Trasporti Aerei in Italia. Quale futuro dopo il Covid-19
DANIELE FAZARI - CONSULENTE AERONAUTICO - www.dfaviationconsulting.eu

Trasporti Aerei in Italia. Quale futuro dopo il Covid-19

Con l'aggravarsi della situazione pandemica dovuta al virus Covid-19, alcune nazioni hanno preso decisioni drastiche al fine del contenimento della diffusione del virus, prima fra le quali la Cina e successivamente l'Italia, frà le quali la drastica riduzione degli operativi delle compagnie aeree operanti sul territorio nazionale.

Alcuni vettori, ancor prima di un intervento decisivo del governo Italiano, avevano già iniziato a tagliare gli operativi per motivi di salute, altri vettori gli hanno ridotti per mancati raggiungimenti di coefficiente di riempimento dell'aeromobile e successivamente per i blocchi imposti.

A seguito della drastica riduzione della movimentazione di passeggeri per il mondo, alcune compagnie hanno parzialmente ridotto le proprie flotte (grounding) in attesa del superamento del periodo di crisi. Purtroppo, essendo l'espansione del virus a macchia d'olio gli interventi di recovery messi in atto da alcuni stati non sono stati tutti omogenei e pertanto si avranno notevoli ritardi nella riprese delle attività, perché ciò che ha fatto l'Italia a breve toccherà ad altri stati, col blocco totale delle attività, pertanto prima che il cerchio si chiuda passeranno mesi.

Alcuni stati, hanno deciso di Nazionalizzare i propri vettori di riferimento (compagnie nazionali) inserendo capitali pubblici nelle casse societarie per poter superare la crisi, ma per quei vettori che non hanno questa possibilità che futuro avranno davanti a loro? chi sopravviverà al blocco? non solo, chi darà tutele maggiori all'occupazione?

Dopo l'11 Settembre, questa è la peggior crisi che abbia colto il trasporto aereo nel mondo, un ridimensionamento consistente degli operativi e una drastica riduzione della movimentazione mondiale di persone.

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Con l'avvento delle low cost, il mercato del trasporto aereo di massa ha avuto un incremento significativo così come l'operatività di aeroporti di secondo livello, mentre per le compagnie aeree classiche l'incremento è stato molto più lineare e continuativo nel tempo. Quando le restrizioni di viaggio legate al covid-19 saranno ridotte e successivamente eliminate, i vettori non riprenderanno più i servizi al ritmo di ieri, ma ci sarà una rapida crescita nel tempo, come se si fosse tornati indietro di 15 anni. Chi non ha riserve di cassa per le crisi o flessibilità contrattuali, pagherà il prezzo più alto, con la riduzione della flotta e il licenziamento di risorse professionali. La stessa EasyJet che fra le varie low cost ha un sistema più equilibrato retributivo/contrattuale ha già annunciato la probabile riduzione della flotta e il blocco degli ordini di aeromobili nuovi da immettere in linea di volo.

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Il prezzo più grande verrà pagato dalle Low Cost, le quali con i prezzi "a portata di tutti" hanno raccolto una grossa fetta di mercato di persone che utilizza il mezzo aereo più per turismo che per lavoro. Una buona parte di queste persone, in questi giorni, purtroppo, perderanno il lavoro o non avranno il loro stipendio e pertanto nei prossimi mesi o anni non useranno il mezzo aereo per la vacanzina settimanale.

Per quelle compagnie che invece sono in procinto di nascere o che stanno per affacciarsi al mercato del trasporto aereo Europeo che scenari potrebbero trovarsi davanti a loro? Questa è una grossa incognita, ovvero, non potendone conoscere l'impronta che vorrà essere data alla compagnia e quindi la fascia di mercato in cui collocarla è difficile da analizzare. Fatto sta, che con questo reset, le tempistiche di inserimento sul mercato sono essenziali, ma per capire meglio lo scenario che ci si prospetta avanti a noi bisogna attendere il mese di Aprile e verificare allora come il settore del trasporto aereo reagirà. Una cosa è certa, finite le restrizioni alla movimentazione di persone, il traffico aereo con ripartirà a ritmi frenetici come quelli di ieri, ma purtroppo questi mesi di riduzione degli operativi verranno pagati nel prossimo anno.

Questa è una situazione di crisi globale senza precedenti. Con l'occasione, bisogna sedersi realmente al tavolino e ristrutturare il settore del trasporto aereo in Italia, ridimensionando quelli che sono i vettori esteri a favore di quelli Italiani, gli stessi che in questi giorni si stanno mettendo in moto per garantire approvvigionamenti alla nazione e supporto alle necessità mediche. Chi fa gli interessi della nazione lo si vede, chi invece fa solo business...


Daniele Fazari - Consulente Aeronautico

www.dfaviationconsulting.eu

















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