VOLATILITA’ IN AUMENTO SULLE VALUTE

Boris Johnson ottiene un’altra vittoria in seguito alla votazione che ha visto la Camera dei Comuni dire sì al suo disegno di legge, che ufficialmente andrà ad infrangere, come ribadito anche dai legali del suo Governo, il trattato internazionale sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europa nel Dicembre scorso. Non tutto è finito però perché ci saranno ulteriori audizioni in commissione, e votazioni nei prossimi giorni, fino a quando, probabilmente, non sarà definitivamente approvato. Di fatto la maggioranza dei Parlamentari che avevano votato si all’accordo Brexit, ora si è espressa a favore della promulgazione della legge interna relativa ai rapporti Irlanda del Nord Regno Unito, che in un certo qual modo contrastano il trattato sulla parte relativa ai rapporti con l’Irlanda del Nord.. Certamente vi saranno ancora discussioni in sede europea, perché di fatto si tratterebbe di rivedere eventualmente una piccolissima parte del trattato, ma gli Europei non ci sentono. E hanno in programma un piano di ritorsione dato che la Gran Bretagna sta cercando di ottenere il passport europeo sui servizi finanziari, che presumibilmente verrà temporalmente ritardato. Insomma la battaglia diventa aspra, anche se per il momento ci aspettavamo qualcosa di più dal movimento della sterlina che ha perso sì parzialmente terreno, ma meno di quanto atteso. Goldman Sachs ieri aveva dichiarato che questi sono livelli interessanti per acquistare valuta britannica, anche se la motivazione era legata al fatto che l’Istituto crede che vi sarà alla fine un accordo di compromesso tra le parti. Ma ha poi ribadito che se dovesse essere hard brexit, vede la possibile parità tra Euro e Sterlina, mentre 0.8600 sarebbe il target nel caso di accordo. Intanto sul mercato dei cambi, non c’è solo la valuta britannica e questa notte i dati positivi Cinesi, relativi alla produzione industriale, vendite al dettaglio unitamente al dato sulla disoccupazione, hanno battuto le attese, uscendo rispettivamente a +5.6% contro un consenso del 5.1%, a +0.5% rispetto ad attese di +0.1% e infine al 5.6% come dato sulla disoccupazione rispetto ad un consenso di +5.7%. La reazione è stata quella di vedere il dollaro scendere contro Euro e le altre principali valute con un risk on tornato prepotentemente sulla scena. Dollar index che ha rotto 93.00 al ribasso e attacca 92.60 65 area. Ma questo avviene sui cambi e notiamo un aumento della decorrelazione tra i tre asset principali, ovvero gold che sembra stabile e in congestione, l’azionario, che resta leggermente al rialzo ma senza grandi movimenti, e le valute che invece paiono maggiormente in tensione. Inoltre nella notte sono uscite le minute della Rba che in definitiva si allinea alla Rbnz prevedendo un ulteriore allentamento monetario (Qe) nel medio termine che possa far tornare inflazione e soprattutto rallentare la corsa del dollaro australiano che secondo le autorità monetarie del paese oceanico, si sarebbe troppo apprezzato. Per tutta risposta AudUsd ha rotto quota 0.7300 al rialzo andando a cercare il precedente massimo a 0.7325, la cui rottura potrebbe riportare i prezzi in area 0.7400 10 area, ovvero i massimi. Sono giornate ancora convulse quindi, con poca chiarezza e molta incertezza, dovuta a notizie che si susseguono e che rendono instabili i movimenti e i trend con oscillazioni che talvolta sembrano del tutto casuali, ma che probabilmente sono generate dal posizionamento di breve termine che cerca un aggiustamento. Sul fronte dati, oggi attendiamo lo Zew stamani, indice del settore istituzionale, seguito poi dai dati Usa su import ed export, e infine dopo le 15.00 dai dati sulla produzione industriale e manifatturiera americana. Niente di che, ma qualche movimento, potrebbero generarlo. Buona giornata e buon trading  





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