TRADING RANGE PERSISTENTE
Termina oggi la penultima settimana di un mese che ha vissuto pochi momenti di volatilità, all’interno di un mercato con price action ridotte. Sul mercato dei cambi l’EurUsd, dal 5 novembre si è mosso all’interno del trading range 1.1750 1.1920, considerando che da ormai una settimana naviga tra 1.1810 e 1.1890. Siccome la coppia regina continua ad essere il main driver di tutte le altre coppie valutarie, è logico che un EurUsd poco volatile blocca anche tutti gli altri movimenti a meno che non vi siano situazioni specifiche con altre valute coinvolte che generano movimenti collaterali che cambiano le correlazioni. Ma anche in questo caso, a parte qualche sussulto di volatilità generato dalle news sulla Brexit, ormai prossima a scadenza, o relativa alle oceaniche riguardanti le dichiarazioni del Governatore Orr, contrario ai tassi negativi, in Nuova Zelanda, il mese è stato privo di movimenti rilevanti, in ragione della grandissima incertezza che avvolge la maggior parte dei paesi del mondo, e neanche le elezioni Usa sono riuscite a generare quella volatilità che in molti si attendevano. Siamo come in una bolla, in cui si aspettano le decisioni di Governi spesso in difficoltà di fronte all’evolversi dell’epidemia, impossibilitati a trovare soluzioni condivise, in ragione del fatto che il virus porta a conseguenze diverse paese per paese, meritando quindi risposte localizzate. Siamo alle zone rosse, gialle, verdi, arancioni, e di conseguenza il tam tam dei media contribuisce ad alimentare ulteriore paura e incertezza verso il futuro, almeno nel breve termine. Sappiamo già che a inizio 2021 sarà disponibile il vaccino, pertanto, siamo perfettamente consapevoli che questa condizione di indecisione degli investitori è destinata a durare poco, ma certamente non dobbiamo aspettarci grandi novità da qui a Natale, 40 giorni di cui quasi 30 operativi che vivremo ad osservare prezzi che oscillano in pochi pips. Però resta una leggera tendenza ribassista dollaro, evidenziata anche ieri dalla egregia tenuta dell’area di 1.1820 30 sull’EurUsd, che poi ha ripreso quota ed è tornato sopra 1.1880. La possibilità di vedere livelli superiori ci sarebbe e questi sono posizionati in area 1.1920 40 a cui potrebbe, in caso di rottura, seguire anche il test di 1.2000, già visto, come ricorderete certamente all’inizio del settembre scorso. A ruota segue il Cable, tornato in area 1.3280 a ridosso degli ultimi massimi visti a 1.3310 15, che, nel caso di soluzione positiva degli accordi tra Ue e Uk, potrebbe anche rompere i livelli e raggiungere i target a 1.3485 e 1.3515. Le oceaniche per ora, restano in piena correlazione alta e diretta con Euro e Sterlina, e di conseguenza anch’esse, in un mercato che appare perfettamente dollaro centrico, sembrerebbero impostate al rialzo con la chance di tornare verso i massimi degli ultimi giorni a 0.7330 e 0.6945 rispettivamente per Aud e Nzd. UsdCad appare orientato al retest dei supporti chiave posti a 1.3030 e nel caso di violazione, i livelli da osservare sarebbero posizionati in area 1.2980 e 1.2930. Infine lo Jpy, che rimane contro dollaro intorno a 103.70 e sembra piu’ stabile di altri dopo la discesa del biglietto verde nei giorni scorsi, e il franco svizzero che contro dollaro resta vicino ai supporti di medio e lungo termine posizionati in area 0.8970. La Snb osserva sempre il tasso di cambio sia dell’Euro, che del Dollaro, pronta come sempre a muoversi. Buon trading e buon fine settimana.