Il coinvolgimento dei colleghi come strategia per promuovere i contenuti aziendali
Torno oggi a parlare del rapporto fra le aree marketing e commerciale in azienda dopo che in questo post ho promosso per i due reparti l’esigenza di lavorare in stretta sinergia in modo che l'azienda raggiunga l’obiettivo di sempre: vendere!
Parliamo di promozione di contenuti aziendali. I social network possono essere utili in questo senso selezionando il social più adeguato per promuovere una campagna su misura delle proprie esigenze aziendali. LinkedIn può rappresentare uno strumento preziosissimo se vi interessa promuovere i vostri prodotti/servizi B2B a una rete di potenziali distributori coinvolgendo eventualmente anche categorie di opinion leaders (per esempio gli architetti se la vostra azienda produce elementi d’arredo). Ci sono due possibili strade da percorrere.
La prima opzione riguarda la sponsorizzazione a pagamento dei post riguardanti immagini o video dei vostri prodotti. Potete selezionare il Paese su cui sviluppare la vostra azione di promozione, i settori merceologici, nonché scegliere di mirare la comunicazione agli utenti selezionandoli per titoli (es. CEO, General Manager, Managing Director) o area funzionale o seniority. Si propone quindi un costo per click legato all’effettiva visualizzazione del post, collegato a una landing page di riferimento. La base minima dell’offerta per ogni click è di € 2,00, mentre i costi suggeriti variano da € 2 a circa € 4,5 secondo i Paesi in cui effettuare la promozione. C’è anche la possibilità di fare un’offerta legata alla mera visualizzazione a video, ma fra le due soluzioni io preferisco sempre la modalità di pagare per ogni click, a maggior ragione se il post contiene un video. Ad esempio fissando un budget di € 1000 e un CPC di € 2,00 pagherete l’intero importo quando 500 persone fra gli utenti selezionati avranno fatto click sui vostri contenuti. Per mettere in moto tutto questo processo bastano pochi minuti e il lavoro di una persona.
La seconda opzione non prevede alcun budget, ma il coinvolgimento dell’area commerciale aziendale stimolandola nel tempo a far crescere il proprio network di contatti professionali su LinkedIn. Si può fare utilizzando il CRM della ricerca avanzata che offre gratuitamente la piattaforma, selezionando per esempio i profili più interessanti di prospect secondo il settore merceologico che interessa, oppure cercando i profili personali da contattare selezionandoli dal profilo aziendale delle aziende con cui si intende sviluppare la propria attività di business. Questo articolo spiega molto bene come utilizzare questa funzione al meglio. Certo che dotarsi in ufficio di qualche account Premium sarebbe la cosa migliore per scovare e poter contattare anche i profili al di fuori della propria rete, ma se il budget scarseggia non rimane che attrezzarsi di pazienza e di tempo da dedicare alla crescita del proprio network. Più si riesce a sviluppare la rete di ogni componente dell’ufficio commerciale, tanto maggiore sarà la probabilità che utenti interessanti e potenzialmente interessati visualizzino i contenuti postati. A patto che, ovviamente, i colleghi dell’area commerciale condividano e magari commentino i contenuti aziendali postati sulla piattaforma in modo che i contenuti siano maggiormente visibili. Un “vantaggio” della seconda opzione rispetto alla prima è che se, eventualmente, un contatto fosse interessato al prodotto/servizio visualizzato, sarebbe certamente più propenso a mettersi in contatto con il proprio collegamento piuttosto che contattare i riferimenti aziendali evidenziati nella landing page della prima opzione.
C’è anche una terza opzione, ovvero quella di percorrere entrambe le due strade evidenziate, da una parte coinvolgendo l’area commerciale, e perché no tutti i colleghi dotati di account LinkedIn incoraggiandoli alla condivisione dei contenuti aziendali, e dall’altra, quella di poter contare su un budget da spendere sulla piattaforma per la promozione dei post più significativi avendo la possibilità di profilare gli utenti per Paese, settore merceologico e area funzionale.
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