Tracciabilità, trasparenza, autenticità: Internet of Food

Tracciabilità, trasparenza, autenticità: Internet of Food

Le sempre attuali vicende sulla sicurezza alimentare hanno portato un gran numero di imprese a dotarsi di strumenti di tracciabilità in modo da poter esercitare un controllo dei prodotti e delle merci su tutta la filiera. Anche per fronteggiare la concorrenza talvolta sleale del mercato, da parte di clienti (e di riflesso, nel marketing) continua a crescere la volontà di scoprire quello che sta dietro alla produzione di ciò che si apprestano a consumare, in un’ottica di tracciabilità alimentare, trasparenza e di ricerca dell’autenticità.

Per ovviare a queste problematiche di gestione e di marketing, quali tecnologie garantiscono le migliori prestazioni?

CRU Agency ha trovato il partner giusto.

1trueid e l’IoT (Internet of Things)

Con Internet of Things, o Internet delle Cose, si intende la capacità di un oggetto di essere connesso alla rete Internet. Tale connessione permette di sfruttare le capacità informative della Rete legata al prodotto e/o di esercitare un controllo sugli oggetti collegati. La famigerata Industria 4.0 di cui si discute in questo periodo, prevede proprio l’adozione di strumenti e macchine con disponibilità di questo tipo, che siano interconnesse e possano dunque garantire un controllo più efficiente sui diversi processi aziendali.

1trueid ha fatto dell’IoT il suo business principale, progettando e realizzando un sistema sicuro e distribuito, studiato per verificare l’identità degli oggetti attraverso l’utilizzo di diverse soluzioni per il tracciamento. Il sistema di crittazione realizzato da 1trueid si basa sulla tecnologia Blockchain (di cui parliamo a questo link), la quale garantisce grande sicurezza delle informazioni trasmesse e delle attività svolte in rete.

1trueid offre una serie di alternative per tracciare beni e merci. Oltre al Codice QR e al Bluetooth, un tag di larga diffusione è il RAIN RFid che è utilizzato prevalentemente per questioni logistiche su scala più elevata, poiché è in grado di effettuare la Bulk Reading e di leggere in una volta sola quanta merce si trova, ad esempio, su uno scaffale. Ciò è di grandissima utilità soprattutto per le aziende che lavorano su numeri più grandi e per distributori e rivenditori con grandi requisiti d’inventario.

Sebbene 1trueid utilizzi diverse soluzioni per il tracciamento di seguito analizziamo il funzionamento del tag NFC poiché è il prodotto che dispone di maggiore versatilità nell’utilizzo da parte del cliente finale e del produttore, con la garanzia di un ottimo grado di anticontraffazione.

NFC sta per Near Field Communication e indica un chip in grado di fornire una comunicazione di prossimità bidirezionale, ossia connettività wireless a corto raggio. In pratica, basta attivare il ricevitore di segnale NFC sul proprio smartphone e avvicinarlo al tag per ricevere il segnale emesso da questo piccolo chip così da interagire con l’oggetto.

1 - Tag NFC lavabile destinato al settore abbigliamento e fashion

2 - Tag NFC applicato ad una bottiglia di spumante

Come funziona l’NFC di 1trueid?

Molto semplicemente, all’oggetto che si vuole monitorare o “leggere” si applica un tag, al quale è associato un numero seriale che identifica l’oggetto univocamente. Le informazioni d’identificazione di quel prodotto sono memorizzate sul tag stesso e sul database che si trova in cloud (in rete), il quale è visualizzabile da qualsiasi dispositivo connesso alla rete a patto che si disponga delle credenziali di accesso (nome utente e password).

Ogni informazione salvata sull’etichetta e all’interno del database è criptata con una chiave di sicurezza a 128 bit che garantisce un ottimo grado di sicurezza. Per capirci, quando si acquista qualcosa online, i sistemi di pagamento dei portali di commercio elettronico spesso utilizzano chiavi di sicurezza a 128 bit, le quali garantiscono un’ottima affidabilità della transazione.

