Ticketing, questo sconosciuto. Il caso AS Roma
Il caso è quello dei biglietti per le due partite di semifinale di Champions League tra Roma e Liverpool in programma il 24 aprile e il 2 maggio. Parlare di ticketing è già fuori luogo. Alla prima vera prova del fuoco, in entrambe le circostanze, sono emerse tutte le pecche dell’organizzazione di una società, AS Roma, che da un lato sta faticosamente cercando di accreditarsi come brand internazionale, dall’altro si muove ancora con modalità provinciali e spesso poco chiare.
Il ticketing, che per gran parte delle società sportive mondiali è ormai quasi una scienza, consiste nella raccolta dei dati dei clienti, la sua analisi, elaborazione e il monitoraggio continuo per portare a una profilazione dell’utente quanto migliore possibile. Il fine è l’emissione di ticket sempre più specifica e puntuale. Con la tecnologia odierna, l’immensa mole di dati posseduti da AS Roma sui propri tifosi (clienti) e una reale attività di ticketing, si potrebbero stilare una graduatoria di fidelizzazione e fasce di prelazione così precise da proporre i biglietti, a chi ne ha il titolo, direttamente via email, con acquisto immediato e on-line.
Si eviterebbero brutte figure e scene come quelle viste nella Capitale: paralisi immediata della vendita on-line, code e accampamenti notturni davanti ai Roma Store, risse, biglietti inspiegabilmente spariti, contemporaneo secondary ticketing (bagarinaggio) online. Questo, per la gara di ritorno all’Olimpico. Anche peggio per la gara d’andata, quella ad Anfield, quando i tagliandi da gestire erano appena 2.500. Fasce di prelazione discutibili, con conseguente assalto all’unico punto vendita già tre giorni prima dell’apertura, code autogestite dagli stessi tifosi; poi in ordine sparso: esibizione di titoli falsificati, incursione di gruppi organizzati, 620 tagliandi (circa un quarto) mancanti all’appello, bagarinaggio degli stessi già poche ore dopo. Modalità di vendita rimaste al 1984, insomma. Con l’aggravante che allora i botteghini erano decine, non uno.
Cosa c’entri tutto questo con il ticketing, è un mistero. Eppure la società vanta nel suo staff un Responsabile (“Ticketing”, non “Botteghino” che sarebbe più corretto) e recentemente ha rafforzato il suo organico con l’assunzione di Enrique Garcia Garvijo, dal 2014 direttore ticketing del Barcellona.