I tracker, ovvero la tecnologia usata per monitorare l’attività online, rappresentano la minaccia più diffusa alla nostra privacy, consentendo l’accumulo lento, costante e implacabile di dati relativamente banali su come viviamo le nostre vite online: cronologia di navigazione, utilizzo delle app, acquisti e dati di geolocalizzazione.
I web traker si nascondono in quasi ogni angolo di Internet, vale a dire quasi in ogni angolo della nostra vita moderna:
- Le pagine Web condividono i dati con dozzine di terze parti;
- molte app mobili raccolgono informazioni altamente sensibili come la posizione e i registri delle chiamate anche quando non sono in uso. Il monitoraggio arriva anche nel mondo fisico;
- i centri commerciali utilizzano lettori automatici di targhe per tracciare il traffico attraverso i loro parcheggi, quindi condividono tali dati con le forze dell’ordine;
- le aziende, gli organizzatori di concerti e le campagne politiche utilizzano i sistemi bacon Bluetooth e Wi-Fi per eseguire il monitoraggio passivo delle persone nella loro zona;
- i negozi utilizzano il riconoscimento facciale per identificare i clienti, schermare i furti e pubblicare annunci mirati.