Ha fatto molto discutere la proposta di PD e governo di raddoppiare le risorse del 2x1000 destinato a finanziare i partiti. Questa iniziativa ha sollevato interrogativi importanti sul rapporto tra politica, cittadini e risorse economiche, tanto che Mattarella è intervenuto sottolineando come una modifica di tale portata richieda un dibattito ampio e un intervento normativo del Parlamento. É vero che la politica per funzionare necessita di risorse, ma è importante che queste siano reperite in modo trasparente. Affidarsi prevalentemente a donazioni private rischia di compromettere l’autonomia politica, spingendo i partiti a rappresentare interessi particolari anziché il bene collettivo. Proprio per questo il 2x1000 può garantire un sistema di finanziamento più indipendente e partecipativo. Questo strumento consente a ogni contribuente di destinare una quota delle proprie tasse al partito che ritiene più vicino ai propri valori. Tuttavia, il suo funzionamento richiede una scelta attiva da parte dei contribuenti: il coinvolgimento diretto è alla base del successo del meccanismo. Nel 2023 solo il 4,2% di contribuenti ha destinato il 2x1000. In un quadro di forte sfiducia verso i partiti, che secondo il rapporto Demos è arrivato a un misero 12%, vogliamo sottolineare l'urgenza di rafforzare il legame tra politica e cittadinanza. Molti cittadini non sono consapevoli dell’esistenza del 2x1000 o non ne percepiscono l’importanza, anche perché i partiti stessi non si impegnano a comunicare in modo chiaro. Manca una spiegazione efficace su come vengono utilizzati i fondi raccolti, sul motivo per cui siano necessari e sul valore di un finanziamento diffuso da parte della cittadinanza. Ma non può essere un intervento dall’alto a risolvere la questione. Serve coinvolgere i cittadini tramite dialogo, trasparenza e partecipazione. Il 2x1000 ha potenziale, ma per funzionare meglio necessità di interventi mirati. Leggi l'articolo completo e firma il nostro il Manifesto del finanziamento etico, trasparente e democratico alla politica italiana https://lnkd.in/eWpTyDtb #fundraising #2x1000 #politica
The Good Lobby Italia
Organizzazioni civiche e sociali
Milan, Lombardy 3.694 follower
Aiutiamo i cittadini a rendere più giusta, equa e democratica la società in cui viviamo.
Chi siamo
The Good Lobby è un’organizzazione non profit impegnata a rimettere i cittadini al centro dei processi decisionali e a rendere più democratica, unita ed equa la società in cui viviamo. Siamo un movimento di persone convinte che ogni cittadino può mobilitarsi per difendere gli interessi della collettività. Incoraggiamo la partecipazione dal basso e promuoviamo campagne per realizzare cambiamenti sociali di lungo termine. Incentiviamo la creazione di reti, la condivisione delle competenze e le collaborazioni non convenzionali fra cittadini, organizzazioni non profit, aziende impegnate nel sociale, filantropi e professionisti, specialmente del settore legale. SCUOLA DI LOBBY CIVICO Formiamo i cittadini ad utilizzare strumenti e tecniche di lobbying e comunicazione sociale per portare avanti le loro cause. Organizziamo workshop gratuiti sul territorio, collaborando spesso con organizzazioni locali, per promuovere la partecipazione della società civile. Offriamo anche formazione professionale e strutturata alle organizzazioni della società civile, ad avvocati, professionisti, personale di fondazioni filantropiche e accademici. CAMPAGNE DI PRESSIONE E SENSIBILIZZAZIONE Promuoviamo campagne per la giustizia sociale e ambientale, contro corruzione, clientelismi e disuguaglianze, in difesa dei diritti di tutti e del bene comune. ASSISTENZA PRO BONO E INCUBAZIONE Incentiviamo la nascita di nuovi progetti promossi da cittadini di tutta Europa e forniamo loro il supporto professionale pro bono di cui hanno bisogno. Mettiamo in contatto persone ed organizzazioni con professionisti disposti ad offrire gratuitamente il proprio tempo e le proprie competenze per sostenere una causa sociale. NETWORKING Mettiamo in rete persone e organizzazioni con idee simili per sostenere e realizzare progetti che rafforzano la democrazia.
