Uno spettro si aggira nelle nostre discussioni: l'opinione

Uno spettro si aggira nelle nostre discussioni: l'opinione

Avere opinioni su qualcosa e' affare complicato. Significa aver analizzato quel tema e aver deciso dentro di se' come stanno le cose. Poi spesso significa anche farlo sapere agli altri.


Ci sono alcuni temi su cui la dimensione delle opinioni non dovrebbe esistere e invece viene considerato, sbagliando, legittimo da parte di tanti. 


Che velocita' ha la luce nel vuoto non e' un tema da opinioni ad esempio. Quanti anni ho neanche. Questa e' la dimensione dei fatti duri, immutabili, misurabili, spesso controllabili da terzi, ma non sempre (qui abbiamo temi perlopiu' delle scienze dure: fisica, chimica, biologia). Su questo tema chi non ha studiato una materia dura fa una enorme confusione tra teorie ed esperimenti. I fatti duri sono gli esperimenti con i loro errori sperimentali, mentre le teorie possono essere falsificate nel tempo e quindi non possono essere considerate "vere" al 100%. E gia' qui direi che ci siamo persi una quota della popolazione almeno in doppia cifra percentuale. 


Se dai fatti duri si passa a quelli intrisi di complessita', statistica, interpretazioni metodologiche, si entra in un'altra dimensione (qui si tratta di temi come la medicina, economia, sociologia, etc. etc.). Qui innanzitutto c'e' quasi sempre un linguaggio tecnico che va conosciuto e usato per poter discutere di quel tema. Senza quel linguaggio si e' incapaci di discuterne come un russo non riesce a discutere con un Italiano. Ci sono dati sperimentali disponibili che vanno raccolti, puliti, analizzati, interpretati: quindi bisogna sapere lavorare con i dati per poter farsi una opinione, altrimenti si riporta solo quello studiato da altri e si segue al massimo il principio di autorita': se lo dice lei/lui mi fido. Fidarsi non vuole dire avere una opinione, vuole dire avere una fede. Che va benissimo nella vita, ma va separata dalle opinioni. Intendo dire che il modo corretto di interloquire in quel caso e' dire: non ho una opinione su questo tema, mi fido di x e di quello che dice. Lo facciamo tutti continuamente e la fiducia e' alla base della civilta'.


Poi abbiamo i temi in cui le opinioni hanno perfettamente senso di esistere. 


"Quella donna e' bella", "Questa musica e' emozionante", "Meglio l'amicizia che i soldi". E' la dimensione delle opinioni soggettive, legittime e che fanno da architrave della nostra persona. Le opinioni qui non solo sono legittime ma in un qualche senso necessarie. Ci definiscono.


Esiste infine la dimensione dei valori, soprattutto quelli che istruiscono i comportamenti e che hanno quindi impatto sugli altri. Anche questa e' una dimensione in cui le diverse opinioni sono legittime e in qualche senso buone e giuste in una democrazia. Ma dovrebbe esserci un metodo per discuterne pubblicamente. E a mio parere il metodo e' l'analisi degli effetti concreti delle proprie opinioni. La dimensione "operativa" dei valori che ho. Ovvero posto in una determinata situazione che azioni saranno coerenti con i miei valori (il che non significa che poi accada veramente, perche' in quel caso sappiamo che intervengono aspetti emotivi che cambiano le carte in gioco). Fare affermazioni di valori astratti senza prendere contatto con le conseguenze per la mia vita di quello che dico e' perlomeno disonesto intellettualmente.


Io sono del partito di quelli che hanno molte poche opinioni, perche' e' molto difficile averle e mantenerle. E' un fardello da portare. Molto meglio essere quasi sempre tra coloro che hanno molti dubbi ancora da dipanare su un tema e che quindi si ingaggiano con gli altri in una discussione generativa di comprensione ulteriore. Chi ha opinioni forti di solito si mette in cattedra e sulla difensiva e risulta essere una persona difficile con cui interagire. 


Meno opinioni, piu' discussioni.  

Sabrina Zanino

Leadership coach | Public speaking trainer | Team working facilitator | Podcaster

3 anni

Il linguaggio è pensiero e lei Luca coglie una differenza sostanziale tra opinione e discussione (la ringrazio). Credo servirebbe allenarsi al confronto, con l'esclusivo fine di ampliare il proprio punto di vista, e non per difenderlo come in un incontro di boxe. Un'ora a settimana nelle scuole, nelle aziende, nelle squadre sportive: un'idea facilmente e concretamente realizzabile.

Claudia Percivalle

Medical Communications in English and Italian. English-to-Italian medical, pharmaceutical and healthcare translations. Lightening up bulky scientific concepts with bespoke writing. 🩺💊✏️

3 anni

A discutere si deve iniziare da bambini, ma anche in Italia, dove c'è una grande tradizione di oralità, saper discutere non è più considerata una competenza...ridateci Platone e i peripatetici!

Vico Hemsi

Retired after having been in thé int’l Pharma biz for 50 years.

3 anni

La saggesse qui arrive avec les annees

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