VALENTINO: IL SARTO DEGLI AGRUMI

VALENTINO: IL SARTO DEGLI AGRUMI

Questa storia inizia con Domenico Taranto, un importante commerciante dell’antica piana del Sibari, che proprio qui in questo territorio abbracciato dalla Sila e dal Mar Jonio decise di realizzare il suo sogno: coltivare agrumi. Un progetto importante che con passione e dedizione riuscì a trasformare in un’attività di successo, costruendo le basi dell’attuale azienda agrumicola, Valentino.

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Immagine presa dal sito web dell'azienda

 Una famiglia e un territorio indivisibili. I Taranto già nel 1700 possedevano qui terreni ed erano attivi nell’economia ortofrutticola della zona. Un legame che ancora oggi continua con Domenico Taranto attuale proprietario che guida l’azienda insieme ai figli Paolo ed Enza.

Con 100 ettari dedicati agli agrumi e una produzione che va da settembre ad aprile, Valentino è certificata Global Gap e conta 15 varietà di agrumi tra clementine precoci e tardive, arance e limoni.

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Immagine presa dal sito web dell'azienda

 Domenico Taranto ha fatto sua l’espressione del filosofo Ludwig Feuerbach “Noi siamo quello che mangiamo”.

 Per questo propone un prodotto sano, ottenuto da una produzione a lotta integrata.

Ci stiamo strutturando per riuscire ad utilizzare al meglio le risorse e gli strumenti che la natura ci dà” afferma Paolo Taranto, che prosegue “per combattere il ragno rosso che da maggio a settembre rappresenta il principale nemico delle clementine, abbiamo introdotto le coccinelle, antagoniste naturali di questo pericoloso parassita. L’obiettivo è quello di azzerare l’utilizzo della chimica per ottenere un prodotto salubre”.

 

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Valentino si sta proiettando verso un’agricoltura di precisione e un’economia green, è autosufficiente a livello energetico e utilizza un sistema di irrigazione ad ala gocciolante, per un più rapido assorbimento delle sostanze nutritive e un uso più responsabile della risorsa idrica. 

Prossimamente vogliamo investire nella tecnologia dei droni per effettuare una mappatura tecnologica del terreno, per intervenire tempestivamente e in modo mirato sulle fitopatologie” afferma Paolo Taranto.

 

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In Valentino la manodopera rimane centrale, quello tra uomo e macchina è un rapporto di collaborazione e non sostituzione, soprattutto lato confezionamento, per una migliore resa, il lavoro deve essere svolto a mano.

Puntiamo ad aumentare il numero dei dipendenti” afferma Paolo Taranto che conclude “perché fare impresa significa anche aiutare il tessuto economico e sociale del territorio di appartenenza”.

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