Un aperitivo con Andre
In genere non amo le biografie, specie quelle sportive, ma Open (Einaudi) è stata una sorpresa fin dalle prime righe!
Il libro inizia subito con il difficile rapporto tra Andre Agassi (noto tennista) e il padre: quanto un padre ha diritto di tracciare e spingere le scelte di vita di un figlio?
Fin da bambino viene sollecitato con allenamenti estenuanti dal padre coadiuvato dal terribile drago sputa-palle, macchinario da lui stesso modificato ad hoc (lo vorrà vedere persino il padre di Steffi Graf!) perché uno dei suoi figli doveva sfondare nel tennis!
Il tennis è quasi una condanna per Andre anche quando è costretto ad iscriversi alla Bollettieri Academy appena adolescente. Questa accademia, descritta nel libro in maniera accurata, rispecchia i sentimenti di amore e odio che Andre nutre per il tennis catapultandomi nelle camerate con lui riesco a sentire l'odore del sudore, la puzza delle arance bruciate della fabbrica vicina e i terribili pasti da carcere.
Colpisce il fatto che il famoso tennista spesso non sia felice, eppure come molti personaggi famosi, lo si darebbe per scontato. Fama, soldi e vita mondana a volte sembrano deprimere Andre.
La sua vita privata, fino all'incontro con Steffi Graf, è riassumibile in una sinusoide tra felicità e sconforto. Tocca più volte il fondo ma trova comunque sempre il modo, la motivazione giusta, per rialzarsi e dimostrare al mondo, alla stampa con cui non ha un rapporto idilliaco e a sé stesso, che lui ancora c'è! Alla fine diviene il numero uno eppure dice “se essere il numero uno mi fa sentire vuoto, insoddisfatto, che senso ha? Tanto vale che mi ritiri”.
Il tocco al cuore è quando capisce cosa lo fa sentire veramente bene: aiutare gli altri.
Infatti Andre si dedica alla costruzione di una scuola d’eccellenza in un quartiere povero di Las Vegas e giocare a tennis diventa importante: raccogliere fondi per il suo progetto educativo, dove le parole d'ordine nella scuola sono l'impegno e soprattutto il rispetto per il prossimo.
Un ruolo fondamentale nella vita e nella crescita di Andre lo giocano il mentore (arriva a definirlo un padre" ) nonché preparatore atletico Gil, le sue storie d’amore, quella tormentata con Brooke Shields e quella agognata con Steffi Graf, i figli, gli allenamenti e i suoi rivali storici, Sampras in primis.
Ecco una frase significativa di "OPEN" che mi fa sentire vicino a lui:
"E allora, a chi importa se odi il tennis? Tutta quella gente là fuori, tutti i milioni di persone che odiano ciò che fanno per vivere, lo fanno comunque. Forse il punto è proprio fare ciò che odi, farlo bene e con allegria. Odi il tennis, quindi. Odialo quanto ti pare, ma devi pur sempre rispettarlo e rispettare te stesso".
Ho intitolato questo breve articolo "aperitivo con Andre" perché ha la capacità di farmi vivere in prima persona tutti gli stati d'animo che lui stesso ha vissuto come se fossi stato con lui e alla fine viene quasi voglia di allungare una mano - come durante una bevuta con un amico - e dargli una pacca sulla spalla per confortarlo.
Ne consiglio vivamente la lettura (il merito è del premio pulizer J.R. Moehringer); non solo si legge bene ma lascia nell'animo tracce indelebili di riscatto.
Angelo Zenere
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export sales assistant presso ELBI S.P.A.
4 anniBellissima recensione. Uno dei miei libri preferiti.