A volte è meglio farsela a piedi
Foto Unsplash, come metà di quelle che ormai trovi su internet

A volte è meglio farsela a piedi

Tanto tempo a parlare di auto elettriche, tecnologie a idrogeno, nuove soluzioni per le batterie. Eppure a volte è meglio farsela a piedi (o quantomeno in bicicletta). In questa edizione - terribilmente in ritardo - della mia newsletter Mobility Insights voglio cercare di raccontarvi perché è così importante scegliere la mobilità attiva quando possibile.

Ce lo insegnano i francesi. Nel loro nuovo Plan Vélo et Marche, infatti, non si parla soltanto di investimenti per incentivare l'utilizzo delle bici, ma anche della camminata, vista come un fondamentale metodo per spostarsi.

Scegliere di muoversi a piedi è infatti utile per sé stessi (è senza alcun dubbio salutare) e per il mondo, dato che non causa emissioni nocive. Lo stesso vale per una bicicletta tradizionale.

Certo, usarle dev'essere possibile: le strade devono essere adatte al passaggio di pedoni e ciclisti e, soprattutto, andrebbero costruite più ciclovie. Lo spiegano anche Kyoto Club e CNR-IIA nel loro rapporto MobilitAria, in cui analizzano la qualità dell'aria nelle principali città italiane e cercano di dare soluzioni che indirizzino le amministrazioni affinché gli obiettivi europei siano raggiunti.

Molti immaginano un mondo del futuro in cui strade e piste ciclabili sono presenti su diversi livelli. In città sempre più sviluppate verso l'alto, infatti, la vertical mobility dovrà consistere anche in sistemi stradali e mezzi sopraelevati.

Il futuro del trasporto su strada non è particolarmente rassicurante, e perciò bisogna agire per cambiarlo in modo definitivo. Chiaramente, però, per quanto sia utile e sostenibile da diversi punti di vista, andare a piedi non è l'unica soluzione. A livello urbano si può fare molto. Anzitutto ripensando il trasporto affinché sia intermodale.

I fondi investiti sulla sharing mobility possono fare molto in tal senso, perché la mobilità condivisa è una delle migliori soluzioni per il primo e l'ultimo miglio. Non tutti, d'altronde, apprezzano opzioni come il ciclomotore elettrico TOM di ToMove , che però nel suo piccolo può contribuire molto agli spostamenti quotidiani.

I giovani, poi, hanno una certa interessante predilezione per le auto più piccole, e potrebbero guidare il cambiamento nel modo di muoversi in città. Le microcar elettriche sono uno dei veicoli del futuro. Anche in Italia se ne stanno creando: tra le più emblematiche la Mole Urbana del designer Umberto Palermo e la neoannunciata Fiat Topolino EV di Stellantis Italia .

Il giornalismo dei "leoni da tastiera"

Questo mese nello spazio più libero di questa newsletter voglio parlare di giornalismo, ovvero quel mondo che amo e che penso tutti debbano conoscere meglio. E lo faccio con una provocazione.

Oggi i giornalisti più coraggiosi sono “leoni da tastiera”. Di solito si chiamano così quelli che criticano aspramente soltanto davanti a uno schermo, ma nella vita reale non si permetterebbero di farlo. In questo caso non è esattamente così.

Leggi per scoprire di più su Fernanda Wenzel , il Rainforest Journalism Fund del Pulitzer Center , la mappa delle stazioni russe di Krym Realii, il lavoro sulle immagini di guerra di The Washington Post e The New York Times .

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Sant'Agata sul Santerno. Detriti su strade dopo l'alluvione (foto ANSA)

Parliamo!

Sono sempre felice di fare quattro chiacchiere su futuro dei trasporti, sostenibilità, lavoro e tanto altro. Mi trovate su LinkedIn, dove cerco di essere presente nei limiti del possibile. Ho anche un blog che, però, non aggiorno da un po'. Nel dubbio potete sempre mandarmi un'email.

Per aggiornamenti settimanali sul mondo dei trasporti sostenibili, invece, vi invito a iscrivervi alla newsletter di Mobilità Futura. Ci vediamo a fine giugno!


Chiara Venuto

Giornalista professionista, Copywriter e Traduttrice freelance

1 anno

Come sempre un grande grazie a Francesca Ravaldini e tutto il team di Mobilità Futura

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