Weeaboo Marketing
Belle Delphine da una sua foto su Twitter

Weeaboo Marketing

"Weeaboo", secondo Urban Dictionary, è un termine dispregiativo per indicare una persona ossessionata dalla cultura giapponese tradotta dagli anime e dai manga, fino a sfociare in atteggiamenti che oggi definiremmo "cringe" (lett. strisciare), altro termine nato dallo slang memetico per intendere una sfumatura piuttosto accentuata di imbarazzo.

Sono un figlio degli anni '80 e come tale tanta formazione personale deriva pure dalle opere giapponesi, negli anni ho anche co-fondato e venduto una piccolissima casa editrice di euromanga ma, come in ogni passione, ci sono gli estremisti.

A questo particolare target che sfocia nell'incel (involuntary celibates) ha puntato Belle Delphine, la instagramer/performer/cosplayer che questo fine settimana ha tenuto banco con la notizia di essere riuscita a vendere, in soli 3 giorni, scatoloni su scatoloni di acqua con la quale asserisce di essersi fatta il bagno.

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Un'operazione che in confronto le bottigliette con l'aria di Napoli sfiatano.

Belle Delphine e la costruzione del brand in un mercato altamente competitivo

Belle Delphine è un prodotto costruito ad arte: incarna da capo a piedi l'ideale hentai della loli, la ragazza piccola e innocente, senza limitarsi a delle foto NSFW (non sicure a lavoro, vietate ai minori di 18 anni) ma interpretando in pieno il suo personaggio.

Infatti, si rivolge alla sua community di riferimento esattamente con il registro che i suoi componenti sognano, comportandosi come la fidanzata manga che vorrebbero.

Il fenomeno non è esploso con quest'ultima trovata tanto che stabilmente la ragazza è fra i profili Patreon (una piattaforma dove i creatori di contenuti possono guadagnare dagli stessi) più lucrativi.

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Certo, si tratta di contenuti lewd/zozzi e quindi che si vendono più facilmente di altri ma come tali hanno una concorrenza infinita.

La ragazza, e chi per lei, è stata brava a trovare una propria nicchia e a giocare con essa come la gattina che interpreta.

Chi si scandalizza per il tipo di contenuti, pensi che una strategia molto simile viene attuata in altri ambiti che toccano il gradino più basso dei bisogni della piramide di Maslow. Talvolta, in politica, c'è anche chi è riuscito a far scalare bisogni più "alti" all'ultimo gradino.

Lì forse anche Belle Delphine proverebbe imbarazzo. Ma nel frattanto, ricopre in modo egregio il suo ruolo di imprenditrice di sé stessa e governatrice dei weeaboo.

Massimo Nava

Arts, Digital and Strategy Culture. Suggestions & tools for Creatives. AI Specialist.

5y

Ok. Vorrei commentare ma se lo faccio mi cacciano da LinkedIn

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