Una volta applicato il tag sul prodotto, utilizzando l’applicazione o la web app di 1trueid è possibile decrittare e leggere il contenuto del tag e le sue informazioni, permettendo di valutare in maniera inequivocabile l’autenticità di prodotto.

Vantaggi per produttore e consumatore

A seconda di come si è registrati nell’applicazione e a seconda del tipo di accesso che si è effettuato, il chip fornisce informazioni differenti.

Accedendo come produttore, avremo accesso a tutte le informazioni tecniche che abbiamo preventivamente deciso di digitalizzare riguardo a prodotto, processi, distribuzione ecc. Ciò permette al produttore di monitorare le varie fasi di produzione e messa in commercio del prodotto, con relativo controllo sulla distribuzione e sui mercati grigi.

Scansionando il chip e accedendo come consumatore, le informazioni che potremo visualizzare saranno tutte quelle che il produttore avrà deciso di condividere con noi: caratteristiche di prodotto, foto, video ecc. Ciò che però merita maggiore attenzione è la garanzia di autenticità che il chip conferisce al prodotto sul quale è applicato.

Al momento della scansione del tag NFC infatti, il chip che trasmette e riceve segnali è in comunicazione col database sul quale sono stoccate le informazioni di prodotto. In caso la comunicazione non andasse a buon fine, o sul prodotto mancasse addirittura il chip, ne risulterebbe un prodotto contraffatto e quindi non corrispondente a ciò che viene dichiarato in etichetta. La garanzia di autenticità è basata sul sistema utilizzato per questa tecnologia, la Blockchain, dove le informazioni riguardo l’accesso vengono raccolte e registrate sia dal produttore che dal consumatore come uno storico sul database che è condiviso in rete.

Se vuoi approfondire l’argomento Blockchain, ti rimando a questo articolo.

Applicazione al settore Food & Wine italiano

Come scriviamo più volte sul nostro blog, il patrimonio enogastronomico italiano vanta numerosissime produzioni che si parli dei settori vitivinicolo, olivoleico, lattiero-caseario, dei prodotti da forno, delle carni e dei salumi, ecc. Proprio per la varietà che ci contraddistingue e che di riflesso rende unici anche i nostri territori e le condizioni pedoclimatiche, abbiamo il dovere di operare una differenziazione tra il nostro prodotto da quello altrui.

Non per ostilità o per egoismo, ma perché l’insieme dei fattori di composizione del suolo, di morfologia dell’area, di clima, di scelta di cultivar/razze e di maestria nelle tecniche di allevamento e lavorazione, porta ad un unico risultato: unicità. Ed è caratteristica radicale dell’unicità, l’incomparabilità e quindi l’intrinseco grado di differenziazione. Ne consegue la necessità di doverla comunicare e di intervenire qualora si provi a sfruttare la nomea di un ottimo prodotto per veicolare e commercializzare informazioni e prodotti non conformi o oggettivamente di qualità inferiore.

In questa scelta di valorizzazione noi di CRU crediamo nel prodotto e nella capacità italiana di produrre e difendere il proprio lavoro, la propria qualità e la propria unicità. In questo senso, l’utilizzo di strumenti come l’NFC di 1trueid presenta grandissime opportunità con costi veramente bassi.

IoF - Internet of Food e il Blockchain contro il Dumping e l’Italian Sounding

Se pensate alle recenti polemiche rivolte verso i trattati di libero scambio come il TTIP o il CETA, avrete certamente notato le più che legittime proteste di molti agricoltori, allevatori e più in generale lavoratori del settore agroalimentare, verso la firma dei trattati e la conseguente importazione di prodotti alimentari e materie prime estere.

Nella produzione di pasta si è posto il problema dell’uso del glifosato sul grano. Il glifosato è un diserbante che in Italia è permesso solo per il controllo delle piante infestanti o malerbe (e solo in determinate fasi della coltivazione), mentre in paesi come il Canada ne è permesso l’utilizzo come vero e proprio maturante, poiché il suo effetto sulla pianta è seccante e devitalizzante.