- Sito Web
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https://www.thegoodlobby.it/
Link esterno per The Good Lobby Italia
- Settore
- Organizzazioni civiche e sociali
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Milan, Lombardy
- Data di fondazione
- 2019
- Settori di competenza
- advocacy, lobbying, campaigning, attivismo e assistenza probono
Aggiornamenti
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Oggi nella Giornata contro la violenza sulle donne, vogliamo continuare a dare voce a chi ha trovato la forza e il coraggio di raccontare la propria storia per combattere la violenza di genere. Dalia Aly, vittima a soli 17 anni di diffusione non consensuale di materiale intimo, oggi è un'attivista ed è una delle voci protagoniste della puntata “Non chiamatelo revenge porn” del nostro podcast “The Dreamers”. In questa puntata abbiamo raccontato le storie di coloro che combattono queste forme di violenza e esplorato anche le strategie e gli strumenti che hanno contribuito al successo della campagna, insieme alle sue criticità e vulnerabilità. Sentirete le voci di Lea Melandri - giornalista, saggista e storica attivista -, Guido Scorza - membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali -, Dr Silvia Semenzin- attivista e promotrice su Change.org della petizione #IntimitàViolata -, e Sandro Zinani, campaigner e dal 2017 al 2022 responsabile delle campagne di Change.org che, all’epoca, ha seguito l’iniziativa. Potete ascoltare la puntata del podcast al link qui sotto per saperne di più su una battaglia che, nonostante tutto, ha dato inizio a un grande, quanto difficile, cambiamento. https://lnkd.in/djE7cbXU The Dreamers è un podcast a cura di The Good Lobby e di PERIOD think tank e con la collaborazione di Radio Bullets
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Data Feminism in Action è un un ciclo di incontri che abbiamo organizzato assieme a PERIOD think tank e Prime Minister per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull'importanza di raccogliere e utilizzare dati disaggregati per genere con un approccio intersezionale. Il primo appuntamento di Bologna si terrà giovedì 5 dicembre alle ore 17 all’interno del Festival Transizioni Giuste, (Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6) e vedrà il coinvolgimento di Thais Ruiz de Alda, fondatrice di DigitalFems e attivista per l'uguaglianza di genere nel digitale, in dialogo con le esperienze e le pratiche di #femminismo dei dati realizzate dal 2020 a oggi da Period Think Tank. Sarah Williams, professoressa associata e direttrice del Civic Data Design Lab al Massachusetts Institute of Technology sarà invece protagonista dell’appuntamento di Napoli di venerdì 6 Dicembre ore 15 (presso Fondazione Morra Greco, Largo Proprio d’Avellino 17) con il suo approccio “Data Action", che mira a rendere i dati accessibili e utili per affrontare le sfide urbane e promuovere l'equità sociale. Williams, che verrà introdotta e moderata da Prime Minister e Period Think Tank. Sia a Bologna che a Napoli si terrà un workshop curato da The Good Lobby, che si focalizzerà su come la società civile può utilizzare i dati per influenzare le decisioni pubbliche attraverso azioni di lobbying e campagne di #advocacy. Data Feminism in Action, realizzato grazie al supporto di U.S. Embassy to Italy - Ambasciata Americana a Roma si concluderà a Roma sabato 7 Dicembre alle ore 9.45 (presso Casa internazionale delle Donne, Via della Lungara, 19), con un seminario a cura di Sarah Williams e Lauren Klein, co-autrice del libro Data Feminism, definito dalla rivista Wired un must-read della primavera 2020. E’ previsto un dibattito aperto al pubblico con le autrici a cui parteciperanno, oltre alle organizzatrici, anche associazioni del terzo settore, attiviste, accademiche, rappresentanti istituzionali come la Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Roma, Michela Cicculli. Tutti gli eventi sono a partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione ai linnk che trovate di seguito Bologna: https://lnkd.in/dEeE_d3d Napoli: https://lnkd.in/dP98z4x5 Roma: https://lnkd.in/dyAukgD8
