Tra presentare e padroneggiare c’è di mezzo il maggiordomo
Hai presente il personaggio del maggiordomo nei vecchi film? Quello che - distaccato e solenne - apre la porta di una casa che non è sua? A volte, presentando concetti o metodi, ci comportiamo come il maggiordomo: apriamo la porta di casa, ma non ci comportiamo da padroni di casa.
Immaginiamo una sala riunioni, è in corso una presentazione. La slide proiettata sullo schermo presenta un istogramma. E il presenter commenta: “questa slide mostra le vendite negli ultimi 6 mesi...”. Tutto giusto, per carità, ma sta accadendo qualcosa: il presenter sta scivolando verso il ruolo del “bravo presentatore della slide”, vale a dire il maggiordomo. Immaginiamo ora la stessa persona saldamente ancorata al proprio ruolo di padrone di casa. Potrebbe dire una frase tipo: “ora vediamo insieme come sono andate le vendite degli ultimi sei mesi. I dati sono quelli dell’ultima semestrale. Eccoli qui”.
“Questa slide mostra...” è diverso da “Ora vediamo insieme...”. Nel primo caso l’attore principale è la prossima slide: il pubblico la guarda, il presenter la spiega. Nel secondo caso, il presenter accompagna il suo pubblico: la slide è la porta della stanza che il padrone di casa apre per ricevere gli ospiti.
Padroneggiare è un bene, spadroneggiare no. Pretendere dal pubblico più tempo e attenzione del necessario vuol dire spadroneggiare. Anche farla troppo facile è un modo per spadroneggiare. Padronanza vuol dire rispettare la situazione, gli interlocutori, il tempo a disposizione. E su questi elementi modulare il livello di competenza e di approfondimento che serve. In certi casi serve profondità: sapere come un certo metodo funziona in concreto, averne visto i limiti, riuscire a immaginare possibili estensioni o applicazioni inusuali. In altri casi, una competenza parziale o essenziale sarà assolutamente perfetta: è successo che gli appunti del compagno di banco che aveva studiato appena un po’ più di noi ci aiutassero più della lezione del professore.
Ma qualunque sia il grado di competenza richiesto, quello che gli interlocutori colgono come padronanza è la nostra capacità di far sentire che l’argomento ci riguarda, che ce ne siamo presi cura. Che siamo lì per condividere con chi ci ascolta un sapere che - tanto o poco che sia - ci appartiene, è connesso con le nostre esperienze e i nostri interessi, fa parte della nostra vita.