"VEDERE" IL CAMBIAMENTO
Riuscire a portare a compimento un cambiamento significativo è una sfida quasi quotidiana per un leader. Per farlo con efficacia al leader sono richieste alcune competenze fondamentali. La prima è la Vision, spesso citata come un requisito di base per essere un buon leader. La ragione è legata proprio alla gestione del cambiamento: indirizzare e coinvolgere un individuo o un team verso un nuovo traguardo è impossibile senza la capacita’ di identificare un futuro possibile e necessario che consenta la sopravvivenza e una crescita sana nel lungo termine del sistema di cui il leader e’ responsabile.
I fattori da cogliere nel loro insieme e tradurre in una visione sono un intreccio complesso di dati razionali (numeri connessi alla performance di business, posizionamento sul mercato, punti forti e deboli dell'organizzazione) sia emozionali (energie, motivazioni, potenzialità delle persone). E’ questa miscela diversificata di elementi che va percepita, compresa, valutata e valorizzata. Solo cosi e’ possibile tradurre un’immagine in una narrazione trasferibile e convincente, primo step per avviare un cambiamento realizzabile. E coinvolgere il team con cui compiere la transizione, impossibile senza l'adesione della comunità implicata. Tema non facile, come è intuibile, che va ben al di là dell'esprit de geometrie.
Per farlo occorre un linguaggio capace di unificare la dimensione razionale con quella emozionale. La prima è mentale, la seconda corporea. Unificarle non è semplicemente un atto di volontà, ma un percorso evolutivo di natura pratica. Occorre da un lato conoscere e saper leggere le evidenze alla base della necessità di cambiare qualcosa nell'assetto organizzativo e nel modello di business, quindi possedere e rafforzare robuste capacità logiche. D'altro lato sviluppare la capacita’ di cogliere le sensazioni corporee proprie e di altri di fronte allo stato energetico dei membri del team, coniugarle con i dati della situazione attuale e compararle con le energie richieste dal cambiamento. Infine tradurre questa sintesi in un messaggio trasmissibile agli altri sia verbalmente sia con i gesti, le posizioni, l'energia del corpo.
Questo linguaggio esiste ma e’ ancora poco radicato: le sue origini risalgono allo psicodramma di Moreno, padre (poco noto) del roleplay e di tutte le tecniche esperienziali utilizzate prima in ambito psicoterapeutico, poi formativo, per lo sviluppo delle soft skill. Una seconda edizione e’ costituita dalla bioenergetica che ha fornito significato ai comportamenti e agli atteggiamenti corporei come nuclei di nodi emozionali da cui procedere verso la piena realizzazione di sé. Infine, di recente, ha iniziato a diffondersi l'approccio delle costellazioni famigliari, tradotte in ambito aziendale nelle costellazioni manageriali, in Italia magistralmente studiate da Georg Senoner, massimo esperto e divulgatore instancabile di questo metodo. Tutte queste tecniche danno spazio e vita all’immaginazione come apertura all’interpretazione della realtà e alla costruzione di realtà possibili.