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The Good Lobby Italia e l’intera Coalizione italiana anti-SLAPP esprimono piena solidarietà ad Antonio Tricarico di ReCommon! Eni ha denunciato per diffamazione a mezzo stampa Antonio Tricarico di ReCommon a seguito delle sue dichiarazioni rilasciate nella puntata di Report dello scorso 5 maggio. Nel corso della puntata, Tricarico aveva evidenziato una sovrapposizione temporale tra l’assegnazione della licenza per lo sviluppo del giacimento di gas di Zohr in Egitto da parte di Eni e il tragico rapimento e omicidio del ricercatore Giulio Regeni. Le affermazioni di Tricarico risultano però del tutto obiettive e sono state ampiamente confermate dal secondo servizio di Report, trasmesso il 17 novembre, che ha reso pubblici documenti confidenziali di Eni, ribadendo quanto dichiarato da Tricarico. La denuncia di Eni nei confronti di Antonio Tricarico e dell’intera ReCommon rappresenta, dunque, un ennesimo caso di SLAPP: una causa legale infondata, volta unicamente a silenziare voci critiche. Purtroppo, Eni non è nuova a questo tipo di azioni. Il colosso dell’oil & gas non ha mai digerito “La Giusta Causa”, la climate litigation promossa da ReCommon e Greenpeace per i danni climatici derivanti dalla condotta spregiudicata dell’azienda negli ultimi decenni. È fondamentale continuare a denunciare pubblicamente questi tentativi di intimidazione e difendere il diritto di informare e di essere informati, proteggendo chi si batte per la giustizia climatica, sociale e ambientale. La querela per diffamazione non può e non deve diventare uno strumento intimidatorio nelle mani di soggetti potenti e spregiudicati. Per questo chiediamo, a nome della Coalizione contro le SLAPP, di riformare quanto prima le leggi sulla diffamazione in Italia. Noi, intanto, continueremo sempre a dare voce a chi, come Antonio, ha “osato” criticare e denunciare chi detiene il potere. #SLAPP #querela #bavaglio #politica #politicaitaliana #Eni #clima #advocacy #ambiente #diffamazione
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Sapere di essere osservati mette inevitabilmente un freno ai nostri comportamenti. Quando pensiamo (o sappiamo) di essere sorvegliati, prestiamo molta più attenzione a come ci comportiamo, a ciò che facciamo e diciamo, e persino a come ci vestiamo, per evitare di offendere o richiamare l'attenzione delle autorità che ci stanno osservando. È il cosiddetto "chilling effect", ovvero la riluttanza a esercitare un proprio diritto per paura di ritorsioni legali e non solo. Le analisi finora condotte su questo fenomeno hanno in effetti dimostrato come le persone che appaiono "fuori luogo" siano anche quelle maggiormente sottoposte a sorveglianza prolungata, controlli e, talvolta, veri e propri fermi di polizia ingiustificati. A pagarne le conseguenze sono quasi sempre individui già fortemente marginalizzati. Queste poche righe dovrebbero bastare a metterci in guardia sui rischi, del tutto inaccettabili, ai quali andiamo incontro a causa dei sistemi di sorveglianza digitale, sia online che offline, basati su Intelligenza Artificiale. Eppure, questi sistemi continuano a diffondersi, non solo nei regimi totalitari, ma anche nelle società democratiche. Di questo e di molto altro parliamo nella prima puntata di CRASH Control, il podcast di Andrea Daniele Signorelli in collaborazione con Hermes Center Hacking for Human Rights e The Good Lobby Italia, organizzazioni della società civile da sempre in prima linea contro la diffusione di sistemi di sorveglianza biometrica di massa. Da oggi è online la prima di tre puntate di questo podcast dedicato ai rischi della sorveglianza digitale e all’impatto dell'IA sulla società. Ospite di questa puntata è la giornalista Laura Carrer, autrice del saggio “Black Box: sicurezza e sorveglianza nelle nostre città”. Per ascoltare la prima puntata di Crash Control cliccate qui: https://lnkd.in/gDhrUwRf #CRASH #IA #IntelligenzaArtificiale #privacy #dirittiumani #dirittidigitali #IA #podcast #politica #advocacy