Il grano importato da questi paesi ha un costo minore rispetto al grano italiano e visto che la domanda italiana di pasta non è in grado di essere soddisfatta con le coltivazioni interne, la ricerca di grano a buon mercato è una vera e propria manna, soprattutto per le aziende più grandi.

Lo stesso discorso vale per l’olio extra-vergine d’oliva e per la svalutazione della produzione di qualità con la messa in commercio di prodotti di scarsa qualità, con evidenti difetti percepibili all’assaggio.

Ma, qual è il punto?

È necessario sfruttare il marketing e la comunicazione per creare cultura, riposizionare i prodotti nelle menti dei consumatori, cambiarne in positivo la percezione.

Nonostante le positivissime attività portate avanti dai nostri ministeri per imporre dichiarazioni in etichetta (ad esempio, la dicitura di provenienza del grano sulle confezioni di pasta e sul riso), non è possibile affidarsi costantemente agli enti istituzionali e aspettare, in un certo senso, la “provvidenza” che colpisca chi aggredisce brutalmente il mercato e che invece tuteli il lavoro di altri soggetti: bisogna intervenire dal basso, azienda per azienda, avvicinandosi ai consumatori, istruendoli e fornendo loro chiavi di lettura del prodotto e certificazioni di autenticità.

Come?

Utilizzando i tag offerti da 1trueid e puntando sulla tracciabilità, sull’autenticità dei prodotti Made in Italy e sfruttando la potenza dei contenuti trasparenti e personalizzati.

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Vantaggi diretti per il Marketing

Se poi all’interno della tua impresa ti occupassi del marketing o se disponessi di una o più persone che se ne occupano, la tecnologia dell’Internet of Food non potrà che essere utile per le tue attività.

Tutte le volte che un utente acquisterà il tuo prodotto e scansionerà il tag ad esso applicato, previa registrazione all’app di 1trueid, potrà accedere alle informazioni trasmesse dal chip, mentre il sistema traccerà e registrerà nel database una serie di dati che comprendono nome, cognome, indirizzo email, sesso, età e geolocalizzazione al momento della scansione.

Grazie all’utilizzo di queste etichette interattive, una volta consultate le informazioni sul prodotto, l’utente potrà dichiarare sull’applicazione la sua proprietà sul prodotto. Pigiando sul tasto “Own” il sistema legherà quel prodotto, e solo quel singolo prodotto, all’utente che potrà condividere sui Social il nuovo legame creato tra prodotto e proprietario.

In ottica di marketing l’elemento della dichiarazione di proprietà tra utente e prodotto tramite l’applicazione, permette di aumentare l’esperienza di consumo, di portarla oltre il momento della consumazione stessa del prodotto e di integrare l’attività di marketing svolta in precedenza, ossia il processo che ha portato il cliente a maturare la scelta d’acquisto.

Se ciò non bastasse, proprio la stretta relazione tra utente e oggetto permette di sfruttare un’ulteriore personalizzazione dell’offerta informativa del prodotto. Una volta stabilita la proprietà dell’oggetto, chi si occupa del marketing potrebbe sfruttare un automatismo, ad esempio personalizzando con il nome dell’acquirente i contenuti letti attraverso il tag e proponendo altri articoli di potenziale suo gradimento, applicando tecniche di cross-selling e upselling come già viene fatto sui principali portali di eCommerce.

C’è spazio solo per l’immaginazione…

A dispetto di quanto si possa pensare, le soluzioni offerte da 1trueid sono state studiate prima sulle esigenze piccoli produttori e solo successivamente sono state pensate per grandi aziende.

Le capacità di queste tecnologie forniscono tutte le “strade” per poter arrivare direttamente sullo schermo del cliente e di corteggiarlo, istruirlo e aiutarlo nella sua scelta

L’uso adeguato dell’NFC (e delle altre soluzioni) sui prodotti agroalimentari non può che portare all’aumento dell’autenticità e dell’unicità percepita da parte dei clienti, con tutte le conseguenze del caso: non solo abbiamo venduto un prodotto, ma lo abbiamo anche differenziato, creando cultura e allontanandoci dalla necessità di dover fare concorrenza solo ed esclusivamente sulla base del prezzo.

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