività di impresa: ricerca clienti, contratti, vendita, merchandising, gestione ordini, gestione magazzino, incassi, pagamenti, banche, gestione collaboratori, fatturazioni, bollettazioni, contabilità e fiscalità. Ho capito a posteriori, un po’ tardi, quali aspetti dovevo curare in prima persona e quali delegare, se solo avessi saputo leggere il mio bilancio e prendere gli opportuni provvedimenti al momento giusto (per questo mi sono iscritto ad un corso di contabilità). Ma così non è stato.

Però alcune cose le ho fatte bene e sto cercando di capire, insieme al tutor dell’AFOL, quali sono state e come tradurle in quelle benedette “Competenze” che devono degnamente corredare il mio prossimo Curriculum Vitae.

Perché le persone che lo leggono, non sono in grado e non hanno il tempo di capire che tipo di persona è descritta su quel pezzo di carta, altrimenti, credo, non si permetterebbero di offrirmi lo stesso trattamento che offrono ad un 20enne neo-diplomato per lavorare in un call center quando sul CV c’è scritto che ho anche lavorato 10 anni come responsabile del customer care per un’azienda importante.

Quindi ben venga il lavoro di queste persone che con molta umanità si occupano dei casi come il mio, di persone che hanno smarrito il filo della propria personalità professionale, somma algebrica delle esperienze professionali e di vita vera vissuta e che hanno bisogno di essere messi alla prova.