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Domenica scorsa è iniziata la COP29, ovvero la ventinovesima edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, ospitata quest’anno dall’Azerbaigian. Ora, il Paese guidato dal presidente autocratico Ilham Aliyev avrebbe anche potuto “accontentarsi” di essere lo Stato “più autoritario di sempre” a ospitare una COP (secondo le classifiche del gruppo per i diritti umani “Freedom House”), nonché uno dei maggiori produttori di petrolio e gas al mondo. Ma a quanto pare a Baku piace fare le cose in grande, per questo Aliyev ha deciso di non farsi mancare nulla, inclusi degli ingombranti conflitti di interessi. Come segnalato dall’OCCRP (The Organized Crime and Corruption Reporting Project), quasi tutte le aziende scelte come “partner ufficiali” della 29a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima hanno legami di qualche tipo con la famiglia Aliyev. Citiamo per esempio la SOCAR Green, “Partner per la transizione energetica” dell'evento, una filiale per l'energia pulita della compagnia petrolifera statale dell'Azerbaigian, SOCAR, di cui Aliyev è stato un alto funzionario per quasi un decennio prima di entrare in politica. Diversi membri del comitato organizzatore della COP29, inoltre, sono in qualche modo legati alla SOCAR. Nel loro rapporto “COP Co-Opted”, Transparency International e l'Anti-Corruption Data Collective hanno espresso il timore che la compagnia petrolifera possa sfruttare il suo coinvolgimento nella COP29 per favorire i propri interessi commerciali. Per conoscere gli altri casi potete scorrere le slide del carosello e leggere l’inchiesta dell’OCCRP (che trovate sulle loro pagine e sul sito). Anche quest’anno, insomma, la Conferenza che promette da 29 anni di impegnarsi per cercare di mitigare i danni della crisi climatica, purtroppo non fa ben sperare. Tra produttori di petrolio, corrotti e “amici dei potenti”, chi darà spazio e ascolterà le voci di tutti quegli e quelle attiviste che da decenni chiedono un intervento immediato? Manca ancora una settimana alla fine della COP29 e, come ogni anno, continueremo a seguirla. Seguiteci per saperne di più. #COP29 #conflittiinteressi #clima #advocacy #politica #Azerbaigian #Baku #corruzione
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Dopo le piazze, le sedi istituzionali e perfino il Festival di Sanremo… The Good Lobby porta la campagna sul voto fuori sede anche alle ATP Finals! Il 6 novembre, dopo il nostro evento in Senato sul diritto di voto a distanza e l’astensionismo involontario in Italia, abbiamo “passato” la palla a Senatori e Senatrici chiedendo loro di sbloccare l’iter di approvazione della legge sul voto fuori sede (ferma in Commissione Affari Costituzionali da oltre un anno). Ebbene, la palla a quanto pare non è ancora stata raccolta. Noi, però, che non ci arrendiamo mai, abbiamo deciso di continuare a tenere alta l’attenzione sul tema, raccogliendo l’appello del mondo dello sport e portando la campagna sul voto fuori sede alle ATP Finals, ospitate in questi giorni nella città di Torino. Sportive e sportivi italiani, infatti, spesso sono costretti a rinunciare al proprio diritto di voto a causa di allenamenti, gare, incontri e trasferte di vario tipo lontane da casa. Abbiamo così deciso di andare nel cuore di uno degli eventi sportivi più attesi dell’anno per ascoltare le dichiarazioni di chi fatica in prima persona a partecipare alla vita politica del proprio Paese, per parlare con cittadine e cittadini della nostra campagna sul diritto di voto a distanza e dare voce a tutti i fuori sede fino a quando non verremo ascoltati e la legge verrà approvata. Guardate il video, condividetelo, firmate la petizione sul voto fuori sede e aiutateci a fare arrivare, forte e chiaro, il nostro messaggio in Senato: approvate la legge ora! https://lnkd.in/gUrYgcg #votofuorisede #iovotofuorisede #fuorisede #politica #politicaitaliana #ATP #ATPFinals #Torino #sport #tennis #advocacy
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Siamo stati onorati di chiudere il TEDx Lake Como lo scorso weekend, raccontando come il lobbying civico possa essere uno strumento al servizio di cause urgentissime come il contrasto al cambiamento climatico, alle diseguaglianze, alle discriminazioni sociali. Davanti a oltre 1300 persone, il nostro direttore Federico Anghelé ha raccontato l'impegno di The Good Lobby a stimolare una nuova forma di partecipazione politica, attraverso un'attivazione diretta dei movimenti civici e sociali, delle organizzazioni non profit, ma anche degli stessi cittadini. Troppo spesso chi prende decisioni in nostro nome, lo fa senza ascoltare le voci dal basso. E non a caso, il senso di sfiducia e di impotenza tra gli elettori continua a crescere, alimentando l'astensionismo. Noi di The Good Lobby crediamo che siano i cittadini, organizzati e mobilitati, a dover imporre il loro punto di vista al decisore pubblico, portando avanti gli interessi generali e contro bilanciando il peso significativo che hanno gli interessi delle imprese, delle associazioni di categoria, dei potentati economici. #thegoodlobby #TEDx #TEDTalk #advocacy #lobbying #lobbyingcivico #politica #politicaitaliana
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Mentre aspettiamo che il Senato riprenda la discussione sulla legge delega per il voto fuori sede, bloccata da oltre un anno, The Good Lobby non si arrende e continua a lavorare per mantenere alta l’attenzione sul tema. Così, dopo aver ottenuto dal neo-Presidente della Regione Liguria il sostegno alla campagna sul voto a distanza e aver portato la questione in Senato insieme a studenti, lavoratori, artisti, sportivi e rappresentanti politici di Maggioranza e opposizione, oggi torniamo all’attacco con un nuovo appello: chiediamo ai candidati e alle candidate alle Regionali in Emilia-Romagna e Umbria di fare un passo avanti e prendere posizione. Domenica 17 e lunedì 18 novembre sia l’Emilia-Romagna che l’Umbria saranno chiamate alle urne per eleggere i rispettivi Presidenti di Regione e, ancora una volta, migliaia di cittadine e cittadini rischiano di non poter votare a causa dell’assenza di una legge sul voto a distanza: oltre il 2,80% dell’elettorato emiliano-romagnolo e il 4.10% di quello umbro vive a oltre 4 ore di viaggio dal luogo di residenza. Insieme alla Rete Voto Sano da Lontano e al Comitato Iovotofuorisede, abbiamo appena inviato una lettera a tutte e tutti i candidati, invitandoli a portare il tema del voto fuori sede al tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Volete darci una mano? Taggate qui nei commenti tutte le candidate e i candidati alla Presidenza delle Regioni Emilia-Romagna e Umbria cosicché il messaggio arrivi forte e chiaro! Emilia-Romagna: Michele de Pascale, Elena Ugolini, Luca Teodori, Federico Serra. Umbria: Elia Fiorini, Martina Leonardi, Pino Giuseppe Paolone, Moreno Pasquinelli, Fabrizio Pignalberi, Stefania Proietti, Marco Rizzo, Donatella Tesei, Giuseppe Tritto. Cosa risponderanno i candidati delle due Regioni alla nostra richiesta? Accoglieranno il nostro appello? Vi terremo aggiornati! Continuate a seguirci e firmate la petizione sul voto fuorisede! https://lnkd.in/gUrYgcg #votofuorisede #iovotofuorisede #fuorisede #voto #elezioni #regioni #Regionali #EmiliaRomagna #Umbria #governo #votosanodalontano #votare #electiondays #politica #politicaitaliana
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Era maggio 2023 quando segnalavamo, per la prima volta, che il sottosegretario di Stato al ministero della Salute, Marcello Gemmato, era anche in possesso di una quota del 10% di Therapia srl, una clinica privata barese. Se non fosse già abbastanza assurdo che Gemmato ricopra contemporaneamente una carica pubblica e una privata - entrambe nel settore della sanità -, qualche giorno fa la Therapia srl ha ben pensato di lanciare uno spot pubblicitario che spinge sulla possibilità di avere accertamenti diagnostici “senza dover attendere i tempi lunghi del sistema sanitario pubblico”. Stiamo per caso parlando di QUEL sistema sanitario pubblico? Lo stesso per cui lavora nientepopodimeno che Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e allo stesso tempo azionista di Therapia srl? Non sarebbe forse il caso di lavorare attivamente per cercare di ridurre i tempi lunghi del sistema nazionale, anziché sfruttarli per favorire i propri interessi personali? Non che ce ne fosse bisogno, ma questa è l’ennesima dimostrazione di quanto sia necessaria e urgente una legge contro il conflitto di interessi per il nostro Paese capace di colmare le lacune delle norme esistenti, insufficienti e fammentarie. Siamo circondati da ministri, viceministri, sottosegretari, parlamentari, presidenti di Regione e sindaci che continuano indisturbati a intrecciare l’interesse pubblico con i propri interessi privati. È giunto il momento di dire basta a tutto questo: firmate la nostra petizione e chiedete insieme a noi di approvare la legge contro i conflitti di interessi, ferma in ferma in Senato da 6 mesi. https://lnkd.in/eb6VHux7 Firmate e condividete! #conflittointeressi #conflittidinteressi #politica #politicaitaliana #advocacy #Gemmato #sanità